Centenario della nascita di San Giovanni Paolo II: omaggio floreale e preghiera davanti all’opera a lui dedicata

Oggi, lunedì 18 maggio, ricorre il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II, a Wadowice, in Polonia. Un Papa molto amato, dalla forte personalità e profonda umiltà. Per ricordare questo importante anniversario, al termine della Santa Messa celebrata ieri mattina, l’Arcivescovo di Ancona-Osimo Angelo Spina ha recitato una preghiera e deposto un omaggio floreale davanti al Monumento dedicato a Karol Wojtyla, nei pressi del piazzale della Cattedrale di san Ciriaco. Con lui, il segretario generale dell’Anci Marche Marcello Bedeschi, amico e collaboratore di Wojtyla, e il vicepresidente dell’associazione “Ankon nostra” Leonardo De Marco.

L’opera dell’artista Albano Poli è alta circa tre metri, di bronzo fuso e intitolata “Sulle strade della meditazione”. Benedetta domenica 17 settembre 2017, era stata donata alla diocesi dall’Arcivescovo Emerito, il Cardinale Edoardo Menichelli, a ricordo delle due visite di Giovanni Paolo II ad Ancona,  la prima l’8 settembre 1979, la seconda il 30 maggio 1999, in occasione del millenario della Cattedrale di San Ciriaco. Tantissime anche le visite del Papa a Loreto, tra cui quella del 1995, che ha portato alla nascita del Centro Giovanni Paolo II a Montorso.

Ieri, prima della preghiera e della benedizione, è stato letto il discorso che Giovanni Paolo II fece ai malati nell’ospedale regionale di Ancona, durante la sua visita pastorale nel 1999, dopodiché l’Arcivescovo ha ricordato alcune tappe della vita del santo e le sue parole “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”. «È stato un sacerdote e un Papa santo – ha detto Mons. Angelo Spina – istituì la Giornata Mondiale della Gioventù ed ebbe una grande attenzione alle famiglie e alle realtà umani e sociali». Il 13 maggio 1981 subì un attentato quasi mortale da parte di un killer professionista che gli sparò in piazza San Pietro. Il Pontefice affermò sempre che la Vergine Maria avrebbe «deviato i proiettili» e salvato la sua vita quel giorno. Un anno dopo l’attentato, il 13 maggio 1982, Giovanni Paolo II fece la sua prima visita al Santuario di Fatima, per ringraziare la Vergine per averlo salvato. Uno dei proiettili fu incastonato nella corona della Vergine.

Grande fu la sua devozione alla Madonna, come dimostrava il motto dello stemma papale «Totus tuus» che sigillò pubblicamente il suo incondizionato affidamento a Maria. «Tutti ricordiamo il momento della sua morte, la fila umana di pellegrini provenienti da tutto il mondo – ha detto l’Arcivescovo – e il grido “Santo subito”. Il giorno del suo funerale, il vento sconvolse le pagine del Vangelo posto sulla sua bara, segno che lui visse davvero il Vangelo durante la sua vita».

Durante la cerimonia, Marcello Bedeschi e Leonardo De Marco hanno ricordato che, in occasione del centenario della nascita di Wojtyla, l’associazione culturale “Ankon nostra” in collaborazione con l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e altri enti, avrebbe voluto organizzare una serie di iniziative, tra aprile e maggio, tra cui una mostra fotografica sui viaggi del Papa ad Ancona, due giornate di convegni e una giornata con cerimonie per il posizionamento di targhe commemorative dedicate al Santo. Purtroppo questi eventi non si sono svolti a causa del Covid-19, ma non sono stati annullati. Saranno organizzati più avanti, probabilmente a fine luglio.

 

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