Si è conclusa con grande partecipazione e sincera gratitudine la visita pastorale a Castelferretti dell’Arcivescovo che, dal 23 al 30 novembre, ha incontrato la comunità parrocchiale, le realtà associative, le famiglie e gli anziani. Il momento finale, particolarmente sentito, è stato la Santa Messa animata dalla Banda musicale di Castelferretti, celebrata al PalaLiuti per permettere a tutti di partecipare. Tantissime persone hanno preso parte alla celebrazione: i membri dei gruppi parrocchiali, gli scout, i ragazzi del catechismo e dell’Azione Cattolica. Accanto a loro, i rappresentanti delle realtà associative del territorio, il sindaco Stefania Signorini, la vicesindaco Valentina Barchiesi e l’assessore Marco Giacanella.
In questa occasione, la comunità ha festeggiato il patrono Sant’Andrea e ha celebrato anche Santa Cecilia con la Banda musicale, unendo la conclusione della visita pastorale a un momento particolarmente sentito e significativo per tutta Castelferretti. Mons. Angelo Spina ha rivolto ai fedeli parole di incoraggiamento e speranza, ricordando l’importanza di una Chiesa «che sa ascoltare, accogliere, camminare insieme» e ha ringraziato la comunità, il parroco don Wojciech e don David per l’accoglienza e per l’impegno costante nel servizio pastorale. Ha invitato i fedeli a continuare il cammino nella fede e nella collaborazione e ha dato alcune indicazioni.
«Mettete al primo posto la parola di Dio – ha detto – perché la fede ricevuta nel battesimo si nutre e cresce con l’ascolto della Bibbia, e ponete al centro l’Eucaristia, partecipando alla Messa domenicale, che è fondamentale per vivere pienamente la vita cristiana. Vivete la comunità e le relazioni umane. I cellulari creano connessioni virtuali, ma è fondamentale vivere la fraternità: aiutarsi l’un l’altro, prestare attenzione agli anziani e ai più deboli che vivono nella solitudine e hanno bisogno di vicinanza, di una telefonata o di una visita. Prendetevi cura dei più poveri e camminate insieme, come indica il cammino sinodale. Le parrocchie di Camerata Picena, Grancetta e Castelferretti hanno lo stesso parroco, sono un’unità pastorale, e sono chiamate a collaborare e a sostenersi a vicenda». Ha poi rivolto un saluto ai bambini e ai ragazzi seduti davanti all’altare: «Siete la nostra speranza e la comunità deve mettere tutto l’impegno per accompagnarvi, attraverso l’oratorio, lo scoutismo, il Grest, il catechismo, l’Azione Cattolica. Guardiamo con fiducia i giovani e aiutiamoli ad affrontare questo tempo».
L’Arcivescovo ha poi donato una casula alla parrocchia e il parroco lo ha ringraziato «per questo tempo di benedizione e di grazia, ci ha donato la sua parola di conforto e incoraggiamento. Abbiamo vissuto la Chiesa in uscita, incontrato tante persone e realtà, ascoltato situazioni di sofferenza, e tutto questo lo portiamo nei nostri cuori e nella preghiera». Durante i saluti, l’Arcivescovo ha ricordato anche tutti gli incontri della settimana, a partire da quello con il consiglio pastorale e quello per gli affari economici. Martedì 25 novembre ha incontrato il mondo del lavoro, visitando la mattina alcune aziende del territorio e il pomeriggio i gruppi e i volontari della parrocchia e il Circolo Acli. Il giorno seguente è stato dedicato alle realtà ricreative: i negozi e le attività commerciali e culturali del paese, la BCC di Ancona e Falconara, la Pro Castelferretti, il mercato del paese, le società sportive e il Comitato della festa della famiglia. Giovedì è stato invece il giorno dedicato alle realtà educative, iniziato con la visita alla scuola primaria Da Vinci e alla scuola dell’infanzia Mauri Sartini, e proseguito con l’incontro con i catechisti, gli educatori e gli allenatori. Venerdì l’Arcivescovo ha incontrato il gruppo Unitalsi e alcuni malati e ha visitato l’aeroporto. Un altro bel momento della settimana è stato quello con l’associazione “Noi come prima”, centro di sostegno per le donne operate al seno, mentre sabato 29 novembre la visita pastorale è stata dedicata al mondo giovanile.
Mons. Angelo Spina ha incontrato in chiesa i bambini del coro che hanno cantato alcuni brani, e successivamente, in un salone della parrocchia, gli scout e i ragazzi dell’Azione Cattolica insieme ai loro educatori. Ha risposto alle loro domande e ascoltato le loro esperienze. C’è chi ha raccontato di frequentare scout e Acr per «incontrare gli amici» e «scoprire nuove cose su Gesù», e chi ha deciso di diventare educatore per restituire agli altri quanto ha imparato e ricevuto.
È seguito l’incontro con i genitori, che hanno condiviso le preoccupazioni per i loro figli, dal bullismo all’uso dei social. L’Arcivescovo ha sottolineato che «il mondo è cambiato e non possiamo tornare indietro. È importante saper usare bene i cellulari, i social e l’intelligenza artificiale. Possiamo ad esempio usare il cellulare o farci usare. Questi strumenti non sono sbagliati, ma dobbiamo farne buon uso». Rivolgendosi ai genitori, ha poi ricordato che «avete generato i vostri figli, non li avete creati: il Creatore è Dio. Il compito dei genitori è essere generativi, dedicando tempo, ascolto e vicinanza ai figli. Tempo per parlare con loro, ma prima ancora per ascoltarli, perché hanno bisogno di condividere le loro emozioni».
Li ha quindi invitati a riflettere su cosa vogliono trasmettere ai loro figli: «Avete dato alla luce i vostri figli, ora dovete fargli luce. I valori si trasmettono con l’esempio, non solo con le parole. Gli incontri e le attività che proponete ai figli li vivete insieme a loro? Bisogna passare da “Vai alla messa” a “Andiamo alla messa insieme”». Ha poi ricordato che non bisogna mai obbligare i figli e che è necessaria «l’arte della pazienza del contadino». Se non seguono i consigli, i genitori sono chiamati a pregare per loro. Inoltre li ha invitati a benedirli ogni giorno, prima di dormire o prima di andare a scuola. Infine, l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza della comunità parrocchiale, che sostiene le famiglie nel compito dell’educazione: «Qui i ragazzi incontrano amici e vivono relazioni reali, al posto delle connessioni digitali. In una società frammentata e superficiale, una comunità cristiana è fondamentale per accompagnare i giovani nella loro crescita».
Un altro momento significativo è stata l’anteprima della presentazione del libro “Il Cristo ritrovato”. La statua lignea è stata esposta davanti all’altare della parrocchia e il prof. Luigi Tonelli ha raccontato la storia del Cristo “gross gross” di Castelferretti, una statua completamente snodata che veniva utilizzata durante la settimana santa quando veniva rievocata la passione di Cristo. Ritrovata nei magazzini del Museo diocesano e risalente agli inizi del ‘500, è stata restaurata grazie alla BCC di Ancona e Falconara, e ora è tornata a Castelferretti.
Un’altra tappa della visita pastorale, vissuta domenica 30 novembre, è stata l’intitolazione del parco di via Aleardi a don Mariano Montali, parroco del paese dal 1908 al 1935, che diede concrete risposte di solidarietà sociale. A lui, ad esempio, si devono la realizzazione del teatrino, l’attuale Sala della comunità, nella parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, la fondazione della Biblioteca circolante e ancora quella della Cassa rurale e artigiana di Castelferretti (oggi BCC di Ancona e Falconara). All’asilo Pietro Mauri, gestito dalle suore, Montali avviò un laboratorio di ricamo e cucito rivolto alle donne. Inoltre, nel 1926, fu colui che diede mandato ai fratelli Bedini di Ostra di decorare la chiesa parrocchiale. L’Arcivescovo che, durante la settimana ha visitato anche il cimitero del paese e si è fermato in preghiera davanti alla tomba del sacerdote, ha sottolineato che «il bene non passa mai ed è importante fare memoria. L’intitolazione del parco a don Montali ci invita a compiere opere buone nella nostra società».
L’Arcivescovo ha anche incontrato, dopo la messa al PalaLiuti, i cresimati e i cresimandi. Con loro ha suonato la chitarra e ha cantato “Io ho un amico che mi ama” e “Laudato sii, Signore mio”, ricordando che quest’anno ricorrono gli 800 anni dalla composizione del Cantico di Frate Sole di San Francesco, conosciuto anche come “Cantico delle Creature”. Ogni sera l’Arcivescovo ha celebrato la Santa Messa e ha approfondito il Credo Apostolico e, al termine di ogni incontro, ha dato la benedizione, sottolineando che «benedire significa che Dio dice bene di noi, ci vuole bene e ci ama sempre». È stata quindi una settimana intensa, ricca di incontri e momenti di ascolto e condivisione, terminata con la gioia nel cuore e l’impegno a vivere sempre più il Vangelo e a camminare insieme.
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