Jacopo e David sacerdoti, Mons. Angelo Spina: “Prendetevi cura dei giovani”

«Prendetevi cura di tutti, in particolare dei giovani, questa sera qui ne vedo tanti, sono venuti per voi, state loro accanto perché non gli venga rubata la speranza». È questo l’invito rivolto dall’Arcivescovo a Jacopo Maglioni e David Baiocchi che sabato 27 settembre, alle ore 21 nella Cattedrale di San Ciriaco, sono stati ordinati sacerdoti per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Angelo Spina. È stato un momento di festa e di speranza per tutta la comunità diocesana. Questi due giovani, dopo un lungo cammino di discernimento, formazione e preghiera, hanno scelto di donare la loro vita interamente a Dio e al servizio del suo popolo. Con coraggio e fede, hanno deciso di rispondere alla chiamata del Signore e hanno pronunciato il loro “sì per sempre“: un sì che è segno di amore, fedeltà e piena disponibilità. Non si tratta di una rinuncia, ma di una scelta d’amore, che nasce da un incontro profondo con Cristo e dal desiderio di seguirlo senza riserve. È una testimonianza che parla al cuore di tutti: è possibile vivere per qualcosa di grande, spendersi per gli altri, e trovare gioia in una vocazione che abbraccia tutta la vita.

L’Arcivescovo li ha invitati a «vivere quello che Papa Francesco tante volte chiamava la “vicinanza”: con il Signore, con il Vescovo, con il presbiterio, di cui oggi entrate a far parte, e ai fedeli. Camminare insieme, vivere questa bellissima esperienza di camminare insieme sapendo che siamo chiamati ad essere discepoli missionari del Signore». Ha ricordato che «il sacerdote è un amico del Signore, chiamato a vivere con Lui una relazione personale e confidente, nutrita dalla Parola, dalla celebrazione dei Sacramenti, dalla preghiera quotidiana. L’Eucaristia è il gesto costitutivo del suo ministero, è la Pasqua celebrata ogni giorno. Questa amicizia con Cristo è il fondamento spirituale del ministero ordinato, il senso del celibato e l’energia del servizio ecclesiale a cui dedica la vita. Essa sostiene nei momenti di prova e permette di rinnovare ogni giorno il “sì” pronunciato all’inizio della vocazione».

Ha quindi augurato loro di essere sacerdoti felici. «Un prete contento cambia la parrocchia, il paese, la città – ha detto – non si scompone di fronte agli insuccessi e alle sfide. Un prete dal cuore contento è attrattivo. Punta sul positivo. Un cuore contento sa trovare il bandolo della matassa, nella sua vita e per il popolo a lui affidato. L’Eucaristia è l’antidoto alla tristezza e all’isolamento. Un cuore contento è sempre un amore grande perché toccato e unto dall’olio della letizia e perciò si illumina e canta il Magnificat come la Vergine Maria, perché magnificare vuol dire allargare il cuore». In un mondo segnato da tensioni crescenti, l’Arcivescovo li ha invitati a «promuovere la riconciliazione e a generare comunione, ad essere costruttori di unità e di pace».

Jacopo Maglioni ha 28 anni, è nato ad Ancona ed è cresciuto nella parrocchia dell’Aspio dove ha ricevuto i sacramenti. Frequentando l’oratorio parrocchiale, ha conosciuto la Pastorale giovanile e, durante gli anni del liceo classico di Ancona, ha iniziato il discernimento vocazionale. Dopo il diploma ha fatto due esperienze: al Sermig di Torino e presso la Casa Della Gioventù a Senigallia. È entrato poi in Seminario e ha svolto tirocinio pastorale nelle parrocchie Sant’Agostino a Castelfidardo e San Giuseppe a Falconara Marittima.

David Baiocchi è nato ad Ancona e ha 33 anni. È cresciuto nella parrocchia San Giuseppe Moscati di Ancona e nel gruppo scout Agesci Ancona 9. Con lo scoutismo, prendendosi cura dei ragazzi, ha sperimentato la gioia, quella che nasce donandosi agli altri. Dopo aver frequentato il liceo scientifico Galilei e l’Università a Bologna, ha sentito nel cuore di spendere la vita per gli altri ed è entrato nel Seminario regionale di Ancona nell’ottobre del 2017. Tante le persone e le realtà incontrate in questi anni, grazie al tirocinio pastorale nelle parrocchie di Filottrano, Sirolo e Numana. Fondamentali sono state anche l’esperienza al Cottolengo e la missione in Costa d’Avorio con i missionari della Consolata.

Dopo l’omelia è iniziata la liturgia dell’ordinazione. Jacopo e David, pronunciando le parole “Sì, lo voglio”, hanno donato la loro vita a Cristo e alla Sua Chiesa. Inginocchiati davanti a Mons. Angelo Spina, hanno promesso obbedienza all’Arcivescovo e ai suoi successori e, durante il canto delle Litanie, si sono prostrati a terra in segno di umiltà e di consegna totale della propria vita a Dio. Mons. Angelo Spina ha poi imposto le mani sul loro capo, un gesto che è stato ripetuto da tutti i sacerdoti presenti. Dopo la preghiera consacratoria, Jacopo e David sono stati rivestiti dei paramenti sacerdotaliL’Arcivescovo ha unto con il Sacro Crisma le loro mani e ha consegnato il pane e il vino che servono per la celebrazione eucaristica. I novelli sacerdoti hanno poi scambiato l’abbraccio di pace con l’Arcivescovo e con i sacerdoti, ad indicare il loro ingresso nel presbiterio.

Al termine della celebrazione, Jacopo e David hanno ringraziato il Signore, l’Arcivescovo, le loro famiglie, il Seminario, il coro, i musicisti e tutti coloro che li hanno accompagnato in questi anni. E si sono rivolti proprio ai giovani: «Vi vogliamo ripetere le parole di Papa Leone, “Dio vi ama tutti”. È per questo amore, che ci è donato e che con gioia scambiamo tra noi, che vale la pena vivere questa vita e impegnarci per costruire un pezzetto del regno di Dio! Cari giovani, ci state a cuore immensamente. Vi vogliamo bene! Da tanto sogniamo con voi e per voi una Chiesa che sia sempre più casa». I novelli sacerdoti hanno poi rivolto un pensiero a Gaza e invitato i presenti a pregare insieme un istante in silenzio per la pace: «Lo sterminio del popolo palestinese ci strazia il cuore. La nostra preghiera sia un grido silenzioso che sale a Dio, perché i cuori dei potenti cedano all’umanità, alla misericordia e alla compassione».

Infine hanno ricordato la frase che hanno scelto per la loro ordinazione, il versetto di San Paolo tratto dalla prima lettera ai Corinzi: “Tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno” (1 Cor 9,22). «Una consapevolezza ci ha unito, alla fine del nostro cammino di seminario – hanno spiegato – abbiamo tutti bisogno di salvezza. Abbiamo tutti bisogno di salvarci insieme. Di vivere insieme quella salvezza potente che è l’Amore infinito di Dio. E che questo Amore ha bisogno di essere incarnato “a ogni costo”, per farlo arrivare ovunque. Questo Amore ci ha conquistato la vita, e noi, semplicemente, gliel’abbiamo restituita. Confidiamo nel Signore, perché sia feconda, come lui vorrà. Per la Chiesa. Per tutti. Camminiamo insieme».

Prima della benedizione finale, l’Arcivescovo ha comunicato le destinazioni pastorali dei novelli sacerdoti. Jacopo collaborerà nell’unità pastorale di Falconara, mentre David nell’unità pastorale di Castelferretti, Grancetta e Camerata Picena. Saranno gli assistenti spirituali della Pastorale giovanile, vocazione e universitaria dell’Arcidiocesi e continueranno anche i loro studi: don Jacopo all’Università Gregoriana studierà Teologia Biblica, mentre don David all’Università Lateranense studierà Pastorale e Catechesi. Don Jacopo collaborerà con l’Ufficio liturgico diocesano e don David con l’Ufficio catechistico diocesano. Entrambi accompagneranno anche i giovani di Casa Nazareth, Centro di pastorale giovanile e vocazionale inaugurato qualche settimana fa nel centro di Ancona (via Astagno). Un segno di speranza nato in questo Anno giubilare, un luogo dove i giovani possono sentirsi a casa, un luogo di incontro per favorire la loro crescita umana e spirituale.

L’omelia di Mons. Angelo Spina: Omelia ordinazione presbiterale Jacopo e David

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