Pentecoste: video della Messa e benedizione del bassorilievo dedicato a San Francesco

Domenica 31 maggio, solennità di Pentecoste, l’Arcivescovo Angelo Spina ha presieduto la Santa Messa alle ore 10.30 nella Cattedrale di San Ciriaco e, al termine della celebrazione, ha benedetto il bassorilievo “Francesco pellegrino di pace”, realizzato in occasione degli 800 anni dalla partenza di San Francesco dal porto di Ancona per la Terra Santa. La Messa è stata trasmessa in diretta su èTV Marche – Canale 12 (realizzazione tecnica a cura di Nonsolovideo Srl).

«Come quel giorno di Pentecoste – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – lo Spirito Santo è effuso continuamente anche oggi sulla Chiesa e su ciascuno di noi perché usciamo dalle nostre mediocrità e dalle nostre chiusure e comunichiamo al mondo intero l’amore misericordioso del Signore. Comunicare l’amore misericordioso del Signore: questa è la nostra missione! Anche a noi sono dati in dono la “lingua” del Vangelo e il “fuoco” dello Spirito Santo, perché mentre annunciamo Gesù risorto, vivo e presente in mezzo a noi, scaldiamo il nostro cuore e anche il cuore delle persone avvicinandole a Lui, via, verità e vita.

Il dono dello Spirito è il dono della carità che è il nome di Dio, perché Dio è amore. La Chiesa è il corpo di Cristo, egli ne è il capo e lo Spirito Santo ne è l’anima, il soffio vitale che la rende santa, nonostante le debolezze e i peccati dei suoi membri. La sera di Pasqua, Gesù Risorto, ha consegnato alla Chiesa, con il soffio dello Spirito, la missione di liberare l’umanità dal peccato: «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Quando ci sentiamo perdonati e amati, ancor di più dopo i nostri sbagli, è lo Spirito Santo che compie questo. Quando ci sentiamo rinascere con il dono della pace nel cuore, è lo Spirito Santo che compie questo. Quando si riaccende in noi la speranza e sappiamo vedere, oltre le apparenze, la novità di Dio, è lo Spirito Santo che compie questo. Nel Battesimo e nella Cresima, la presenza dello Spirito viene in ciascuno di noi per compiere il progetto di amore di Dio per noi. Ecco perché è bello invocare lo Spirito Santo».

Al termine della celebrazione, all’esterno della Cattedrale, l’Arcivescovo ha recitato la preghiera semplice di san Francesco “Signore, fadi me uno strumento della tua pacee ha benedetto il bassorilievo dedicato al santo. L’opera in bronzo, è stata ideata dall’Arcivescovo, realizzata dall’artista Ettore Marinelli e fusa presso la Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone (CB). Grazie all’autorizzazione della Soprintendenza, è stata collocata sul lato destro dell’entrata laterale della Cattedrale.

DESCRIZIONE DEL BASSORILIEVO

Al centro vi è una porta con la scritta “Ancona, porta d’Oriente, via della pace 1219-2019”, a sottolineare che Ancona, per le sue origine doriche, fondata dai greci provenienti da Siracusa nel 387 a.C., è la porta d’Oriente, con il suo porto dove si sono incontrati popoli e culture diverse. Ancona è via della pace in quanto ottocento anni fa Francesco di Assisi è partito dal porto di Ancona, disarmato, durante la V Crociata, per andare ad incontrare il sultano Al-Malik Al-Kamil in Egitto.

San Francesco è su una barca che solca le onde e che entra nella porta per andare oltre, tracciando una rotta di ecologia umana e ambientale. In una mano, stretta al petto ha una colomba, segno che il suo cuore è pacifico, e nell’altra una colomba che viene inviata per andare lontano e portare pace. San Francesco è un uomo di pace e uno strumento di pace in quanto vive una dimensione religiosa, trinitaria, raffigurata con dei simboli: la nube in alto indica il Padre, la croce il Figlio, e la vela gonfia lo Spirito Santo. È l’amore di Dio che muove San Francesco ad uscire da se stesso e ad andare oltre a portare l’annuncio della buona notizia, del Vangelo, che Dio ama tutti e che ogni uomo è fratello.

La vita di Francesco è stata vissuta in armonia con Dio, con il creato e con gli uomini, nel segno di una fraternità universale, come ha scritto nel Cantico delle Creature, i cui elementi sono così raffigurati: in basso a sinistra ci sono diverse specie di pesci nel mare; in alto le nuvole, la pioggia, le stelle, la luna, il sole; al lato i monti, l’albero di ulivo, l’erba e i fiori. Significative sono le due figure in basso a destra, il lupo che guarda in alto e l’agnello ai suoi piedi che guarda verso lo spettatore. C’è un richiamo al profeta Isaia (11,6): “Il lupo dimorerà insieme con l’agnello”, che collocati sotto l’albero di ulivo sono il segno della pace che san Francesco vive e porta a tutti, segno di una pacificazione possibile.

La scritta in basso: “Ottocento anni dalla partenza di San Francesco dal porto di Ancona per la Terra Santa”, sottolinea l’anno celebrativo dell’evento che vide il santo partire dal porto dorico nel 1219. In basso a sinistra c’è lo stemma di Papa Francesco e a destra lo stemma dell’Arcivescovo Angelo Spina ad indicare che la Chiesa è chiamata a portare a tutti il messaggio evangelico di pace, come ha fatto San Francesco di Assisi. In questo bassorilievo per la prima volta c’è la scritta “Ancona, porta d’Oriente, via della pace”. Un messaggio forte che impegna tutti per l’oggi e per il futuro.

Pubblichiamo di seguito l’omelia integrale dell’Arcivescovo e il video della Messa.

Omelia Domenica di Pentecoste – diretta su èTv Marche – Cattedrale di San Ciriaco – 31 maggio 2020

 

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