Presepe vivente in Cattedrale con le famiglie del Piccolo Principe

Il presepe si impara da bambini, con mamma e papà, e le famiglie della Cooperativa “Il Piccolo Principe” lo hanno allestito, domenica 15 dicembre, nella cattedrale di san Ciriaco. I genitori con i loro figli sono stati i figuranti del presepe vivente e la rappresentazione è stata accompagnata dalla lettura del Vangelo, dall’Annunciazione alla nascita di Gesù fino all’arrivo dei Re Magi, e dai commenti di Mons. Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo.

«Sono 20 anni che realizziamo questo presepe – spiega Anna Maria Sgrò, responsabile della Cooperativa Il Piccolo Principe – perché desideriamo portare questa tradizione nelle famiglie che devono imparare a guardare alla Santa Famiglia. La Cooperativa è formata da famiglie attente all’educazione e tra i figuranti ci sono i genitori perché in primis deve essere l’adulto a mettersi in gioco, in modo che anche i bambini imparino a guardare alla Santa Famiglia. Nel presepe tradizionale c’è sempre una statuina che raffigura una donna con il bambino o un anziano con il bambino, perché è il simbolo, come diceva san Francesco, di una tradizione che noi consegniamo ai nostri figli. Ecco perché è importante che nel nostro presepe vivente ci siano anche gli adulti. Quest’anno, inoltre, partecipa alla rappresentazione anche il gruppo catechistico della parrocchia di san Paolo, con i bambini vestiti da pastori».

Nell’allestimento del presepe c’erano anche delle case, realizzate a mano dai genitori insieme ai bambini. «Le abbiamo inserite nella rappresentazione – continua la responsabile –  perché le nostre case sono accanto a quella capanna dove Gesù è nato e la cosa bella è che, nonostante siano tutte diverse, tutto diventa intonato perché è arrivato Gesù». L’Arcivescovo, commentando i brani del Vangelo, ha spiegato che «Maria è la piena di grazia, perché ha un cuore immacolato, dove non c’è posto per il peccato. Grazie all’Eccomi e al Sì di Maria, Dio si fa uomo e questa notizia non può essere nascosta. Maria va in fretta da Elisabetta e ci fa capire l’urgenza di portare oggi agli uomini il Vangelo, perché dove viene proclamato sempre nasce la gioia. Torni dunque nelle nostre case la preghiera, perché la famiglia che prega resta unita». Al termine della rappresentazione, l’Arcivescovo ha benedetto le statuine raffiguranti Gesù Bambino.

 

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