Incontro di formazione con i fidanzati della parrocchia Sacra Famiglia di Osimo

L’Arcivescovo Angelo Spina ha incontrato i fidanzati della parrocchia Sacra Famiglia di Osimo che si stanno preparando al Sacramento del Matrimonio. Durante l’incontro di formazione che, si è tenuto online venerdì 26 febbraio sulla piattaforma Zoom, l’Arcivescovo ha approfondito il tema della sessualità e la differenza tra innamoramento e amore.

«L’innamoramento è la fase iniziale tra un uomo e una donna – ha spiegato Mons. Angelo Spina – in cui c’è fascino, stupore e incanto. È il tempo della spontaneità e dell’istintività felice. È il tempo della passività gioiosa di chi subisce ed è preso dall’attrattiva e dal fascino del partner. Quante volte vi siete detti: “Ti voglio bene” e “Io non posso fare a meno di te”. Queste frasi sono pericolose perché al centro non metti l’altro, ma metti te stesso. Tu percepisci l’altro come necessario, indispensabile, e lo vuoi possedere. Le persone invece non si posseggono, si amano.

L’innamoramento è come un fiore, quando lo raccogli dopo qualche giorno appassisce. Il tempo dell’innamoramento è dunque destinato a morire, a finire. Nell’innamoramento si provano emozioni eccitanti, sensazioni forti e magia dell’incanto, ma tutto ciò è destinato ad appassire perché manca la radice. Spesso quando si domanda a due fidanzati perché si sono lasciati, rispondono che non sentivano più niente. Se l’amore è fondato sull’innamoramento e non è maturato, purtroppo è destinato a finire.

Cosa fare, dunque, affinché questo fiore non appassisca? Quale radice mettere affinché l’amore rimanga per sempre? Bisogna passare dall’innamoramento all’amore. Che cos’è l’amore? L’amore è il passaggio dal “Ti voglio bene” al “Voglio il tuo bene”: ciò accade quando tu decidi di donare la tua vita all’altro. Per fare questo è necessario passare dall’io possessivo all’apertura al tu. “Voglio” non è un istinto, una pulsione, un sentimento, ma è l’intenzione del cuore e della mente, è un atto dell’uomo che vuole, decide, e liberamente dona. C’è quindi una scelta, una decisione di libertà.

L’amore non è solo un sentimento e non è solo una passione. L’amore è la forza che nasce dalla parte profonda dell’uomo, dal suo spirito. L’amore prima di essere sentimentale e fisico, è dunque un fatto spirituale. La vita non bisogna trattenerla, ma donarla. L’amore ha anche due valori importanti: il pudore e la castità. Il pudore riporta alla parte più intima e preziosa della persona, facendo comprendere che la sessualità non è la ricerca del piacere, ma è la ricerca di una persona che è unica e ha una grande dignità. Il pudore custodisce e tutela i valori intimi e profondi della persona. Non limita la sessualità, ma la protegge verso un amore grande.

L’amore ha tre componenti: fisico-eros-passione; psichica-philia-sentimenti-emozioni; spirituale-anima-profondo. E deve essere fedele, indissolubile, totale e fecondo. È possibile vivere un amore così? Sì, perché dove si fermano le nostre forze e non siamo capaci, viene a noi incontro un Amore grande. È un Amore che viene dall’alto, come dono, come grazia. L’Amore grande è una persona che ha un nome e un volto: Gesù Cristo, dono di Dio a noi. Gesù Crocifisso è l’Amore che ti ama con tutte le forze, con tutta la mente, con tutto il cuore. Per capire cosa significa “Voglio il tuo bene”, bisogna guardare Gesù Crocifisso.

Gesù è l’amore vero ed è fedele. Se ti sposi con Gesù Cristo che ti è fedele, anche tu saprai essere fedele e l’amore sarà indissolubile, durerà fino alla morte. Gesù è il dono-per, se invertiamo queste due parole, leggiamo per-dono. È necessario perdonarsi e amare fino in fondo. Che cos’è, dunque, l’amore? Dio è amore. Se tu accogli Dio nella tua vita, vivrai l’amore e questo non finirà mai».