Raccontare la speranza e la misericordia con suoni, immagini, parole. Questa la sfida del regista Daniele Ciprì che ha diretto “Pontifex – Un ponte tra la misericordia e la speranza”, un docufilm ispirato all’anno del Giubileo. L’opera, che uscirà nelle sale a Pasqua, è stata presentata in anteprima domenica 14 dicembre all’Auditorium della Mole di Ancona, alla presenza dello stesso autore e di Mons. Angelo Spina. L’evento, promosso dal Dorico International Film Fest, è stato organizzato in collaborazione con l’Ufficio Cultura dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e con l’associazione dei Cinecircoli Giovanili Socioculturali CGS Dorico APS (progetto Sentieri di Cinema).
Il film intreccia l’intervista a Monsignor Rino Fisichella con una parte di fiction e filmati inediti, offrendo un racconto intenso di fede e speranza. «Mi ha colpito la lunga intervista realizzata con Mons. Fisichella (che guida il plot del docu-film; ndr), illuminante e profonda, ma anche efficace dal punto di vista comunicativo», ha detto il regista. Belle le parole spese dal regista anche per il testo, sceneggiato del professor Arnaldo Colasanti, critico letterario, scrittore e conduttore televisivo. Un testo che viene sviluppato attraverso le interpretazioni poetiche degli attori Rossella Brescia, Cesare Bocci e Gianni Rosato, in un impasto, voluto dal regista, con una fotografia densa e carica di simbolismo e con le immagini d’archivio dei precedenti giubilei dell’Istituto Luce e di Vatican Media. Ciprì si concentra in particolare sugli incontri tra Papa Francesco e gli ammalati, gli anziani, gli ospiti delle case famiglia, i bambini. Il contatto fisico, le mani che si stringono, i corpi che si abbracciano sono i vettori materiali e fisici per raccontare una speranza che vibra nonostante il dolore del mondo e si trasmette come un’onda, fino a raggiungere lo spettatore.
Presente alla proiezione, introdotta dal direttore artistico del DIFF Luca Caprara e seguita dal dibattito guidato dal direttore dell’Ufficio Cultura diocesano Fabio Sandroni, anche Mons. Angelo Spina che è intervenuto per complimentarsi con il regista Ciprì e ringraziarlo per la preziosa occasione di riflessione su una tematica così importante. Il suo intervento si è soffermato in particolare sul motivo della “porta”, immagine ricorrente e insistita, che rafforza l’idea centrale dell’opera, sintetizzata nel titolo Pontifex: l’esistenza di un passaggio, una porta, un “ponte” possibile tra il mondo, con il suo carico di domande e di complessità dolorose, e la speranza accogliente e misericordiosa, salvezza da custodire tra le pieghe della vita.
Tra i presenti anche Orlanda Latini, assessore alle Pari Opportunità, Famiglia e Terzo Settore del Comune di Ancona, che ha portato il saluto del sindaco Silvetti, e Marta Paraventi, assessore alla Cultura.
Nadia Ciambrignoni, direttore Ufficio Cultura diocesano
FOTO (di Lucrezia Bedini)









