L’Arcivescovo ha consegnato il nuovo Messale. Ecco le modifiche e le novità

Nella Solennità di Cristo Re (22 novembre) che ha chiuso l’Anno liturgico, l’Arcivescovo Angelo Spina ha presieduto la Santa Messa nella Cattedrale di San Ciriaco e ha consegnato alla Chiesa di Ancona-Osimo la terza edizione del Messale Romano in lingua italiana. Dal 4 aprile 2021, giorno di Pasqua, diventerà obbligatorio l’utilizzo del Nuovo Messale, ma l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo ha iniziato ad utilizzarlo dalla prima domenica di Avvento, il 29 novembre. «L’invito che faccio a me e a voi – ha detto l’Arcivescovo – è quello di riscoprire insieme la bellezza e la fecondità della celebrazione eucaristica e la forza del celebrare cristiano. La liturgia con i suoi segni e simboli è fonte e culmine della vita cristiana. Il Messale è come il condensato delle fede e della preghiera di tutti i fedeli cristiani. Ci ricorda papa Francesco che non basta cambiare i libri liturgici per migliorare la qualità della Liturgia. Fare solo questo sarebbe un inganno. Perché la vita sia una lode a Dio, occorre infatti cambiare il cuore. A questa conversione è orientata la celebrazione cristiana, che è incontro di vita col “Dio dei viventi” (Mt 22,32). Approfittiamo del dono di questo nuovo Messale, per riscoprire la bellezza dell’Eucaristia e anche del linguaggio che usiamo nell’Eucaristia».

L’Arcivescovo ha sottolineato anche che ultimamente il cardinale Bassetti ci ha ricordato: “L’Eucarestia, soprattutto in questo periodo così difficile, non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze ma deve essere rimessa, con ancora più forza, al centro della vita dei cristiani. L’Eucarestia non è soltanto il Sacramento in cui Cristo si riceve – l’anima è piena di grazia e a noi è dato il pegno della gloria futura – ma è l’anima del mondo ed è il fulcro in cui converge tutto l’universo. In definitiva, l’Eucarestia è pro mundi salute, ovvero per la salvezza del mondo, e pro mundi vita, per la vita del mondo (Gv 6, 51). Nell’Eucarestia Gesù rinnova e riattualizza il suo sacrificio pasquale di morte e resurrezione, ma la Sua presenza non si limita a un piccolo pezzo di pane consacrato. Quel pane consacrato trascende dallo stesso altare, abbraccia tutto l’universo e stringe a sé tutti i problemi dell’umanità, perché il corpo di Gesù è strettamente unito al corpo mistico che è tutta la Chiesa. Non c’è situazione umana a cui non possa essere ricondotta l’Eucarestia. Anche le vicende drammatiche che stiamo vivendo in questi giorni in Italia – come l’aumento della diffusione dell’epidemia, la grave crisi economica per molti lavoratori e per tante imprese, l’incertezza per i nostri giovani della scuola – non sono al di fuori della Santissima Eucarestia. Non c’è consolazione, non c’è conforto, non c’è assenza di lacrime che non abbia il suo riferimento a Gesù Eucarestia”». Al termine della celebrazione eucaristica, Mons. Angelo Spina ha consegnato il nuovo Messale ai sacerdoti presenti.

L’omelia integrale dell’Arcivescovo Angelo Spina: Omelia Solennità di Cristo Re – 22 novembre 2020

Di seguito il video in cui l’Arcivescovo presenta il nuovo Messale Romano e spiega le modifiche e le novità

 

Fotogallery della Santa Messa

 

Video della Santa Messa