Festa della Santa Famiglia: messa ad Osimo con rinnovo delle promesse matrimoniali

In occasione della festa della Santa Famiglia, domenica 29 dicembre, gli sposi hanno rinnovato le loro promesse matrimoniali durante la santa Messa celebrata dall’Arcivescovo Angelo Spina, nella parrocchia Sacra Famiglia di Osimo. Durante la celebrazione, hanno confermato il “sì” alla propria vocazione sponsale e familiare tantissime coppie, alcune sposate da cinque anni, altre insieme da 60 anni.

«Voi avevate un sogno – ha detto Mons. Angelo Spina, Arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo – le donne di incontrare un uomo, di sposarlo e amarlo tutta la vita, e gli uomini di incontrare la futura sposa. Quando vi siete sposati, ognuno ha detto: “Io voglio prendere la mia vita e ne voglio fare un dono a te, perché la tua vita possa essere bella ogni giorno. La voglio arricchire”. Questo sogno che voi avete realizzato ci ricorda Dio, come Dio ha sognato l’umanità. Quando ha creato l’uomo, non l’ha creato solo, ma ha creato anche la donna. A loro ha chiesto di amarsi e di crescere nell’amore. Allora se l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, anche la famiglia è stata creata a immagine e somiglianza di Dio. Noi in chi crediamo? In Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Sono tre persone, ma è un solo Dio. Questo è un mistero grande. Dio è amore perché il Padre si dona al Figlio, il Figlio ama il Padre e lo Spirito Santo è l’amore. Ecco perché Dio è amore. Allora Dio creando l’uomo e la donna ha voluto che fossero non due, ma una sola carne. Quando vi siete sposati avete detto: “Io accolgo te nella mia vita come sposo/a. Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre”, cioè su di me potrai contare tutti i giorni della tua vita, quando c’è la salute e quando c’è la malattia, nella gioia e nella tristezza, perché tu sei la promessa della mia vita. Allora il sogno di Dio sulla famiglia è l’amore.

Voi avete scelto di sposarvi in Cristo e chi è Gesù Cristo? È la croce che significa amore. Non c’è amore senza sacrificio. Se tu vuoi sempre prendere e non dai, è un amore povero. Nell’amore vero, invece, tu non trattieni, tu dai e più dai più l’amore ti rende vivo. E dall’amore nasce la vita. Ecco che il sogno di Dio sull’umanità è un sogno d’amore, e voi quando vi siete sposati, non avete mica ricevuto una benedizione: voi siete un sacramento, cioè siete il segno di come Cristo ama la Chiesa, di come Dio ama il suo popolo. Voi, uomo e donna, testimoniate al mondo che Dio è amore. La famiglia è l’immagine della Trinità, di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Voi però siete anche fragili e bisogna andar oltre il caratterino dell’altro e saper guardare quello che Dio mette nel vostro cuore. Lui vi chiede di amare, perdonare e ricominciare ogni giorno. Essere famiglia significa prendersi cura dell’altro, non farsi curare dall’altro che è egoismo. I genitori devono prendersi cura dei figli e viceversa, i nipoti devono prendersi cura dei nonni. La famiglia deve essere un luogo di comunione».

L’Arcivescovo ha ricordato il comandamento di Dio ai figli, “Onora tuo padre e tua madre”, e ha fatto riferimento alla prima lettura dal libro del Siracide: “Sii indulgente, anche se tuo padre perde il senno, e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore. L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata, otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa”. «È importante prendersi cura delle persone anziane e ammalate», ha detto Mons. Angelo Spina che ha ricordato anche l’appello di Dio ai genitori: “Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino”. «Molte volte – ha detto l’Arcivescovo – i genitori impongono ai figli tante cose. Anziché pretendere che i figli siano ciò che vogliono i genitori, è importante che i genitori li aiutino ad essere ciò che sono. La famiglia è guardare a Maria, Giuseppe e Gesù. Vi do un consiglio: pregate insieme. La famiglia che prega unita, resta unita». Al termine dell’omelia, gli sposi si sono presi per mano e hanno rinnovato le promesse matrimoniali, mentre al termine della messa l’Arcivescovo ha consegnato loro in dono un’immagine della Santa Famiglia.

 

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