La figura profetica di padre Guido emerge chiaramente tra le righe del grande lavoro di ricerca del prof. Lorenzo Manenti che ha pubblicato un volume sul sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, fondatore dell’omonima Opera caritativa, gestita dalle Missionarie Francescane della Carità. Il libro “Tra gli archivi dell’Opera Padre Guido. Storie e volti di una comunità nelle emergenze sociali“, pubblicato nella collana editoriale “Quaderni del Consiglio regionale”, è stato presentato venerdì 30 maggio nella Sala del Consiglio Comunale, alla presenza dell’autore, di Mons. Angelo Spina e delle Missionarie Francescane della Carità, tra cui suor Pia e suor Settimia che ogni giorno preparano i pasti nella Mensa del povero, del presidente del Consiglio regionale Dino Latini, degli storici Massimo Papini e Marco Moroni e del giornalista Vincenzo Varagona che ha moderato l’incontro.
Come ha spiegato il prof. Lorenzo Manenti, il progetto è nato per volontà delle suore Missionarie Francescane della Carità, in occasione della ricorrenza degli 80 anni di attività della Mensa del Povero di Ancona. Il volume, realizzato in collaborazione con Economia & Cultura di Gabrielle Papini, raccoglie una notevole produzione documentaria in parte sconosciuta agli studiosi e al pubblico, in grado di rivedere integralmente la vicenda di Padre Guido Costantini e, per buona parte, della stessa città di Ancona. In particolare frate Guido fu dal 1936 al 1948, parroco di San Giovanni Battista (quartiere Capodimonte), dove aprì la prima mensa per i lavoratori del porto, preoccupandosi anche della custodia dei figli (asilo, doposcuola elementare e apprendistato femminile di sartoria e taglio), e il laboratorio di Santa Elisabetta per il riassetto di indumenti.
Una sorta di manager del sociale, diremmo oggi, con un ruolo importante a livello politico negli anni della Liberazione e del dopoguerra. Interessante il rapporto con il generale Anders, e l’incarico di Commissario Civile dell’Ospedale di Ancona, le relazioni e la corrispondenza con politici e amministratori locali e nazionali. Adeguò sempre tutte le sue iniziative alle necessità del momento, allargando molte attività dalla dimensione puramente caritativa fino all’accoglienza. Lo spirito solidaristico fa parte della cultura della città e questo lavoro di ricerca lo conferma fortemente.
L’Arcivescovo ha ringraziato l’autore e ha sottolineato che «Padre Guido ci insegna che è importante riconoscere il volto dei poveri. Loro stanno facendo qualcosa per noi, sono il nostro il passaporto per il paradiso. Padre Guido è una figura profetica che ha segnato la storia perché era innamorato di Gesù. Come francescano ha aiutato i poveri, come ha fatto San Francesco, e in un tempo difficile di guerra e fame in questa città ha portato il Vangelo, che è luce e speranza. Grazie per questo libro. Grazie alle sorelle che portano avanti l’Opera di Padre Guido, con tanti servizi, tra cui la mensa del povero».
L’autore ha spiegato che «la ricerca è durata cinque anni. Dai documenti dell’Archivio è emerso che padre Guido è stato non solo un eroe della carità, ma anche un predicatore, un grande dirigente del movimento cattolico e ha avuto ruoli istituzionali ecclesiastici di primissimo livello. È una figura profetica che ha saputo vedere oltre quelle che erano le potenzialità nascoste delle persone con cui veniva in contatto».
«I poveri li avrete sempre con voi» è il messaggio evangelico che segna il percorso di una vita tutta dedicata a raggiungere quanti non hanno nulla, emarginati, privi di ogni tipo di assistenza e di attenzione sia pubblica che religiosa, gli ultimi, i bisognosi. Padre Guido diceva che “l’amore di Dio e l’amore del prossimo o sono uniti e sono veri o sono separati e sono falsi”. Fu giornalista, maestro, insegnante, direttore spirituale e di formazione sia nelle Marche che a Roma. Dopo anni di incarichi e impegni culturali, fondò la Mensa del Povero “perché i poveri non mangiano teorie e hanno bisogno, oltre che del pane, di comprensione, affetto e amicizia. Hanno bisogno di crescere, hanno bisogno come tutti di una Casa”. Nel 1937 fondò L’Opera Caritativa di Padre Guido, che svolge uno specifico apostolato a sostegno degli ultimi per dare una risposta, concreta, alle innumerevoli esigenze di povertà e di sofferenza. Per questo istituì le Missionarie Francescane della Carità nel 1942 che, sul suo esempio, si fanno carico di nuove e specifiche esigenze.
Soddisfatto della pubblicazione anche padre Ferdinando Campana, presente alla presentazione del libro insieme a padre Simone Giampieri, Ministro Provinciale dei Frati Minori delle Marche: «Padre Guido è stata una figura importante del francescanesimo – ha detto Padre Ferdinando Campana – insieme ad altri frati che hanno segnato la storia di Ancona nel secolo passato. L’augurio è che la presenza storica francescana possa tornare ad Ancona».
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