Celebrazione in memoria di Padre Bernardino Piccinelli: pubblicato il decreto di venerabilità

«Il ricordo del Servo di Dio Bernardino Maria Piccinelli (al secolo Dino) è di un uomo buono, splendente e imperturbabile nelle virtù cristiane che ha saputo, mediante queste, portare a perfezione sia la propria vocazione di religioso sia il proprio ministero pastorale di parroco e di vescovo ausiliare». Inizia così il decreto sul riconoscimento delle virtù eroiche di padre Bernardino, pubblicato dalla Congregazione delle Cause dei Santi il 17 marzo 2021 e condiviso con l’Arcidiocesi di Ancona-Osimo venerdì primo ottobre, in occasione dell’anniversario di morte del frate dell’Ordine dei Servi di Maria, parroco per tanti anni della parrocchia del Sacro Cuore e vescovo ausiliare di Ancona. Dopo la preghiera sulla sua tomba nella parrocchia del Sacro Cuore, è stata celebrata la Santa Messa nella Cattedrale di San Ciriaco, presieduta dall’Arcivescovo Angelo Spina e concelebrata dal Postulatore Padre Franco M. Azzalli, dal parroco del Sacro Cuore Padre Pasquale Filipponi e da altri sacerdoti dell’Arcidiocesi.

«Oggi ricordiamo l’anniversario della morte di padre Bernardino – ha sottolineato l’Arcivescovo – da poco proclamato venerabile. Ogni cristiano, vivendo con amore e offrendo la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno lì dove si trova, nella misura in cui si santifica, diventa più fecondo per il mondo. Questa è l’eredità di padre Bernardino. Siamo invitati a pregare perche il Signore conceda il miracolo per procedere alla sua beatificazione». L’Arcivescovo ha anche ricordato che il frate è stato «un pastore con “l’odore delle pecore”. Un pastore in mezzo alla gente. La sua infanzia, la sua vocazione, il suo sacerdozio e il suo episcopato sono stati segnati dalla profonda fede che lo ha illuminato, nella forte speranza e operosa carità. Padre Bernardino, sotto i bombardamenti, durante la seconda guerra mondiale, non abbandonò mai la città. In una sua preghiera così si rivolgeva al Signore: “Signore, finché ci sarà un parrocchiano resterò in città; Tu toglimi la paura”. Tra il bombardamento del primo novembre del 1943 e la liberazione del 1944 chiese, indifferentemente ai tedeschi ed agli alleati, aiuti per le famiglie ridotte alla fame. Scriveva: “Io non ho nemici, ma solo fratelli da aiutare”. Nel 1972, vescovo ausiliare di Ancona, fu riferimento in città per i mesi del terremoto, come quando, nel 1982, ci fu la frana, che mise in ginocchio parte della città».

 

DECRETO SULLE VIRTÙ

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
ANCONA-OSIMO
Beatificazione e canonizzazione
del servo di Dio
BERNARDINO MARIA PICCINELLI
(al secolo: DINO)
dell’Ordine dei Servi di Maria
Vescovo titolare di Gaudiaba e ausiliare di Ancona
(1905-1984

Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. (…) E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù (Fil 4, 4-5.7).

Il ricordo del Servo di Dio Bernardino Maria Piccinelli (al secolo: Dino) è di un uomo buono, splendente e imperturbabile nelle virtù cristiane che ha saputo, mediante queste, portare a perfezione sia la propria vocazione di religioso sia il proprio ministero pastorale di parroco e di vescovo ausiliare.
Il Servo di Dio nacque il 24 gennaio 1905 in località “Madonna dei Fornelli”, entro i confini dell’Arcidiocesi di Bologna. Fu battezzato il giorno successivo. Trasferitasi nel capoluogo, la famiglia frequentava la chiesa di Santa Maria dei Servi, dove il Servo di Dio, allora bambino, faceva il chierichetto. Nel 1917 intraprese l’itinerario di formazione nell’Ordine dei Servi di Maria, compiendo gli studi e l’anno di noviziato nel convento di Montefano, presso Macerata. Dovette interrompere lo studio della filosofia a Bologna per fare da maestro ai bambini del piccolo collegio di Ronzano (Bologna). A Firenze completò il biennio di filosofia e apprese compiutamente la spiritualità dei Servi di Maria. Infine a Roma conseguì il dottorato in teologia. Ricevette l’ordinazione sacerdotale il 5 febbraio 1928. Svolti diversi compiti a Reggio Emilia e Ronzano, nel 1937 venne nominato parroco della parrocchia del Sacro Cuore in Ancona. Qui abitò fino alla morte. Aiutò le famiglie e soccorse i poveri e gli indifesi negli anni della Seconda Guerra Mondiale, così come in tempi di calamità naturali. Per questo ricevette anche pubblici riconoscimenti. Nel 1966 fu deputato Vescovo ausiliare di Ancona e venne consacrato il 10 luglio dello stesso anno. Diventò Vicario generale dell’Arcidiocesi e, per privilegio pontificio, rimase parroco fino al 1968. Nel 1980, compiuti 75 anni di età, si dimise da tutti i suoi incarichi.
La fede del Servo di Dio si fondava su una incrollabile fiducia nella bontà del Signore, che riconosceva come una presenza attiva e tenera nella quotidianità. Dedicava molto tempo alla preghiera e affidava tutto se stesso all’intercessione della Vergine Maria. La sua fede e speranza, la sua mansuetudine e letizia erano contagiosi. Così fu fra i giovani frati in formazione, così fu tra i fedeli della sua parrocchia, così fu in modo straordinario fra i sacerdoti dell’Arcidiocesi di Ancona. Era ricercato come predicatore e confessore, perché con semplicità e prudenza sapeva leggere nel cuore della gente e tutti sosteneva con parole di conforto e di incoraggiamento. Amava i santi, dei quali spesso ricordava gesta ed esempi di virtù. Si prendeva particolare cura delle famiglie, soprattutto quelle in difficoltà per la mancanza di mezzi, di lavoro o di concordia. Il suo stile di vita povero coincideva con la sua generosità: quello che riceveva per Provvidenza, lo sapeva donare con carità. E nessuno gli negò mai un aiuto per i più poveri, perché tutti sapevano che usava il denaro con giustizia e saggezza. Come Vescovo ausiliare fu sempre umile ed obbediente. Sapeva confortare gli ammalati e i moribondi, che assisteva con fedeltà e dolcezza.

Morì il 1° ottobre 1984. Per i suoi meriti e le sue virtù, fu compianto da tutta la popolazione anconetana e molti, già da quel momento, parlarono di lui come di un santo. Poiché la sua fama di santità non è mai venuta meno, si decise di avviare la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Dal 16 marzo 1996 all’8 ottobre 2006 presso la Curia ecclesiastica di Ancona-Osimo fu celebrata l’Inchiesta diocesana, sulla cui validità giuridica questa Congregazione delle Cause dei Santi emise il decreto il 30 novembre 2007. Preparata la Positio, si è discusso secondo la consueta procedura se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi si è tenuto con esito positivo il 21 maggio 2019. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 15 dicembre 2020, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.
Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Bernardino Maria Piccinelli (al secolo: Dino), dell’Ordine dei Servi di Maria, Vescovo titolare di Gaudiaba e ausiliare di Ancona, nel caso e per il fine di cui si tratta. Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente Decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma il 17 marzo nell’anno del Signore 2021.

MARCELLO Card. SEMERARO
Prefetto

† FABIO FABENE
Arciv. tit. di Montefiascone
Segretario

 

Fotogallery

Video