Presentato a Sarnano il libro: “Il Natale di Francesco” di Diego Mecenero e di Mons. Angelo Spina

Presentato nell’Aula consiliare di Sarnano il libro “Il Natale di Francesco da Greccio a Betlemme attraverso le Marche francescane”. Sarnano è l’unico Comune italiano ad avere come stemma un Serafino: l’Angelo di Fuoco. Secondo la tradizione, questo simbolo fu un dono di San Francesco d’Assisi che, di passaggio in questa zona, per pacificare le discussioni tra i signori delle cinque contrade della neonata comunanza, si genuflesse e impresse il disegno nel terreno con il nodo del cordone che cingeva il suo saio.

Lo stemma dipinto su ceramica è stato donato dall’assessore di Sarnano all’arcivescovo di Ancona prima di iniziare la presentazione de libro.

Il volume (Edizioni Nonsolovideo) è un viaggio culturale e spirituale, scritto da Diego Mecenero, scrittore, giornalista e teologo, e da Mons. Angelo Spina, in occasione degli 800 anni dalla prima rappresentazione del presepe vivente di San Francesco a Greccio. I due autori accompagnano i lettori alla scoperta del significato del Natale attraverso la storia, l’arte e le tradizioni religiose francescane delle Marche.

«Questo libro parla del Natale in chiave francescana marchigiana – ha spiegato Diego Mecenero – perché era la festa preferita dal santo, che è venuto nelle Marche almeno sei volte documentate storicamente. Le Marche hanno un altissimo spessore francescano, tanto quanto l’Umbria. Il francescanesimo ovviamente è nato in Umbria, ma come fenomeno è esploso nelle Marche. Nel libro si parla di Greccio, «di quella notte in cui Francesco inventò il presepe, di Assisi gemellata con Betlemme in una triangolazione con Ancona. Proprio dal capoluogo dorico, Francesco si imbarcò nel 1219 per raggiungere la terra dove Gesù nacque». Una parte del volume è poi dedicata a dieci opere natalizie francescane marchigiane, a cura di Diego Mecenero e Padre Ferdinando Campana (foto di Paolo Zitti). Per ogni opera è presentato un Francesco in diversi ruoli e accezioni: rivelante, poverello, minore, adorante, tenero, apostolo, evangelico, modello, viandante, invisibile. «Il soggetto della natività è rappresentato in tantissime opere d’arte – ha sottolineato Padre Ferdinando Campana, presidente Onlus Terra dei Fioretti – presenti nelle nostre chiese e nei nostri musei. Ne abbiamo scelte dieci, in cui troviamo simboli, segni, la semplicità di Dio, la piccolezza del bambino, la Madre che lo adora, San Giuseppe, l’uomo umile che ha obbedito al Signore, i pastori che hanno accolto il messaggio degli angeli, i Magi che hanno seguito la stella».

Mons. Angelo Spina ha parlato della bellezza del Natale in due capolavori dell’arte presenti nel Museo diocesano di Ancona: l’arazzo della natività di Rubens e il sarcofago di Gorgonio del IV secolo, su cui è scolpita una tra le più antiche natività. «Queste opere d’arte ci donano un messaggio – ha detto l’Arcivescovo – Dio si è fatto uomo, Lui è l’Emmanuele, il Dio con noi. È la luce che ha vinto la tenebre, il principe della pace di cui oggi abbiamo tanto bisogno». Ha poi parlato dell’arazzo di Rubens, in cui «vediamo Gesù poggiato su alcune spighe di grano che indicano che Lui è il pane della vita eterna. Betlemme nella lingua ebraica significa “casa del pane”, in lingua araba “casa della carne”. La diversa traduzione ci aiuta a capire meglio il mistero dell’incarnazione, dal momento in cui Dio si è fatto carne in Gesù, pane, cibo di vita eterna per salvare l’umanità. Betlemme, casa del pane, casa dove il verbo è nato facendosi carne è stata per la nostra Chiesa locale una forte provocazione. Tante sono le persone senza fissa dimora e lo scorso dicembre abbiamo inaugurato una nuova mensa per i poveri, dove ogni sera cenano circa 120 bisognosi. È un luogo in cui vengono accolti, ascoltati e amati». Mons. Angelo Spina ha poi descritto la natività presente sul sarcofago di Gorgonio e ha sottolineato che il «Bambino, nato per noi, porta il dono prezioso della pace di cui abbiamo tanto bisogno. Non abituiamoci alle guerre, tragedie per l’umanità. Nei nostri cuori, davanti al presepe che allestiamo nelle nostre case, preghiamo per la pace, facciamolo con tutta la famiglia. Lavoriamo per la pace».

E’ stato anche mostrata la ricchezza del libro con il QRcode. Il libro è infatti caratterizzato anche da un apparato multimediale integrato tramite QRcode, con diversi video di approfondimento a cura di Mons. Angelo Spina, Padre Ferdinando Campana e del giornalista Claudio Sargenti.

Sarnano ha vissuto una intensa serata culturale alla vigilia dell’Epifania. I tanti partecipanti hanno apprezzato l’opera presentata e acquistato  il libro, il cui ricavato va a supportare l’Associazione Opere Caritative Francescane.

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