Visita pastorale nella parrocchia San Giuseppe all’Aspio: Santa Messa e incontro con i gruppi parrocchiali

«Come nutrire la propria fede per poi trasmetterla agli altri? Ascoltando e vivendo la Parola di Dio, con la preghiera, le opere di bene e la partecipazione all’Eucaristia». Di questo ha parlato Mons. Angelo Spina, mercoledì 1 febbraio nella parrocchia San Giuseppe Lavoratore all’Aspio, dove in questi giorni è in corso la sua visita pastorale. Durante la Santa Messa l’Arcivescovo ha approfondito il tema della fede e ha spiegato che «questo dono ricevuto nel battesimo, deve crescere ed essere alimentato, così come una pianta ha bisogno di acqua per vivere e portare frutto». Innanzitutto ha spiegato che la fede «si nutre dell’ascolto della Parola di Dio. Non basta credere che Dio esiste, bisogna credere a quello che Dio dice e Lui ci ha parlato nelle Scritture. Noi quindi non solo crediamo in Dio, ma crediamo a Dio. Maria ci aiuta a capire cosa è la fede. All’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, lei risponde: “Ecco la serva del signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Maria crede a Dio e, infatti, Elisabetta le dice: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore”. Maria è la credente, si è fidata e affidata a Dio e ha confidato in Lui».

L’Arcivescovo ha quindi invitato i fedeli a interrogarsi sulla propria fede: «Voi credete e ascoltate la Parola di Dio? Spesso diciamo con le parole di credere, ma nei fatti non siamo credenti. Ad esempio quando non perdoniamo e non viviamo questa Parola del Signore: “’Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono”. Chi crede, perdona. L’albero buono si riconosce dai frutti buoni. Da come noi viviamo, si capisce se la nostra fede è finta e apparente o se è vera e profonda. Anche il demonio crede in Dio. La differenza è che lui crede, ma odia e combatte Dio. Noi invece crediamo in Dio e lo amiamo. La fede allora è amare Dio. Il primo comandamento è “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” e il secondo è “Ama il tuo prossimo come te stesso”. La fede ci porta ad amare Dio e i fratelli. Se dici di amare Dio e non ami i fratelli, sei un bugiardo. Se li ami, si vede da come vivi. La fede illumina la vita e la rende bella. Questo dono fatto da Dio nel battesimo dobbiamo quindi farlo crescere: l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, le opere del bene, la partecipazione all’Eucaristia fanno di noi un popolo che crede e credendo spera e sperando ama».

Dopo la santa Messa, nei locali della parrocchia, Mons. Angelo Spina ha incontrato i membri dei gruppi di preghiera e i collaboratori parrocchiali. Si sono presentati il gruppo mariano e quello carismatico, i volontari Caritas, i ministri straordinari della Comunione, chi si occupa delle pulizie e delle aree verdi esterne. Anche il Circolo ’84 Anspi ha raccontato le iniziative organizzate in questi anni, come “Buongiorno Estate”, e gli obiettivi futuri, tra cui quello di coinvolgere le nuove famiglie residenti all’Aspio. Mons. Angelo Spina ha incoraggiato la comunità parrocchiale ad andare avanti con entusiasmo e serenità. «Ognuno di noi ha dei talenti, – ha spiegato – ma anche dei carismi donati da Dio, che devono essere messi a disposizione degli altri. All’interno di una comunità, ognuno è un dono ed è importante. Attenzione alle incomprensioni, all’invidia e alla gelosia».

Mons. Angelo Spina ha anche parlato delle nuove povertà, tra cui la solitudine, e dell’importanza di donare la propria presenza, una parola di conforto, ma soprattutto il proprio ascolto a chi soffre. «L’amore è gratuito. Il mondo spesso non capisce quello che fate, – ha detto – e può capitare che, anche se fate del bene, molti non vi ringrazino. Non importa, andate avanti. L’ingratitudine non ferma mai l’amore». Si è poi parlato delle due comunità delle parrocchie di San Biagio e dell’Aspio che sono guidate dallo stesso parroco don Michele Montebelli: «Siete due realtà distinte, ma con lo stesso parroco e con un cammino da fare insieme», ha sottolineato l’Arcivescovo. L’incontro è terminato con la recita del Padre nostro e un momento di convivialità.

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