2017/02/05: Creiamo una cultura umana ed evangelica della vita

Arcivescovo Edoardo Menichelli

Arcivescovo Edoardo Menichelli


V Domenica del Tempo Ordinario
Celebrazione XXXIX Giornata Nazionale per la Vita
(Mal 3,1-4;Sal 111; 1Cor 2, 1-5;Mt 5,13-16)
CHIESA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Camerano
S. Messa ripresa in diretta dalla TV RAI1
“Voi siete il sale della terra” …”Voi siete la luce del mondo”: queste parole abbiamo ascoltato poco fa, sono le stesse dette da Gesù ai discepoli e che da duemila anni risuonano come parole di sapienza e di verità.
Questa sapienza (il sale sapido) e questa verità (la luce posta sopra) oggi sono dette a noi e, attraverso la comunità dei discepoli, al mondo.
Ora, carissimi, vorrei immaginare con voi che Gesù, sapienza e verità divina ed eterna, fosse qui visibile e dicesse a me e a voi: “Tu, Edoardo, e tu, tu, tu sei la mia sapienza, sei la mia verità; fai di me sapienza e di me verità la credibilità della tua fede in me e il tracciato del tuo annunciare me al mondo senza fanatismi e senza sminuzzamenti! Vorremmo tutti dirGli: “Sì, Signore””.
In realtà, carissimi, anche noi possiamo meritare il rimprovero di Gesù a Pietro (Mt. 16,23) perché ragionava secondo la cultura mondana e non secondo Dio.
Il sale e la luce, l’abitare e l’annunciare la sapienza e la verità di Cristo è nostro compito attraverso una testimonianza educativa fatta nella perseverante carità e fedeltà al Vangelo.
Tutto questo, carissimi, oggi ci è chiesto su un ambito ben preciso: la vita, il suo mistero, la sua sacralità, la sua fragilità, la sua celebrazione nel tempo.
Celebriamo infatti la 39^ Giornata Nazionale per la Vita: qui siamo chiamati alla sapienza e alla verità.
Nessuno si offenda: ma sembra di essere oggi dentro una sorta di insipienza (direi “peccato”) collettivo quando si pensa che la vita sia una proprietà e non dono (la vita è mia e faccio quello che mi pare); quando la si pensa vera, se libera dal mistero della croce e della fragilità; quando la si elimina perché non desiderata se pur già presente; quando la si mette da parte perché improduttiva; quando la si deturpa negli abusi e nella violenza su bambini innocenti; quando la si crocifigge e la si deturpa nella miseria; quando non si accoglie nella disperazione; quando la si immiserisce e la si uccide con la guerra; quando la si ritiene inutile perché – si dice – senza speranza quasi che qualcuno possa essere padrone del mistero che la abita.
Senza tralasciare il fatto che essa sia oggi oggetto di mercato.
Siamo anche – talvolta – in presenza di una politica esondante che, pur consapevole che nulla può fare sulla vita e sulla morte, tuttavia offre regole sul “nascere” e sul “morire” come se la legge possa essere criterio etico sufficiente e determinante.
Nel messaggio offerto dai Vescovi per questa giornata, viene presentata la testimonianza di Santa Teresa di Calcutta: essa è figura esemplare di una storia d’amore offerta ad ogni vita.
Affidiamoci insieme un compito: creare una cultura umana ed evangelica della vita con alcuni riferimenti chiari: la sacralità e la inviolabilità della vita; la non-proprietà della vita perché essa sta nella Signoria e Paternità di Dio che la dona, la custodisce e la richiama a sé; la condivisa e solidale custodia della vita perché sia piena nella dignità e perché sia accompagnata nel tempo della povertà, della croce e della morte.
Un grazie a quanti nei disseminati luoghi di cura, di sofferenza e di povertà sono servi della vita, sapendo e riconoscendo Cristo sofferente nella carne crocifissa del malato, dell’escluso e del povero.  Amen!
†  Edoardo Arcivescovo
(Il testo dell’ omelia è stato trascritto direttamente dalla registrazione, senza revisioni da parte dell’ autore )