Il balsamo della preghiera

In tutte le parrocchie dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo è stato accolto l’invito a pregare per il Paese e il difficile momento che attraversa. Ieri sera alle ore 21 hanno suonato le campane, dai balconi e dalle finestre si vedevano ceri accesi e drappi bianchi, nelle famiglie ci si riuniva per pregare il Santo Rosario  in questo momento di emergenza sanitaria, seguendo anche in diretta TV2000. La sorpresa è stata vedere Papa Francesco che in apertura ha inviato un videomessaggio in cui ha invitato tutti a rivolgersi al Signore, perché custodisca in modo speciale ogni famiglia, particolarmente gli ammalati e le persone che se ne stanno prendendo cura. La preghiera del Santo Rosario è stato per tutti un balsamo che ha diffuso il buon profumo della speranza sotto la protezione della Vergine Maria.

 

Di seguito il testo del videomessaggio del Santo Padre:

Cari fratelli e sorelle,
                                   mi unisco alla preghiera che la Conferenza Episcopale ha voluto promuovere, quale segno di unità per l’intero Paese.
In questa situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare, aiutiamoci a restare saldi in ciò che conta davvero. È un’indicazione di cammino che ritrovo in tante lettere dei vostri Pastori che, nel condividere un momento così drammatico, cercano di sostenere con la loro parola la vostra speranza e la vostra fede.
La preghiera del Rosario è la preghiera degli umili e dei santi che, nei suoi misteri, con Maria contemplano la vita di Gesù, volto misericordioso del Padre. E quanto bisogno abbiamo tutti di essere davvero consolati, di sentirci avvolti dalla sua presenza d’amore!
La verità di questa esperienza si misura nella relazione con gli altri, che in questo momento coincidono con i familiari più stretti: facciamoci prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi per primi la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono.
Per necessità i nostri spazi possono essersi ristretti alle pareti di casa, ma abbiate un cuore più grande, dove l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza.
Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio.
Proteggi, Santo Custode, questo nostro Paese.
Illumina i responsabili del bene comune, perché sappiano – come te – prendersi cura delle persone affidate alla loro responsabilità.
Dona l’intelligenza della scienza a quanti ricercano mezzi adeguati per la salute e il bene fisico dei fratelli.
Sostieni chi si spende per i bisognosi: i volontari, gli infermieri, i medici, che sono in prima linea nel curare i malati, anche a costo della propria incolumità.
Benedici, San Giuseppe, la Chiesa: a partire dai suoi ministri, rendila segno e strumento della tua luce e della tua bontà.
Accompagna, San Giuseppe, le famiglie: con il tuo silenzio orante, costruisci l’armonia tra i genitori e i figli, in modo particolare i più piccoli.
Preserva gli anziani dalla solitudine: fa’ che nessuno sia lasciato nella disperazione dell’abbandono e dello scoraggiamento.
Consola chi è più fragile, incoraggia chi vacilla, intercedi per i poveri.
Con la Vergine Madre, supplica il Signore perché liberi il mondo da ogni forma di pandemia. Amen

 

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