Claudia Koll presenta il suo libro “Non di solo pane vive l’uomo”

«Desidero con questa testimonianza cantare la misericordia di Dio». È iniziata con queste parole la testimonianza dell’attrice Claudia Koll ad Ancona, venerdì 10 gennaio presso il Cinema Teatro Dorico, dove ha presentato il suo libro “Non di solo pane vive l’uomo” (Tau Editrice), scritto a quattro mani con don Giovanni Boer, parroco della diocesi di Trieste. Durante l’incontro, introdotto da Mons. Angelo Spina, arcivescovo di Ancona-Osimo, l’attrice ha raccontato la nascita del libro, la storia della sua conversione e ha parlato dell’Associazione Onlus “Le opere del Padre”, da lei fondata.

«Il libro raccoglie riflessioni sui Vangeli delle domeniche e delle solennità dell’Anno A – ha spiegato Claudia Koll – e questi commenti possono essere un aiuto prezioso per condurre la preghiera personale. Nel testo ci sono le riflessioni di don Giovanni che è un biblista e alcune mie meditazioni, legate al mio cammino di conversione, al Vangelo vissuto nel quotidiano, e all’incontro con tante persone che sono entrate nel mio cuore». L’attrice ha raccontato le prove che ha affrontato nel periodo della nascita del libro, dalla morte del padre ad una malattia, fino ai ladri in casa, «ma non ho dubitato mai dell’amore di Dio. Anche se non comprendevo tutte le cose che stavano accadendo, mi sono fidata del Signore e ho continuato a scrivere.

Una cosa ho capito, nel momento in cui sono aumentate le difficoltà: per poter scrivere dovevo pregare, quindi il mio compito principale è stato pregare per poter comprendere la Parola di Dio, per avere luce e lo Spirito Santo, pregare per chi avrebbe letto la meditazione. In questo percorso sono cresciuta nella fede e nella conoscenza della Parola di Dio». Per sottolineare l’importanza della lettura e dell’ascolto della Parola di Dio, all’inizio dell’incontro l’Arcivescovo Angelo Spina ha ricordato  che «il 26 gennaio papa Francesco ha istituito la Domenica della Parola di Dio. Gesù ha detto: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. La Parola di Dio e l’Eucaristia devono essere il nutrimento della nostra vita di cristiani».

L’attrice ha poi raccontato alcuni momenti importanti del suo cammino di conversione, dal passaggio della Porta Santa nel 2000 che «mi riaccese la nostalgia del Cielo», al giorno in cui il «Signore risvegliò la mia coscienza» quando, durante l’elaborazione di un film, «mi accorsi che non riuscivo più a comunicare un’emozione autentica sulla scena e scoprii la durezza del mio cuore. Fu allora che la mia coach mi disse: “Claudia ma se non c’è verità nella tua vita, come ci può essere nel tuo mestiere”. Rimasi colpita e iniziai a riflettere sulle sue parole». E tra i momenti importanti della suo percorso di fede, «sicuramente c’è stato l’incontro con la Divina Misericordia. I miei commenti nel libro iniziano sempre con un titolo “Cantando la tua misericordia” ed è anche per questo che c’è l’immagine di Gesù misericordioso nella copertina del libro».

Come risposta concreta all’esperienza fatta dell’amore misericordioso del Padre, nel 2005 l’attrice ha fondato l’associazione Onlus “Le opere del Padre”, che ha lo scopo di aiutare le persone con particolari sofferenze sia fisiche che spirituali. «Le opere del Padre sono le opere di misericordia – ha spiegato – e la spiritualità dell’associazione è la Divina Misericordia. In base a quello che Gesù disse a santa Faustina Kowalska nel suo diario, sono sviluppati tre rami: il primo è la carità. Il servizio ai poveri l’ho sentito come una chiamata da parte del Signore. Io che vivevo nel lusso, ho deciso di incontrare Cristo nei poveri e questo è iniziato in Africa con i bambini che morivano di fame in Etiopia. Oggi ci sono i sostegni a distanza per i bambini che vivono in Africa ed è nata una sartoria in Burundi dove offriamo lavoro alle ragazze madri. In Italia, a Roma, c’è invece un centro di riferimento che si chiama Colomba Express, un’opera dedicata ai senzatetto con docce, lavanderia, centro sanitario, centro di ascolto, e un avvocato che li aiuta.

Cura per i poveri significa anche renderli consapevoli che Dio li ama, che non sono dimenticati da Dio. Cerco di far capire loro che come Dio ha cambiato e trasformato la via vita e gli ha dato senso, può cambiare anche la loro. Non do solo i beni materiali, perché non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Il secondo ramo riguarda i gruppi di preghiera e, durante l’adorazione eucaristica, preghiamo la coroncina della Divina Misericordia meditando la passione di Cristo. Il terzo ramo è la testimonianza».

 

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