Un popolo in preghiera per Menichelli, Ancona saluta “don Edoardo”

Ancona ha salutato con affetto e riconoscenza il Cardinale Edoardo Menichelli, consapevole che la sua eredità spirituale continuerà a portare frutto nel cuore di chi lo ha conosciuto, ascoltato e amato. Dopo le esequie celebrate questa mattina nel Santuario della Madonna dei Lumi a San Severino Marche, alle ore 17 il feretro è arrivato davanti alla Cattedrale di San Ciriaco ed è stato accolto da Mons. Angelo Spina, dai parenti, dai sacerdoti e dalle Autorità. Commosso, l’Arcivescovo ha benedetto la salma, che è stata portata fino all’altare da alcuni sacerdoti dell’Arcidiocesi. La comunità intera si è stretta nel dolore e nella preghiera per rendere omaggio a un uomo che è stato pastore buono e guida luminosa di questa Chiesa locale per tredici anni.

Sulla bara sono stati deposti la mitria, segno del ministero episcopale, l’evangeliario e due rose bianche. La Messa di suffragio ha rappresentato per i fedeli un momento importante per dire “grazie” a don Edoardo – come amava farsi chiamare – e per affidarlo alla misericordia di Dio, nella certezza della fede nella risurrezione. Attorno a lui, come in un grande abbraccio di gratitudine e affetto, si sono radunati sacerdoti, religiosi, diaconi e centinaia di persone, giunte anche dalla sua San Severino Marche, città natale che non ha mai smesso di portare nel cuore. Oltre ai parenti, tra cui le due sorelle Anna e Mariella, hanno partecipato alla Messa anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e le Sorelle Missionarie dell’Amore del Cuore di Cristo, che risiedono nel Santuario della Madonna dei Lumi e fino all’ultimo si sono prese cura di Menichelli.

Tra i presenti, anche il presidente del Consiglio comunale di Ancona Simone Pizzi e l’assessore Marco Battino, la sindaca di Falconara Marittima Stefania Signorini, il sindaco di Camerano Oriano Mercante, gli ex sindaci di Ancona Fabio Sturani, Fiorello Gramillano e Valeria Mancinelli, il presidente dell’Adsp Vincenzo Garofalo, il consigliere regionale Giacomo Bugaro. Alla celebrazione hanno preso parte anche il presidente della comunità islamica Mohamed Nour Dachan e il vicepresidente della comunità ebraica di Ancona Daniele Tagliacozzo, la cui presenza ha rappresentato un segno concreto di stima, amicizia e dialogo tra le diverse fedi, testimonianza dell’affetto e del rispetto che don Edoardo ha saputo suscitare anche al di fuori della comunità cattolica.

Durante l’omelia, l’Arcivescovo ha ricordato che «fino al termine del suo ministero, Menichelli si è speso con estrema generosità, ha dedicato non solo sé stesso, la sua sapienza e il suo cuore, ma l’intera vita al bene dei fratelli e delle sorelle in Cristo, alla Chiesa. Si è dunque adempiuta anche per lui la parola di Gesù del vangelo: “Io sono il buon pastore che offre la vita per le pecore”. E ancora: “Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le pecore conoscono me, come il Padre conosce me ed io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore”. (Gv 10,11-18)».

«La similitudine del pastore buono, che Gesù adopera per rivelare il suo amore verso la sua Chiesa e l’umanità intera, – ha proseguito Mons. Spina – è certamente quella che più si addice al Cardinale Edoardo Menichelli, che amava farsi chiamare don Edoardo. È stato un pastore in mezzo alla sua gente, un pastore “dall’odore delle pecore” che ha voluto essere il collaboratore di quella gioia che viene dall’incontro personale e salvifico con il Redentore sapendo di essere un povero servo, che giunto al declinare della giornata, chiede umilmente al padrone di accoglierlo nella sua casa».

«La sua vita e il suo ministero di vescovo – ha aggiunto – sono come un libro aperto da leggere e rileggere per farne motivo di riflessione e di accoglienza; la sua malattia e sofferenza di uomo sono testimonianza privilegiata del suo amore a Cristo e a noi tutti; e non certo per ultimo il suo sentito amore alla Vergine Maria che volle esprimere nel cartiglio del suo stemma episcopale con le parole: “Sotto la luce della Madre”. Ora egli gode della pace serena e lieta nella Casa del Padre e noi siamo certi che Maria Santissima che lui ha pregato nel Santuario della Madonna dei Lumi e nella Cattedrale di San Ciriaco, lo ha accolto e lo ha condotto per mano all’incontro con il suo Figlio Gesù giudice e salvatore, misericordioso e fedele amico, dal quale potrà ricevere la corona di gloria riservata ai suoi eletti».

Commosso, l’Arcivescovo ha anche ricordato le parole che Menichelli gli rivolse quando fece il suo ingresso nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo: «Mi disse: “Fidati di Gesù buon pastore e vai avanti”. L’ho sentito sempre come un fratello maggiore».

Mons. Angelo Spina ha poi letto i messaggi inviati da Mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, e da Papa Leone XIV che hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di Menichelli. «Nell’apprendere la notizia della morte del Cardinale Edoardo Menichelli – ha scritto il Papa – desidero esprimere il mio cordoglio per il lutto che ha colpito codesta comunità ecclesiale e quella di Chieti-Vasto che lo ebbero zelante pastore, come pure l’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche di cui fu generoso presbitero. Nel ricordare questo caro fratello che ha servito la Chiesa e la Santa Sede con dedizione, elevo la mia preghiera al Signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, lo accolga nella Gerusalemme celeste e di cuore impartisco la benedizione apostolica ai familiari, a quanti lo hanno amorevolmente assistito e ai presenti tutti al rito esequiale».

Al termine della celebrazione, le sirene del porto e delle navi hanno risuonato a lungo, in segno di omaggio e gratitudine per Menichelli: un gesto semplice ma carico di affetto da parte della città e del mare che tanto amava. Il feretro, accompagnato dal canto delle litanie, è stato poi portato nella Cripta delle Lacrime, secondo il desiderio espresso dal Cardinale di essere sepolto nella Cattedrale di San Ciriaco, dove per anni ha pregato, celebrato, incontrato il popolo di Dio. Una richiesta che testimonia la profondità del suo legame con questa Chiesa particolare e con la sua gente.

L’Arcivescovo ha guidato la preghiera e il feretro è stato coperto da un velo rosso. Successivamente, in un clima di intensa commozione e raccoglimento, i fedeli si sono avvicinati al feretro per rendergli omaggio, pregando in silenzio. È stato un momento di profonda partecipazione e gratitudine, in cui ciascuno ha voluto esprimere il proprio saluto e riconoscimento per la testimonianza di fede e di servizio che il Cardinale Menichelli ha donato alla sua comunità.

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