Iniziata la visita pastorale nella parrocchia di Passatempo

Un tempo per incontrare il Signore ed essere confermati nella fede, per stare insieme, pregare e incontrare tante persone che vivono e lavorano intorno alla parrocchia. Tutto questo è quello che vivrà in questi giorni la comunità parrocchiale di Passatempo che, lunedì 22 settembre, ha accolto con gioia Mons. Angelo Spina. Dopo il tradizionale rito di accoglienza, con il bacio del Crocifisso, l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta e l’adorazione silenziosa davanti al Tabernacolo, l’Arcivescovo ha salutato il parroco e i fedeli e ha spiegato il senso della visita pastorale. «Il centro della visita pastorale è Gesù – ha detto l’Arcivescovo – Lui è il buon pastore come recita il salmo 122: “Il signore è il mio pastore, non manco di nulla, su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome”. Sono qui affinché possiate crescere nella fede, essere rafforzati nella speranza e vivere la carità. In questi giorni aprite il cuore all’incontro con il Signore. Pregheremo insieme con la celebrazione della Santa Messa e la catechesi sul Credo Apostolico e incontrerò le persone che vivono, lavorano e soffrono: i bambini nelle scuole, i dipendenti delle aziende, gli anziani, i malati e le associazioni. Camminiamo insieme, come indica il cammino sinodale».

Il parroco don Pierre-Andrè ha quindi dato il benvenuto all’Arcivescovo, ha presentato la comunità e ha spiegato che «molte sono le iniziative intraprese grazie alla generosità e collaborazione dei parrocchiani che con amore e disponibilità, guidati dalla fede in Cristo, mi affiancano nelle opere che stiamo realizzando. La realtà di Passatempo è quella di una comunità con tante tradizioni, che saldano legami e amicizie che vanno anche al di là della fede dei singoli, ed è bello vedere come tanti collaboratori uniti tra loro diventano comunità. Durante questa visita avrà modo di vedere che tante sono le attività che vengono portate avanti per far crescere i nostri figli nella fede e nella gioia, incontrerà i bambini della nostra comunità, futuro e speranza, che accogliamo volentieri nel catechismo e nel Grest estivo che abbiamo attivato da un paio di anni. Incontrerà le famiglie, i nostri anziani, i gruppi parrocchiali, la Polisportiva Passatempese e le associazioni. Cerchiamo nel nostro piccolo di essere una chiesa in uscita nell’anno giubilare della speranza, portando la parola del Signore, sorgente di verità e si speranza. Che il suo passaggio in mezzo a noi, ci consegni la forza e il coraggio di continuare con lo slancio missionario, testimoniando il Vangelo della pace, della riconciliazione e della giustizia».

È poi seguita la celebrazione della Santa Messa, con la prima catechesi sul Credo Apostolico, dopodiché l’Arcivescovo ha incontrato il consiglio pastorale e il gruppo liturgico. Mons. Angelo Spina ha sottolineato che il «compito di tutti è annunciare il Vangelo. Con il battesimo siamo re, profeti e sacerdoti. La parrocchia è formata dal parroco e da ognuno di voi che non siete collaboratori, ma corresponsabili. Siete responsabili perché siete battezzati. Il pastore e il popolo di Dio camminano insieme, ognuno con le proprie responsabilità. In questa visione c’è il consiglio pastorale che si confronta su come guidare la comunità e stare accanto ai giovani, alle famiglie, agli anziani e ai malati». Mons. Angelo Spina ha anche ringraziato i membri del gruppo liturgico e ha ricordato che «la celebrazione liturgica va ben preparata, non improvvisata».

I fedeli hanno poi condiviso le loro difficoltà, in particolare nel coinvolgere i genitori dei bambini del catechismo. L’Arcivescovo ha quindi ricordato che da alcuni anni la diocesi ha intrapreso un cammino di rinnovamento della catechesi e che il recente convegno diocesano del 13 settembre è stato incentrato proprio sulle famiglie, protagoniste della iniziazione cristiana. «Non dobbiamo essere moralisti – ha detto – dobbiamo partire da dove la famiglia si trova in quel momento, accoglierla e ascoltarla. Non bisogna avere un atteggiamento giudicante, è necessario imparare l’arte del dialogo e dell’ascolto». La giornata è terminata con la cena e l’invito dell’Arcivescovo ad «andare avanti con fede e speranza, camminando insieme sull’esempio del cammino sinodale».

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