Incontro diocesano dei cresimandi e cresimati

Trecentocinquanta giovani provenienti da sedici parrocchie dell’arcidiocesi si sono incontrati sabato 21 settembre nella parrocchia Santa Maria di Loreto a Tavernelle, per l’incontro diocesano dei cresimandi e cresimati. «Abbiamo voluto organizzare questo incontro – spiega don Alessio Orazi, responsabile della Pastorale giovanile – per dare la possibilità ai ragazzi che hanno ricevuto la cresima l’anno scorso e a quelli che la riceveranno nel prossimo anno pastorale di incontrasi insieme e condividere una giornata di amicizia e preghiera. È importante che i ragazzi conoscano una comunità più grande e i giovani delle altre parrocchie, in modo da fare rete rispetto alle tante esperienze che potranno condividere in futuro con la Pastorale giovanile». Il pomeriggio di festa e giochi è iniziato con l’accoglienza: i ragazzi si sono messi dei braccialetti e si sono divisi in squadre. Dopodiché attraverso la piattaforma di Kahoot è stato proposto un quiz e le squadre sullo smartphone ha indicato la risposta, ma ci sono stati anche scenette, la merenda, il canzoniere all’aperto e la preghiera finale. L’obiettivo era comunicare con ogni gioco un messaggio. All’inizio l’urlo di squadra per indicare che in questo cammino non siamo soli; il quiz per dimostrare che bisogna mettersi in gioco in prima persona con i propri doni; e il canzoniere per vivere la fiducia nei propri amici per uno stesso obiettivo.

Gli organizzatori hanno anche spiegato che la cresima è un upgrade, facendo riferimento alle app del cellulare e al loro aggiornamento. Cosa significa? Un upgrade è un aggiornamento e quando una app viene aggiornata cambia, migliora notevolmente. Le modifiche sono sostanziali, è una nuova versione, migliore, più completa. Con la cresima avviene la stessa cosa. «La cresima è come un aggiornamento rispetto al dono che il Signore ci ha fatto nel giorno del battesimo – spiega don Alessio – e ci chiede di diventare protagonisti nella nostra vita cristiana». «Come ogni applicazione ha bisogno di un aggiornamento – spiega Fabiola Falappa, catechista e membro dell’equipe di Pastorale giovanile – anche la cresima può essere vista dai ragazzi come salto in avanti rispetto al loro cammino di fede. Non basta un unico aggiornamento, gli upgrade devono essere tanti. È importante continuare un cammino dopo la cresima, altrimenti sarebbe come scaricare l’applicazione e non utilizzarla. Con questi incontri ci auguriamo che i ragazzi siano stimolati dalla Pastorale giovanile ad impegnarsi e a portare frutto nella comunità in cui vivono. Vivere queste esperienze comunitarie rafforza il loro cammino di fede che altrimenti rimarrebbe isolato».

Durante il pomeriggio l’arcivescovo Angelo Spina ha raggiunto i giovani per un saluto. «Vi do una bella notizia – ha detto – al porto di Ancona il 3 ottobre arriverà l’Amerigo Vespucci. Questa imbarcazione può camminare sulle acque perche c’è il vento che gonfia le vele e la spinge. Questa immagine può aiutarci. Chi ha ricevuto la cresima ha il soffio dello Spirito Santo che lo spinge. Chi si prepara alla cresima comincia a mettere in piedi le vele perché poi lo Spirito soffia e spinga». Ricordando le parole di Papa Francesco contenute nell’esortazione postsinodale “Christus Vivit”, l’arcivescovo ha detto: «Non rinunciate al meglio della vostra giovinezza, non osservate la vita dal balcone. Non passate tutto il vostro tempo davanti ad uno schermo che può essere la tv o lo smartphone, non riducetevi nemmeno al triste spettacolo di un veicolo abbandonato. Voi ragazzi non dovete stare sul divano, ma essere svegli. Ora scacciate via tutte le paure che vi paralizzano, spiegate le vostre veli e permettete allo Spirito Santo di spingervi lontano nella vita perché la vostra vita deve essere bella, buona e beata. Solo lo Spirito Santo che Gesù Risorto ci ha donato può realizzare questo in ognuno di voi. Lui mette accanto l’uno all’altro con l’amicizia. L’amicizia con Gesù ci fa essere amici tra di noi». Prima di salutarli, il vescovo e i giovani hanno ripetuto insieme: «Chi trova un amico trova un tesoro. Chi trova un tesoro è un amico».