Con il mercoledì delle ceneri è iniziata la Quaresima. In tutte le parrocchie c’è stata grande presenza di fedeli. L’Arcivescovo ha celebrato nella cattedrale di San Ciriaco, di seguito viene riportato il suo messaggio: <<La Quaresima è un grande dono che ci viene fatto, è un nuovo inizio, una strada che conduce verso una meta sicura: la Pasqua di Risurrezione. Con il segno penitenziale delle ceneri sul capo, abbiamo iniziato il pellegrinaggio annuale della santa Quaresima. La Chiesa, madre e maestra, ci invita a preparare i nostri cuori e ad aprirci alla grazia di Dio per poter celebrare con grande gioia il trionfo pasquale di Cristo, il Signore, sul peccato e sulla morte, come esclamava San Paolo: «La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?» (1Cor15,54-55).
Il tempo dei quaranta giorni che ci separa dalla Pasqua quest’anno è del tutto speciale, è l’Anno Santo e tutti ci sentiamo pellegrini di speranza, bisognosi della misericordia di Dio. E’ il tempo favorevole per camminare, camminare insieme, camminare con speranza. Non rimanere fermi, ma rialzarsi e camminare e questo farlo non da soli, ma insieme alla comunità e farlo con speranza. Nel cammino quaresimale la Chiesa, fedele alle parole di Gesù ci indica la via del digiuno, della preghiera, dell’elemosina, del silenzio e del perdono.
Il digiuno lavora il campo del nostro corpo per la semina di Dio. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Come è bello se in ogni giorno di quaresima la famiglia si ferma per un attimo e si mette in ascolto della Parola di Dio. Il nutrimento della parola fa digiunare da tante cose inutili che distraggono. Digiunare dal cibo non per moda ma per condividere quello che si ha con chi non ha. Digiunare dai social per non sprecare tanto tempo prezioso, per fare del bene e visitare chi è solo.
La preghiera apre l’anima a Dio. Il cristiano, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a Lui e alla sua volontà.
È importante, in quaresima, riscoprire il valore dell’elemosina. La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo.
In questo tempo favorevole, è necessario il silenzio, per questo è necessario lasciarci condurre come Israele nel deserto (cfr Os 2,16), così da poter finalmente ascoltare la voce di Dio, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità.
In questo Anno Giubilare siamo chiamati tutti a ricevere e a dare perdono. Chiediamoci: ho in me la convinzione che Dio perdona i miei peccati? Oppure mi comporto come se potessi salvarmi da solo? Aspiro alla salvezza e invoco l’aiuto di Dio per accoglierla? Vivo concretamente la speranza che mi aiuta a leggere gli eventi della storia e mi spinge all’impegno per la giustizia, alla fraternità, alla cura della casa comune, facendo in modo che nessuno sia lasciato indietro?
Prima di entrare in ospedale Papa Francesco ha inviato questo messaggio alle famiglie: “Tutti – dice – sogniamo una famiglia bella, perfetta. Ma le famiglie perfette non esistono. Ogni famiglia ha i suoi problemi, e anche le sue grandi gioie. In una famiglia, ogni persona ha valore perché è diversa dalle altre, ogni persona è unica. Ma le differenze possono anche provocare conflitti e ferite dolorose. E la migliore medicina per curare il dolore di una famiglia ferita è il perdono. Perdonare significa dare un’altra possibilità. Dio lo fa con noi continuamente…Anche quando non è possibile il lieto fine che vorremmo, la grazia di Dio ci dà la forza di perdonare e porta pace, perché libera dalla tristezza e, soprattutto, dal rancore”. Anche quest’anno il Signore ci concede questa Quaresima, tempo propizio, per prepararci alla Pasqua, perciò, benedetta quaresima!>>.