Messaggio dell’Arcivescovo ai Giornalisti e Operatori dei media

Cari amici, Giornalisti e Operatori dei “media”,

anche quest’anno a causa del Covid non è possibile incontrarci nelle sedi delle vostre redazioni, come è ormai consolidata tradizione, nella annuale ricorrenza della memoria liturgica di S. Francesco di Sales,  vostro patrono Ho pensato di inviare questo breve messaggio per esprimere un sentito ringraziamento a tutti voi e per una parola di incoraggiamento. La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto. Ci ricorda Papa Francesco:<<Chi lavora nei media impari ad ascoltare. Ascoltare, per un giornalista, significa avere la pazienza di incontrare a tu per tu le persone da intervistare, i protagonisti delle storie che si raccontano, le fonti da cui ricevere notizie. Ascoltare va sempre di pari passo con il vedere, con l’esserci: certe sfumature, sensazioni, descrizioni a tutto tondo possono essere trasmesse ai lettori, ascoltatori e spettatori soltanto se il giornalista ha ascoltato e ha visto di persona. Questo significa sottrarsi – e so quanto è difficile nel vostro lavoro! – sottrarsi alla tirannia dell’essere sempre online, sui social, sul web. Il buon giornalismo dell’ascoltare e del vedere ha bisogno di tempo>>. Gli strumenti comunicativi, osserva il Santo Padre, sono importanti ma l’incontro personale è insostituibile: <<Non tutto può essere raccontato attraverso le email, il telefono, o uno schermo. Come ho ricordato nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni di quest’anno, abbiamo bisogno di giornalisti disposti a “consumare le suole delle scarpe”, a uscire dalle redazioni, a camminare per le città, a incontrare le persone, a verificare le situazioni in cui si vive nel nostro tempo>>.

Cari amici, San Francesco di Sales, vostro patrono, grande comunicatore, con la sua saggezza e sapienza aveva colto il meglio di come comunicare, ai toni polemici ed aspri aveva saputo trovare la via nuova del dialogo e della dolcezza seguendo la massima: «Se sbaglio, voglio farlo per troppa bontà piuttosto che per troppo rigore».

San Francesco di Sales, vi protegga e vi custodisca nel vostro delicato lavoro. Assicurando la mia preghiera, tutti benedico.

+Angelo Spina

Arcivescovo- Metropolita di Ancona-Osimo