Celebrata la festa di San Francesco a Sirolo e ad Ancona

A Sirolo i fedeli si sono radunati nel luogo dove è tradizione che sia passato S. Francesco e piantato due alberi che danno un frutto per fare i grani del Rosario. C’erano i sacerdoti della zona. Ha presieduto la S. Messa l’Arcivescovo. Il parroco di Sirolo, don Michele Marchetti ha salutato i presenti prima della celebrazione all’aperto a cui hanno partecipato anche i bambini della scuola dell’infanzia.
Nel pomeriggio si è tenuta la celebrazione eucaristia nella chiesa di S. Francesco in Ancona a cui hanno partecipato tante autorità civili e militari. Il parroco, don Luca Bottegoni, ha salutato i numerosi fedeli citando un passo di S. Bonaventura in cui viene dato in sintesi un profilo del santo di Assisi.
L’Arcivescovo ha presieduto la S. Messa. Nell’omelia ha detto: “S. Francesco è stato qui ad Ancona, e nella nostra terra delle Marche più volte, lasciandoci una eredità spirituale grandissima. – Ha poi continuato – Nella vita di S. Francesco il Vangelo si è reso visibile; egli lo ha vissuto in tutta la sua radicalità: vivere come Gesù, assomigliare a Gesù, in ogni aspetto della vita, amare, servire, essere povero e vivere in fraternità. Il mistero della Croce prende tutto lo spazio nella vita di Francesco ed egli riceve il dono delle stimmate mentre è in ritiro alla Verna. Nella lettura odierna, l’apostolo Paolo racconta di sé e di ciò di cui è colma la sua vita interiore e la sua stessa vita fisica. Anche per Paolo il mistero della croce di Cristo è diventato il suo tutto. Per lui non c’è vanto personale, ma egli conta solo sulla croce del Figlio di Dio. Tutto il resto perde di valore. L’unica nuova norma è quella di essere nuova creatura in Cristo crocifisso. Chi accoglie questa norma vede tutto con gli occhi di Cristo dalla croce: egli vede solo la volontà del Padre e chi accoglie lui crocifisso vede il mondo intero con lo sguardo di Gesù sulla croce, uno sguardo di misericordia per ogni creatura, per la quale dà la sua vita. San Francesco ha dato tutta la sua vita nella semplicità, umiltà e povertà, amando i poveri e i lebbrosi…. Dal cielo su tutti noi rivolge il suo saluto di pace e bene”.