Visita pastorale: incontro al porto di Numana e inaugurazione della Casa per i giovani

In questi giorni è in corso la visita pastorale nelle parrocchie di Sirolo, Numana e Marcelli, con tanti momenti di preghiera, ascolto e condivisione. Giovedì 23 ottobre è stata una giornata ricca di incontri: la mattina l’Arcivescovo ha visitato l’asilo di Numana, ha benedetto i bambini e ha incontrato alcuni anziani e malati; nel pomeriggio la visita è proseguita con una tappa al porto di Numana, seguita dalla celebrazione della Santa Messa nel Santuario Cristo Re e, infine, dall’inaugurazione della “Casa Giovani” presso la canonica di Numana.

Accompagnato dal parroco don Michele e da don Enrico, l’Arcivescovo è stato accolto nel porto di Numana dal Comandante, primo Luogotenente Giancarlo Calisi, dal vicepresidente della Lega Navale di Numana Rodolfo Borsini, dal presidente del Gruppo ANMI “Romeo Romei” di Numana Marcello Babini, e dagli operatori delle varie società che operano nel porto. Mons. Angelo Spina, nel ringraziare per la calorosa accoglienza, ha ricordato con emozione il suo legame con il porto di Numana, a lui particolarmente caro. Nel 2017, infatti, in occasione del suo ingresso nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, fece prima tappa a Loreto e poi raggiunse il porto di Numana, da dove si imbarcò sulla motovedetta per approdare al porto di Ancona. «Scelsi di raggiungere Ancona via mare – ha spiegato – perché in queste acque ci sono stati tre eventi importanti. Proprio dal mare, infatti, giunse da Gerusalemme il corpo di San Ciriaco; dal porto di Ancona San Francesco si imbarcò per raggiungere la Terra Santa; e il dipinto della Regina di tutti i Santi, custodito nel Duomo di Ancona, apparteneva a un marinaio e, secondo la tradizione, salvò l’equipaggio da una tempesta». Mons. Angelo Spina ha ricordato anche la tradizionale festa dell’Assunta, che si svolge ogni anno il 14 agosto al porto di Numana e che richiama sempre moltissime persone. «Questo porto rimarrà sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere», ha affermato l’Arcivescovo.

L’Arcivescovo, insieme a don Michele, don Enrico e agli operatori del porto, è poi salito su una barca e ha fatto un breve giro all’interno del porto, prima di raggiungere il Cippo commemorativo ai caduti del mare, a forma di ancora, inaugurato a giugno in occasione della festa della Marina Militare e posto davanti alla sede rinnovata dell’ufficio marittimo. Mons. Angelo Spina ha deposto un mazzo di fiori accanto al cippo commemorativo e ha sottolineato che «l’ancora simboleggia la speranza. Se la fede è il fondamento e l’amore è il compimento, la speranza è l’ancora di salvezza che lanci e ti aiuta ad arrivare al porto, perché certe cose non si vedono subito. Bisogna attenderle con speranza».

Mons. Angelo Spina ha ringraziato anche tutti coloro che svolgono le loro attività sul mare, dalla pesca al mondo nautico, dalla ristorazione al turismo, e ha invitato tutti a «prendersi cura del mare. Quest’anno ricorrono gli ottocento anni dalla composizione del Cantico delle Creature di San Francesco, in cui il santo parla dell’acqua: “Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile e pretiosa et casta”. Questa lode apre il cuore a guardare il nostro mare con ammirazione, come un dono di Dio e a prendercene cura». Ha poi fatto una preghiera per i caduti in mare e ha ricordato che «chiunque è in pericolo, deve essere salvato».

È seguito l’incontro con gli albergatori, i ristoratori e gli operatori balneari presso il Circolo nautico, a cui ha partecipato anche il sindaco Gianluigi Tombolini. L’Arcivescovo, che è anche delegato Cem per la pastorale del turismo, ha ricordato che «il turismo migliore si realizza dove l’accoglienza è autentica. È importante creare relazioni con gli ospiti, accoglierli cordialmente. Inoltre gli operatori turistici devono avere una cittadinanza attiva, essere attenti alla città prendendosi cura dell’ambiente ed evitando gli sprechi».

«Abbiamo strutture piccole e familiari – ha detto Anna Maria Ciccarelli, presidente dell’Associazione Albergatori Riviera del Conero – per noi l’accoglienza è un biglietto da visita fondamentale. Ci impegniamo non solo nel check-in, ma anche nel far conoscere agli ospiti le bellezze del territorio, che sono davvero tante, come la Basilica di Loreto». Anche il Sindaco Tombolini ha evidenziato come «il passaparola sia lo strumento più efficace per il turismo».

L’Arcivescovo ha poi presieduto la Santa Messa nel Santuario Cristo Re e ha fatto la catechesi sul Credo, soffermandosi sulla crocifissione, morte e risurrezione di Gesù. «Il Crocifisso è il centro della nostra fede – ha detto – Gesù ha vissuto tre sofferenze: psicologica, fisica e spirituale. Psicologica perché gli apostoli non gli sono stati vicino, Pietro lo ha rinnegato e Giuda lo ha venduto per trenta denari; fisica perché è stato flagellato e inchiodato alla croce; spirituale perché sulla croce non sente, né percepisce il Padre. Gesù dice: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, ma mentre fa questa preghiera conserva tutta la fiducia nel Padre e subito dopo aggiunge: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Non sente il Padre, non lo percepisce, ma si fida e mette la sua vita nelle mani del Padre».

L’Arcivescovo ha anche sottolineato che «Gesù dalla croce dice a ognuno: ti amo da morire, pago io per te, ti voglio far capire e toccare quanto Dio è misericordioso. Gesù è stato fedele fino alla fine. La croce è pace. Gesù ci mette in comunione col Padre e ci abbraccia per metterci in comunione tra di noi». Ripetendo poi le parole di Gesù sulla croce “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”, Mons. Angelo Spina ha ricordato l’importanza del perdono, e parlando della resurrezione ha spiegato che «Gesù ha vinto la morte. Noi crediamo in Gesù, il Vivente. Gesù è morto e risorto per noi, per la nostra salvezza».

Al termine della celebrazione eucaristica, è stata inaugurata la nuova Casa per i giovani nella canonica di Numana, un luogo di incontro per i ragazzi dell’unità pastorale di Sirolo, Numana, Marcelli e Camerano. «Nella nostra diocesi abbiamo inaugurato ad Ancona “Casa Nazareth”, un centro di pastorale giovanile e vocazionale, ed è bello che anche qui a Numana sia nata una nuova casa per i giovani. Questo luogo deve essere proprio una casa, dove nascono le relazioni, si consumano i pasti e si cresce insieme». Ha quindi invitato gli educatori, i sacerdoti e i genitori, ad accompagnare i ragazzi nel cammino della vita: «Voi non vi sostituite a loro – ha aggiunto – ma camminate al loro fianco». Mons. Angelo Spina ha infine benedetto il Crocifisso di San Damiano che è stato appeso su una parete della nuova Casa giovani.

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