Santa Messa in memoria di padre Bernardino Piccinelli

Amabile, sorridente e mite. Sempre disponibile verso chiunque lo cercava, Padre Bernardino Piccinelli ha mostrato il volto più bello della Chiesa, quello della santità, perché si è lasciato abitare da Dio e con la sua vita ha testimoniato il Vangelo. Frate dell’Ordine dei Servi di Maria, parroco per tanti anni della parrocchia del Sacro Cuore e vescovo ausiliare di Ancona, padre Bernardino ha lasciato un ricordo incancellabile in quanti lo hanno conosciuto e, in occasione dell’anniversario della sua nascita, domenica 24 gennaio l’Arcivescovo Angelo Spina ha presieduto una Messa solenne nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù ad Ancona, concelebrata dal parroco padre Pasquale, dal Postulatore P. Franco Azzalli e da altri sacerdoti dell’Arcidiocesi.

Durante la celebrazione, l’Arcivescovo ha ricordato che il 21 dicembre 2020, il Santo Padre Francesco ricevendo in Udienza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, invitava la medesima Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti le virtù eroiche del Servo di Dio Bernardino Piccinelli (al secolo: Dino), dell’Ordine dei Servi di Maria, Vescovo titolare di Gaudiaba ed Ausiliare di Ancona; nato il 24 gennaio 1905 a Madonna dei Fornelli, frazione di San Benedetto Val di Sambro (Italia) e morto ad Ancona (Italia) il 1° ottobre 1984.

«Nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù – ha detto l’Arcivescovo – sono rimasto sempre colpito dalle numerose attestazioni nel registro, dove i fedeli scrivono le loro riflessioni e preghiere, e nel vedere tanti pregare, in silenzioso raccoglimento sulla tomba di P. Bernardino Piccinelli. È stato un pastore – diremmo oggi – con “l’odore delle pecore”. Un pastore in mezzo alla gente. La sua infanzia, la sua vocazione, il suo sacerdozio e il suo episcopato sono stati segnati dalla profonda fede che lo ha illuminato, nella forte speranza e operosa carità. Padre Bernardino, parroco della chiesa del Sacro Cuore ad Ancona, sotto i bombardamenti, durante la seconda guerra mondiale, non abbandonò mai la città. In una sua preghiera così si rivolgeva al Signore: “Signore, finché ci sarà un parrocchiano resterò in città; Tu toglimi la paura”. Tra il bombardamento del primo novembre del 1943 e la liberazione del 1944 chiese, indifferentemente ai tedeschi ed agli alleati, aiuti per le famiglie ridotte alla fame. Scriveva: “Io non ho nemici, ma solo fratelli da aiutare”. Nel 1972, vescovo ausiliare di Ancona, fu riferimento in città per i mesi del terremoto, come quando, nel 1982, ci fu la frana, che mise in ginocchio parte della città.

Da alcuni venne definito il “vescovo bambino”, perché metteva insieme semplicità, saggezza e intuito nel comprendere lo stato d’animo delle persone. Era severo nella dottrina, ma infinitamente comprensivo con le persone. Riceveva chiunque lo cercava, aiutava i poveri e i bisognosi, sempre a disposizione delle persone per consolare. Amabile nello stile, sorridente e benedicente. Un uomo mite con la grande devozione alla Vergine Maria. La bella e buona notizia, del riconoscimento delle virtù eroiche di P. Bernardino Piccinelli, giunta in prossimità dei giorni del Santo Natale, invita tutti noi a rendere grazie a Dio, a intensificare la nostra preghiera e a dire grazie al Santo Padre Papa Francesco che ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto. Ora padre Bernardino è “venerabile”, un futuro miracolo ottenuto da Dio per intercessione del venerabile padre Bernardino potrà permettere al santo Padre di iscrivere padre Bernardino nell’albo dei beati».

Dopo la Santa Messa, è stata recitata la preghiera per la glorificazione di Padre Bernardino e il Postulatore P. Franco Azzalli ha presentato il libretto “Frammenti di Diario (1905-1917.1925-1926)“, che raccoglie alcuni scritti del frate Servo di Maria. Non esiste infatti un vero e proprio Diario di padre Bernardino, ma due periodi della sua vita sono maggiormente documentati attraverso ricordi personali raccolti in due quaderni. «La causa di beatificazione è iniziata nel 1996 in diocesi – ha spiegato Padre Franco M. Azzalli – ed è durata dieci anni. In questi anni sono stati fatti 80 interrogatori ai testimoni, ha lavorato la Commissione storica che ha raccolto tutta la documentazione inedita e la Commissione dei teologi che l’ha valutata. Terminata nel 2006, la causa è stata trasferita a Roma e, dal 2009 a 2011, è stata scritta la Positio, che è la vita documentata in base a tutto il materiale trovato. Questa Positio è stata studiata dal Congresso dei teologi e dal Congresso dei vescovi e dei cardinali, e il Papa il 21 dicembre scorso ha dato l’autorizzazione alla Congregazione delle Cause dei Santi di pubblicare il decreto di venerabilità».

L’omelia integrale dell’Arcivescovo Angelo Spina, in occasione della Santa Messa in memoria di padre Bernardino Piccinelli

Omelia dell’Arcivescovo Angelo Spina – 24 gennaio 2021

 

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