Consiglio pastorale diocesano: confronto sulle unità pastorali

Mons. Angelo Spina ha convocato il consiglio pastorale diocesano che, lunedì 15 gennaio, si è confrontato sul tema delle unità pastorali (o comunità pastorali). Durante l’incontro organizzato presso il Centro pastorale diocesano, i presenti hanno letto alcuni documenti, frutto del lavoro di una commissione costituita ad hoc all’interno del consiglio presbiterale. Sono state quindi spiegate le motivazioni di fondo riguardanti la costituzione delle unità pastorali, le questioni emergenti ed è stata condivisa una possibile scheda di lavoro da proporre ai consigli pastorali delle singole parrocchie.

All’inizio dell’incontro, Mons. Angelo Spina ha spiegato che il «cammino che ci attende è di un cambiamento di mentalità sia nei presbiteri che nei fedeli. I presbiteri sono chiamati ad avere non una sola parrocchia, ma due o più. Le parrocchie restano come numero e giuridicamente tali, ma sono chiamate a vivere in forma di “unità pastorali” o “zone pastorali”. I fedeli, dal canto loro, sono chiamati a vivere non più sotto I’ombra identitaria del proprio campanile, ma a sapersi aprire a nuove forme di collaborazione, e soprattutto di corresponsabilità. Questo comporterà un cammino da fare insieme, appunto “sinodale“, che vede coinvolto ii presbiterio, i fedeli, tutti gli organismi di partecipazione, il popolo di Dio». Durante l’incontro è stato sottolineato che le unità pastorali (o comunità pastorali) indicano la presenza di più comunità cristiane che conservano una loro identità e una loro autonomia, ma che nel contempo sono riunite in una unità più grande per vivere insieme e rinnovare la missione, con uno o più presbiteri, in un dato territorio. Nel costituire una unità pastorale le parrocchie si riuniscono per affinità (territoriale, sociale, di storia e tradizione, ecc.) e per mettere in comune i propri doni e risorse, in spirito di comunione e di missione. Una unità pastorale – per le caratteristiche della nostra Arcidiocesi – metterà insieme dai 15 ai 20 mila abitanti (salvo peculiarità territoriali), per averne in tutto in diocesi non più di 15.

I membri del consiglio pastorale diocesano si sono poi divisi in quattro gruppi sinodali e si sono confrontati sulla costituzione delle unità pastorali, rispondendo ad alcune domande presenti nella scheda di lavoro, che sarà proposta anche ai consigli pastorali parrocchiali:

DOMANDE

  1. Una breve analisi della vita della comunità parrocchiale:
    a. La vita e l’azione della nostra comunità parrocchiale: cosa c’è di attivo e cosa pensate sia carente.
    b. Chi copre i ruoli di coordinamento e responsabilità delle varie attività.
    c. Quale capacità di progettare insieme c’è tra le varie componenti la comunità parrocchiale.
  2. La comunità parrocchiale e le parrocchie vicine:
    a. Uno sguardo al territorio e alla storia della comunità parrocchiale e civile: in una ipotesi di unità pastorale di 15/20miIa abitanti — e indipendentemente dai presbiteri che attualmente le guidano —, con chi ritenete sia più opportuno e agevole collaborare?
    b. Pensate più ad una condivisione tra comunità parrocchiali che mantengano la loro identità e responsabilità oppure più ad un processo di graduale unificazione in un’unica grande comunità parrocchiale?
    c. Quali dimensioni della vita ecclesiale ritenete possano essere vissute insieme con le comunità della futura unità pastorale?

Ciò che è emerso dai gruppi sinodali è stato poi restituito all’assemblea riunita. Tra i punti convergenti, la necessità che tutti i consigli pastorali parrocchiali si confrontino a breve su queste domande, l’ascolto del popolo di Dio, la riscoperta del mandato missionario affidato alle comunità, ma è stato anche sottolineato quanto sia importante che i sacerdoti vivano insieme. L’Arcivescovo ha quindi indicato quattro step del cammino da intraprendere da qui in avanti. Innanzitutto durante il prossimo ritiro del clero che si terrà a febbraio condividerà con i sacerdoti quanto emerso dal consiglio pastorale diocesano riunitosi ieri sera, in secondo luogo inviterà i preti a riunirsi nella loro zona pastorale per confrontarsi sul tema delle unità pastorali. Terzo step: ogni parroco convocherà il consiglio pastorale parrocchiale e i membri si confronteranno sulle domande relative alle comunità pastorali. Quarto step: convocazione del consiglio pastorale di zona con i laici e confronto sul tema.

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