«Oggi sono profondamente contento per questo nuovo inizio». È proprio felice, sorridente, gioioso l’Arcivescovo Angelo quando sabato scorso ha dato il via a un nuovo percorso per coppie di fidanzati partito in Diocesi. Un progetto frutto della condivisione della pastorale familiare e della pastorale giovanile. A Casa Nazareth presenti oltre una decina di coppie; ad accompagnarli in queste tappe vi saranno alcune famiglie che si sono messe a servizio dei giovani, diciamo pure dei fratelli maggiori pronti a condividere la loro esperienza di famiglia, come affrontare i momenti di difficoltà all’interno della coppia ma anche come prendere decisioni.
Un percorso quindi con incontri itineranti per le giovani coppie che vogliono riflettere sul loro stare insieme e camminare nella fede, alla scoperta di se stessi e del rapporto di coppia con lo sguardo di Gesù.
C’è tanta commozione nel salutarsi e incontrarsi. Fabiola Falappa, direttrice della Pastorale giovanile, ha ricordato quanto questi momenti di incontro siano stati preziosi anche nella sua vita di coppia e sposa con Valerio: «Sono passati tanti anni dal momento del fidanzamento, ma ancora oggi restano le amicizie costruite in quegli anni, anzi direi che alcune sono diventate parte della nostra famiglia, non per legami di sangue ma per la fede che ci unisce e per le profonde esperienze vissute assieme».
Federica e Alessio Marconi, responsabili della Pastorale familiare, hanno poi presentato le altre coppie che in questo percorso aiuteranno i giovani fidanzati e hanno illustrato il calendario con i vari appuntamenti dell’anno: «Si tratta di un percorso aperto, siamo contentissimi se altre coppie desiderano unirsi al nostro cammino. Siamo anche felicissimi perché questa sera non ci aspettavamo tutti questi giovani». Con loro ci sono anche alcuni sacerdoti: don Lorenzo, don David, don Jacopo e il seminarista Pietro Casi s’inseriranno in punta di piedi in questo percorso dando il loro contributo più spirituale. Insomma, sono tanti quelli che accompagnano queste coppie in un vero percorso di discernimento vocazionale.
C’è in ballo la felicità, si tratta di scoprire cosa Dio chiede a ciascuno, in questo caso non solo a livello personale ma anche pensando ad una vita insieme.
C’è attesa, c’è gioia, c’è il desiderio di condividere, di non restare soli… non manca l’imbarazzo iniziale, ma si rompe il ghiaccio durante la cena condivisa. La tavola imbandita è sempre l’occasione di fare famiglia, di conoscersi mediante rapporti personali.
Buon cammino ragazzi, buon cammino al gruppo “GIN – giovani innamorati”!
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