Benedizione della nuova insegna dedicata a Badiali al Palasport di Falconara M.ma

E’ stata una serata di grandi emozioni quella di domenica 25 luglio a Falconara, quando è stata svelata la nuova insegna del Palasport Badiali in cui troneggia l’immagine del campione Gianfranco Badiali: una gigantografia che sembra voler uscire dall’insegna stessa e che ora domina via dello Stadio. L’inaugurazione è stata il momento finale di una cerimonia che si è conclusa poco prima delle 23 con la benedizione dell’arcivescovo Angelo che ha presieduto la S. Messa, concelebrata da don Valter, all’interno del palazzetto dello sport. Rivolgendosi alle tante persone ha detto: “Gianfranco Badiali è stato uno sportivo esemplare, risplende come una stella nel firmamento. Sia di esempio a tanti giovani  appassionati di sport per costruire personalità armoniche, belle, generose, nella vita quotidiana…Invito tutti voi come ci insegna Gesù nel Vangelo di oggi a  saper far dono del proprio tempo e delle proprie capacità perché ognuno si senta amato e vivo nella comunità>>. Dopo la celebrazione soso seguite tante testimonianze a sottolineare quanto è importante fare prevenzione per alcune malattie. La serata è stata organizzata dal Gruppo Amici per lo Sport, capitanato da Tarcisio Pacetti, in collaborazione il Comune di Falconara, rappresentato dal sindaco Stefania Signorini. Tra gli ospiti d’onore della serata il presidente del Consiglio regionale delle Marche Dino Latini, il presidente del Coni Fabio Luna, il vicepresidente del Comitato paralimpico Marche Roberto Novelli, il direttore generale degli Ospedali riuniti di Ancona Michele Caporossi. Tantissimi gli sportivi, ex giocatori e dirigenti, che hanno raccontato aneddoti su Gianfranco Badiali: il pallavolista, scomparso nel 1988 a 26 anni per un melanoma, era simbolicamente presente con la sua maglia numero 10, portata dal fratello Gianluca. Commovente è stato il saluto della mamma Cesarina, scomparsa di recente, in un videomessaggio registrato prima della morte. Tra gli ospiti anche Nicoletta Grifoni, che faceva parte del gruppo Kutiba negli anni d’oro. A condurre la serata insieme a Tarcisio Pacetti, un vulcano di emozioni e di progetti, e il giornalista Maurizio Socci.

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