La Caritas ha accolto una famiglia ucraina ad Osimo

Una mamma ucraina e i suoi tre figli, fuggiti dalla guerra, sono stati accolti dalla Caritas diocesana ad Osimo. Da oggi potranno vivere in alcuni locali di proprietà della Lega del Filo d’Oro, che sono stati benedetti dall’Arcivescovo Angelo Spina. Al loro arrivo, hanno trovato un cartellone di “benvenuto” con un augurio di “pace”, scritto in lingua ucraina, e un uovo di Pasqua donato da Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’oro, che era presente oggi alla benedizione dei locali, insieme al direttore della Caritas diocesana Simone Breccia. La struttura che, ospitava anni fa alcuni sordociechi, è stata ristrutturata proprio per accogliere i profughi in fuga dagli orrori della guerra.

Durante la visita dei locali, la bambina ucraina ha mostrato all’Arcivescovo una mamma gatta, trovata durante il viaggio verso l’Italia, che alcuni giorni fa ha partorito quattro gattini. In viaggio verso un luogo sicuro che li avrebbe accolti, la mamma e i suoi tre figli hanno deciso di accogliere e portare con loro quella gatta in difficoltà. Mons. Angelo Spina ha dato il benvenuto alla famiglia ucraina e ha ringraziato la Caritas, la Ss. Annunziata e la Lega del Filo d’Oro per la sua «collaborazione e generosità. Gesù nel Vangelo dice “Ero forestiero e mi avete ospitato” e siamo felici di accogliervi. Viviamo con voi il dramma e la sofferenza della guerra e preghiamo per la pace».

Rossano Bartoli ha spiegato che «abbiamo contattato la Caritas per mettere a disposizione dei profughi questa casa, che per tanti anni ha ospitato la comunità degli adulti sordociechi. Dopo un sopralluogo, ci siamo attivati per ripristinare gli impianti e abbiamo recuperato gli arredi. Siamo felici di ospitare chi vive una situazione di gravissima emergenza e difficoltà». La struttura può ospitare 13 persone e, nei prossimi giorni, arriveranno altre famiglie ucraine. «In questi due mesi – ha spiegato Simone Breccia – la Caritas diocesana ha seguito e coordinato l’accoglienza di oltre 50 profughi, in particolare donne con minori. Si tratta di un’accoglienza e di un’assistenza a 360 gradi perché, a fianco della disponibilità data dalle famiglie e dalle comunità parrocchiali, ci sono tantissime persone che sono state ospitate all’interno della rete familiare o amicale dei connazionali. La Caritas ha dunque portato avanti tanti interventi, come la scuola di lingua e il supporto necessario per il vestiario e i beni alimentari». Al termine dell’incontro la bambina ha aperto l’uovo di Pasqua e la mamma ucraina ha ringraziato l’Arcivescovo e tutti i volontari per l’aiuto e l’accoglienza.

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