Presentato alla Loggia dei Mercanti il libro “Il Natale di Francesco”

Un’inedita esplorazione delle Marche francescane in chiave prettamente natalizia è il libro “Il Natale di Francesco”, presentato lunedì 4 dicembre alla Loggia dei Mercanti. Il volume (Edizioni Nonsolovideo) è un viaggio culturale e spirituale, scritto da Diego Mecenero, scrittore, giornalista e teologo, e da Mons. Angelo Spina, in occasione degli 800 anni dalla prima rappresentazione del presepe vivente di San Francesco a Greccio. I due autori accompagnano i lettori alla scoperta del significato del Natale attraverso la storia, l’arte e le tradizioni religiose francescane delle Marche.

«Questo libro parla del Natale in chiave francescana marchigiana – ha spiegato Diego Mecenero – perché era la festa preferita dal santo, che è venuto nelle Marche almeno sei volte documentate storicamente. Le Marche hanno un altissimo spessore francescano, tanto quanto l’Umbria. Il francescanesimo ovviamente è nato in Umbria, ma come fenomeno è esploso nelle Marche. Nel primo millennio della storia le Marche sono le protagoniste assolute in Italia per numero di abbazie e monasteri. Poco dopo la morte di San Francesco avevano 93 conventi, a differenza dell’Umbria che ne aveva 82. Quattro Papi sono francescani, di cui 3 marchigiani. Tra i primi successori di San Francesco, cioè i ministri generali, tre sono marchigiani e uno di questi commissionò a Giotto il ciclo di affreschi che tutti conosciamo. Affreschi in cui sono raffigurati fatti accaduti nelle Marche».

L’autore ha poi spiegato che nel libro si parla di Greccio, «di quella notte in cui Francesco inventò il presepe, di Assisi gemellata con Betlemme in una triangolazione con Ancona. Proprio dal capoluogo dorico, Francesco si imbarcò nel 1219 per raggiungere la terra dove Gesù nacque». Una parte del volume è poi dedicata a dieci opere natalizie francescane marchigiane, a cura di Diego Mecenero e Padre Ferdinando Campana (foto di Paolo Zitti). Per ogni opera è presentato un Francesco in diversi ruoli e accezioni: rivelante, poverello, minore, adorante, tenero, apostolo, evangelico, modello, viandante, invisibile. «Il soggetto della natività è rappresentato in tantissime opere d’arte – ha sottolineato Padre Ferdinando Campana, presidente Onlus Terra dei Fioretti – presenti nelle nostre chiese e nei nostri musei. Ne abbiamo scelte dieci, in cui troviamo simboli, segni, la semplicità di Dio, la piccolezza del bambino, la Madre che lo adora, San Giuseppe, l’uomo umile che ha obbedito al Signore, i pastori che hanno accolto il messaggio degli angeli, i Magi che hanno seguito la stella».

Nell’ultima parte del libro, Mons. Angelo Spina parla della bellezza del Natale in due capolavori dell’arte presenti nel Museo diocesano di Ancona: l’arazzo della natività di Rubens e il sarcofago di Gorgonio del IV secolo, su cui è scolpita una tra le più antiche natività. «Queste opere d’arte ci donano un messaggio – ha detto l’Arcivescovo – Dio si è fatto uomo, Lui è l’Emmanuele, il Dio con noi. È la luce che ha vinto la tenebre, il principe della pace di cui oggi abbiamo tanto bisogno». Ha poi parlato dell’arazzo di Rubens, in cui «vediamo Gesù poggiato su alcune spighe di grano che indicano che Lui è il pane della vita eterna. Betlemme nella lingua ebraica significa “casa del pane”, in lingua araba “casa della carne”. La diversa traduzione ci aiuta a capire meglio il mistero dell’incarnazione, dal momento in cui Dio si è fatto carne in Gesù, pane, cibo di vita eterna per salvare l’umanità. Betlemme, casa del pane, casa dove il verbo è nato facendosi carne è stata per la nostra Chiesa locale una forte provocazione. Tante sono le persone senza fissa dimora e lo scorso dicembre abbiamo inaugurato una nuova mensa per i poveri, dove ogni sera cenano circa 120 bisognosi. È un luogo in cui vengono accolti, ascoltati e amati». Mons. Angelo Spina ha poi descritto la natività presente sul sarcofago di Gorgonio e ha sottolineato che il «Bambino, nato per noi, porta il dono prezioso della pace di cui abbiamo tanto bisogno. Non abituiamoci alle guerre, tragedie per l’umanità. Nei nostri cuori, davanti al presepe che allestiamo nelle nostre case, preghiamo per la pace, facciamolo con tutta la famiglia. Lavoriamo per la pace».

Durante la presentazione del libro sono intervenuti anche Massimiliano Polacco per la Camera di Commercio delle Marche, l’assessore alle Politiche giovanili Marco Battino, Guido Vettorel per l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, padre Alvaro Rosatelli, presidente dell’Associazione Opere Caritative Francescane, promotrice del Comitato per le Celebrazioni per San Francesco (2023-2026). Questo volume, stampato da Tecnostampa, è stato infatti voluto dal Comitato per ricordare gli 800 anni dalla prima rappresentazione del presepe vivente di San Francesco a Greccio. L’acquisto del libro supporta l’Associazione Opere Caritative Francescane e costituisce un’opportunità per arricchire la propria conoscenza del territorio in modalità del tutto nuova. Il libro è infatti caratterizzato anche da un apparato multimediale integrato tramite QRcode, con diversi video di approfondimento a cura di Mons. Angelo Spina, Padre Ferdinando Campana e del giornalista Claudio Sargenti.

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