Festa di Santa Barbara nella cattedrale

Si è tenuta nella cattedrale di San Ciriaco la celebrazione della S. Messa nella ricorrenza della festa di Santa Barbara con i Vigili del Fuoco e la Marina Militare. Presenti tante autorità a rendere omaggio alla Santa che nei momenti cruciali e difficili degli interventi viene invocata a protezione dei soccorritori e delle persone assistite. Al termine, da parte sia dei Vigili del Fuoco che della Marina Militare è stata recitata la preghiera. Sono intervenuti sia il Comandante dei Vigili del Fuoco che  l’Ammiraglio della Marina  per un saluto e un ringraziamento.

 

Di seguito l’omelia dell’Arcivescovo che ha presieduto la celebrazione eucaristica.

La parola di Dio che abbiamo ascoltato ci parla di immortalità: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà” e San Paolo nella lettera a Timoteo ci ricorda che la salvezza è in Gesù Cristo e che “se moriamo con Lui, con lui anche vivremo”. Nel Vangelo le parole di Gesù sono chiare per tutti: <<Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi si perde o rovina se stesso?>>.

Il nostro mondo invece corre veloce, vuole giocare tutto sull’istante: riduce l’eterno al presente, la verità a maschera, il noi a io, il bene ad artificio e prodotto di consumo. C’è tanta tristezza, noia e mediocrità in questo vecchio mondo trasformato in mercato globale e virtuale. Perché tutto, ma proprio tutto può essere venduto e comprato, e l avita umana ridotta a cosa, a merce di consumo. E il perfetto consumatore non è mai la persona che pensa, ma la persona che desidera di un desiderio che non conosce appagamento e che non si prende più cura di nessuno pensando solo al proprio io.

La testimonianza che ci viene offerta dai martiri e da santa Barbara è tutta diversa. Il lei c’è lo sguardo rivolto alla Croce di Cristo da cui nasce la speranza, croce che si eleva al cielo in modo verticale, verso Dio, e in modo orizzontale, verso l’uomo.  C’è la sintesi della verità e della bellezza, è il segno della speranza, è l’amore a Dio e l’amore al prossimo.

Ma qual è il fondamento del nostro sperare? Lo diciamo nel credo:<<Credo la vita eterna>>. In virtù della speranza nella quale siamo stati salvati, guardando il tempo che scorre, abbiamo la certezza che la storia dell’umanità e quella di ciascuno di noi non corrono verso un punto cieco o un baratro oscuro, ma sono orientate all’incontro con il Signore della gloria. Gesù morto e risorto è il cuore della nostra fede. Cosa sarà dunque di noi dopo la morte? Con Gesù al di là di questa soglia c’è la vita eterna, che consiste nella comunione piena con Dio, nella contemplazione e partecipazione del suo amore infinito. Quanto adesso viviamo nella speranza, allora lo vedremo nella realtà.

E’ proprio la certezza di una vita futura , della vita eterna che ci porta a prendere in considerazione la vita presente. La cultura della vita è patrimonio di tutti, appartiene a tutti coloro che, adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne, riconoscono il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente, quando è in pericolo e va aiutata. Il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù, che dice di sé: io sono la via la verità, la vita. Ogni vita umana, “unica e irripetibile, vale per sé stessa, costituisce un valore inestimabile, ha una dignità infinita. Questo va annunciato sempre nuovamente, con il coraggio della parola e il coraggio delle azioni. Questo chiama alla solidarietà e all’amore fraterno per la grande famiglia umana e per ciascuno dei suoi membri. La vita “che siamo chiamati a promuovere e a difendere non è un concetto astratto, ma si manifesta sempre in una persona in carne e ossa: un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato. La vita si manifesta in concreto nelle persone. Ogni essere umano è chiamato da Dio a godere della pienezza della vita. Così la difesa della vita “non è un’ideologia” ma “una realtà, una realtà umana che coinvolge tutti, coinvolge  i cristiani, proprio perché cristiani e perché umani”. “Gli attentati alla dignità e alla vita delle persone continuano purtroppo anche in questa nostra epoca, che è l’epoca dei diritti umani universali; anzi, ci troviamo di fronte a nuove minacce e a nuove schiavitù.

San Giovanni Paolo II rimarcava sempre: “Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà, pace e felicità!”.

Grazie a Voi della Marina Militare, grazie a voi Vigili del fuoco, che di fronte a ogni pericolo vi adoperate per difendere, custodire e salvare ogni vita umana, il vostro agire con professionalità e umanità è segno di Vangelo vivo per il nostro tempo e segno di speranza per una civiltà dell’amore.

Vale la pena di «perdere la vita», ci ha detto Gesù nel Vangelo di oggi (Lc 9,23-26); e perdere la vita per gli altri, aggiunge, significa perderla per Lui. Santa Barbara, vostra Patrona, lo ha capito e con la sua testimonianza, intercessione e protezione vi aiuta ad essere segno di speranza per il nostro tempo.

Voglio esprimere a tutti voi un grazie sentito anche a nome della nostra gente, della nostra Chiesa locale. Il Signore vi benedica, santa Barbara vi protegga. Amen!

 

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