Domenica 2 novembre, in occasione della commemorazione dei defunti, Mons. Angelo Spina ha iniziato la visita pastorale a Camerata Picena e a Grancetta, con la Santa Messa celebrata nel cimitero di Camerata Picena. È stata una celebrazione intensa e partecipata, segnata dal raccoglimento e dalla preghiera, durante la quale Mons. Spina ha invitato i fedeli a guardare oltre la morte con la certezza della vita eterna promessa da Cristo.
La visita pastorale è proseguita lunedì 3 novembre con la visita al Comune e l’incontro con il sindaco Davide Fiorini e il consiglio comunale, e la Santa Messa presieduta nella parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria a Camerata Picena, mentre martedì l’Arcivescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica nella parrocchia Santa Maria della carità a Grancetta. In entrambi le celebrazioni ha invitato i fedeli a riflettere sulla fede e ha proposto una catechesi sul Credo Apostolico. Ricca di momenti significativi anche la giornata di mercoledì, con la visita alle aziende di Camerata e Piane, l’incontro con le società sportive, il consiglio pastorale, i catechisti, il coro e la Santa Messa nella chiesa di Santa Lucia alle Piane.
Accompagnato dal parroco don Wojciech Ulaczyk e dal sindaco Davide Fiorini, Mons. Angelo Spina ha visitato alcune imprese, a partire da CE.DI. Marche, una solida realtà distributiva con oltre 100 punti vendita “Si con te”, nelle regioni Marche e Abruzzo. Il direttore generale Michele Palatresi e il direttore acquisti Enzo Santoni hanno spiegato che l’azienda è nata circa 50 anni fa nelle Marche e che l’attenzione e il senso di responsabilità guidano la loro attività quotidiana. La visita è proseguita da Grafiche Federighi, un’azienda di famiglia nata nel 1969. L’Arcivescovo, il parroco e il Sindaco sono stati accolti dal titolare Massimo Federighi che ha mostrato gli stabilimenti dove vengono realizzate le etichette, in particolare quelle per il vino, e il primo macchinario con cui il padre Carlo iniziò questa avventura.
Mons. Angelo Spina ha poi visitato l’azienda Testaferri, che dal 1960 produce infissi. Accolto dal titolare Andrea e dai dipendenti si è complimentato con loro, sottolineando come gli infissi contribuiscano a migliorare la qualità delle abitazioni e a renderle più sicure. Un’altra azienda storica è Farfalla, specializzata nella produzione di calzature per la casa. I titolari Stefano e Nicola Raffaeli hanno mostrato lo stabilimento dove vengono realizzate le pantofole e hanno anche rivelato un curioso aneddoto: su commissione di un’altra azienda hanno realizzato un paio di pantofole bianche che, con ogni probabilità, sarebbero state donate a Papa Francesco.
La visita è proseguita presso la Multimedica Marche, con il titolare Giancarlo Gambadori che ha mostrato il laboratorio odontotecnico. L’Arcivescovo ha ricordato che prendersi cura delle persone, attraverso la professionalità e l’attenzione quotidiana, è una forma concreta di carità e di impegno per il bene comune. Infine Massimo Massi ha accolto il gruppo nella sua azienda Corte Marchigiana Eureka che da circa 50 anni produce prodotti tipici della norcineria marchigiana. Mons. Angelo Spina ha visitato le celle per l’asciugatura e la stagionatura dei salumi e si è complimentato per il loro impegno e per la qualità dei loro prodotti.
Durante la settimana l’Arcivescovo ha anche celebrato la messa al Cassero, ha visitato alcuni malati e ha incontrato il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, i catechisti e il coro. Un altro bell’incontro è stato quello con le associazioni. L’Arcivescovo ha ringraziato i volontari dell’Avis per il dono prezioso del sangue, segno concreto di amore verso il prossimo; la Protezione civile che garantisce protezione, assistenza e supporto alla comunità in ogni situazione di emergenza; il Centro sociale di Camerata e quello del Cassero per il loro impegno nei confronti delle persone anziane; la Pro Loco che organizza tanti eventi e promuove attività di incontro e dialogo. Mons. Angelo Spina ha anche ringraziato Residart – Residenze d’artista e il gruppo teatrale Il Castello per l’impegno nell’organizzare spettacoli culturali, promuovendo l’arte e la creatività sul territorio.
«Continuate a fare bene e a fare il bene – ha detto l’Arcivescovo – partecipare oggi è importante, in una società che spesso si isola e si contrappone. Grazie perché donate il vostro tempo gratuitamente. Quando facciamo qualcosa per gli altri, miglioriamo anche noi stessi». Ricordando le parole di Gesù “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi” e la parabola del buon samaritano, ha sottolineato «l’importanza di prendersi cura degli altri». Ha inoltre ricordato che, «per una città bella e viva, è fondamentale l’alleanza tra Comune, parrocchia, volontari e associazioni».
Un altro momento particolarmente significativo è stato l’incontro con i bambini e i ragazzi del catechismo, accompagnati dai loro genitori e dai catechisti. Dopo aver preso la chitarra e cantato insieme la canzone “Io ho un amico che mi ama”, l’Arcivescovo ha chiesto ai ragazzi perché frequentano il catechismo, e una bambina ha risposto: «Per imparare tante cose su Gesù».
Mons. Angelo Spina li ha poi invitati a ringraziare Dio per tutti i suoi doni gratuiti: il sole, la luce che permette di vedere, l’aria che permette di respirare. Ai ragazzi ha chiesto: «Crescendo, volete una bella vita o una vita bella?» e ai genitori: «Per i vostri figli volete che abbiano una bella vita o una vita bella? Una vita di successo o una vita felice?» Tutti hanno risposto: «Una vita bella».
«Ai vostri figli, quando erano piccoli – ha continuato l’Arcivescovo – avete insegnato a parlare, e poi a scuola hanno imparato la grammatica. La stessa cosa vale per la fede: voi siete i primi maestri di fede per i vostri figli, poi in parrocchia imparano l’alfabeto della fede con la catechesi. Quando conosciamo Gesù e scopriamo il suo amore, la vita diventa bella. Gesù sulla croce ha detto a ciascuno di noi: ti amo da morire. Se viviamo con l’amore di Gesù nel cuore e con gratitudine a Dio per tutti i suoi doni, la nostra vita è veramente bella».
Mons. Angelo Spina ha poi cantato il brano “Laudato sii, Signore mio”, ricordando che quest’anno ricorrono gli 800 anni dalla composizione del Cantico di Frate Sole di San Francesco, conosciuto anche come “Cantico delle Creature”. Ha invitato tutti a «lodare Dio» e a ringraziarlo per i suoi doni e ha sottolineato che in parrocchia «si impara soprattutto ad amare».
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