53^ Giornata per la pace

La pace come cammino di speranza

La pace non è solo assenza di guerra ma si basa sul riconoscere e garantire concretamente la dignità dei nostri fratelli. Dio si fa uomo, affinché gli uomini si possano incontrare e accettare come persone, affinché noi si rimanga umani. Di questa umanità, per la quale Dio stesso si è deciso tramite l’incarnazione di Gesù, fa parte anche la disponibilità ad imparare e a praticare la pace.

Nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2020, Papa Francesco indica nella pace “un bene prezioso” e una meta verso la quale tendere nonostante gli ostacoli e le prove.

“La pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità. Sperare nella pace è un atteggiamento umano che contiene una tensione esistenziale, per cui anche un presente talvolta faticoso può essere vissuto e accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino.

“La speranza – scrive il Papa – è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili”. “La nostra comunità umana – aggiunge – porta, nella memoria e nella carne, i segni delle guerre e dei conflitti che si sono succeduti, con crescente capacità distruttiva, e che non cessano di colpire specialmente i più poveri e i più deboli”. “Aprire e tracciare un cammino di pace è una sfida, tanto più complessa in quanto gli interessi in gioco, nei rapporti tra persone, comunità e nazioni, sono molteplici e contradditori. Occorre, innanzitutto, fare appello alla coscienza morale e alla volontà personale e politica. La pace, in effetti, si attinge nel profondo del cuore umano e la volontà politica va sempre rinvigorita, per aprire nuovi processi che riconcilino e uniscano persone e comunità. ”Il recente Sinodo sull’Amazzonia, ricorda il Pontefice, ci spinge “a rivolgere, in modo rinnovato, l’appello per una relazione pacifica tra le comunità e la terra, tra il presente e la memoria, tra le esperienze e le speranze”. Il Papa esorta anche ad essere artigiani di pace: “Il mondo – spiega il Santo Padre – non ha bisogno di parole vuote ma di testimoni convinti, di artigiani di pace aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni”. “Il cammino della riconciliazione – sottolinea infine il Papa – richiede pazienza e fiducia. Non si ottiene la pace se non la si spera”.

La 53^ Giornata della Pace, con cui abbiamo iniziato l’anno 2020, ci invita ad avere uno sguardo rivolto a nuovi orizzonti carichi di speranza: cuori irrorati dalla fraternità, vite liberate dalla schiavitù, sguardi capaci di vincere l’indifferenza, semi di non violenza per promuovere la pace. Ma anche mani tese verso migranti e rifugiati, passi ispirati dalla buona politica e cammini di dialogo e di riconciliazione. Pur intrecciandosi con la realtà di una società deformata da vari vizi, è uno sguardo sempre legato alla speranza cristiana, al volto di Gesù. La pace non si ferma, cammina, animata dalla speranza.

+Angelo, Arcivescovo