Presentato ad Osimo il libro su don Flavio Ricci

Un ricordo di don Flavio Ricci attraverso i racconti di quanti lo hanno conosciuto, la sua vita attraverso gli occhi e le parole di quanti lo hanno frequentato nei diversi ambiti in cui ha operato. Nel libro “Don Flavio, un ricordo”, presentato questa mattina nella Concattedrale di Osimo, si susseguono pagine che ridanno vita al suo impegno nella Caritas, nello scoutismo e nel mondo culturale e associazionistico, e viene ricordato ciò che ha lasciato nel cuore degli amici come uomo e come sacerdote. Come ha infatti spiegato Carlo Pesco, ex direttore della Caritas diocesana, «don Flavio è stato un sacerdote esemplare, un direttore della Caritas sempre attento agli ultimi, alle persone in difficoltà. Ha educato intere generazioni di giovani nello scoutismo, è stato assistente del gruppo scout Osimo 1 Agesci e del Masci Osimo 1, tant’è che il libro termina con la preghiera del Capo». Durante il suo intervento, Carlo Pesco ha spiegato anche che «il libro è nato da un’idea condivisa nell’aprile del 2018 insieme ad Alberto Giuliodori. Nel giro di pochi mesi lo avremmo dovuto pubblicare, in occasione del primo anniversario della morte di don Flavio, ma non è stato possibile per le condizioni di salute di Alberto. Per non lasciare in sospeso un desiderio condiviso, ho quindi continuato il lavoro ed è stata pubblicata questa prima edizione del libro che narra la vita di don Flavio attraverso i ricordi di chi l’ha conosciuto. È un libro scritto a più mani e spero di pubblicare una seconda edizione più ampia nel luglio del 2022, perché ci sono altre persone che desiderano testimoniare il valore di don Flavio».

Nel corso della mattinata, si sono susseguite tante testimonianze, tra cui quella del vicesindaco di Osimo Paola Andreoni, che ha descritto don Flavio come «una figura carismatica, una guida, un innovatore. È stato un animatore infaticabile dell’oratorio di San Filippo, grazie a lui al Duomo e poi in tutta la diocesi ha preso vita il centro di ascolto. Ha partecipato ad iniziative sociali pro terremoto in Irpinia e a Trasaghis, a lui si deve la realizzazione della casa per immigrati a Santa Palazia, come l’avvio dell’associazione “A piene mani” a favore delle persone diversamente abili, ed è stato anche promotore di iniziative culturali come la realizzazione del Museo e dell’archivio diocesano. Don Flavio ha lasciato traccia in tutti noi ragazzi dell’oratorio e del gruppo scout». Aperto alla cultura, ai giovani, «si è speso per tutti, in particolare per i poveri», come hanno ricordato anche il direttore della Caritas diocesana Simone Breccia e la responsabile della Caritas di Osimo Donatella Crocianelli.

Al termine della mattinata, anche Mons. Angelo Spina ha dedicato un pensiero a don Flavio. «Non ho avuto modo di conoscerlo – ha spiegato – ma appena giunto nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo ne ho sentito parlare e ho visto persone con le lacrime agli occhi nel ricordarlo. Don Flavio ha testimoniato il Vangelo come pastore buono e fedele, anche quando, alla porta della sua vita, ha bussato la malattia, accettata e vissuta con esemplarità. Ringraziamo dunque il Signore per averci dato un sacerdote secondo il cuore di Dio, fedele nella quotidianità con una grande misericordia nel cuore e nelle mani. Questa pubblicazione ci aiuti a lodare Dio per le opere buone che compie nella Sua Chiesa, ad avere occhi aperti sulle nuove povertà e a riconoscere il Signore nelle persone bisognose di amore, come ci ricorda il capitolo venticinquesimo del Vangelo di Matteo: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere…Ogni volta che avete fatto queste cose a uno dei miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me”. La sua vita buona e bella ci insegni a fare dono della nostra vita agli altri sull’esempio di Gesù, che non è venuto per farsi servire, ma per servire».

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