Celebrata la Virgo Fidelis con i Carabinieri

Nella Cattedrale di Ancona è stata celebrata la Firgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri. Presente il Comandante Generale, le Autorità civili e militari, le Associazioni, i fedeli. Di seguito viene riportata l’omelia dell’Arcivescovo:
Cari fratelli e sorelle,
do il benvenuto a tutti voi, Saluto il Comandante Generale, i  Carabinieri in servizio e quelli in congedo, i vostri familiari, le Associazioni presenti, il Cappellano, presenza importante nel vostro ambiente e per il vostro cammino di fede, tutte le Autorità qui convenute a questa celebrazione annuale della Virgo Fidelis.
Nella prima lettura tratta dal libro del profeta Zaccaria è detto: “Gioisci, esulta, figlia di Sion” (Zc 2,10).  Questa parola profetica venne successivamente rivolta dall’angelo a Maria di Nazaret. La gioia è ciò che noi cerchiamo nella vita, a volte non l’abbiamo perché la cerchiamo nei posti sbagliati. La gioia è diversa dalla felicità. La felicità ci viene dalle cose, ma come le cose passano di moda, così passa velocemente la felicità e ci sentiamo vuoti. La gioia non viene dalle cose ma dal sentirci amati da Dio, è una forza dentro di noi e perciò non passa perché è spirituale.  La Vergine Maria è invitata dall’angelo a rallegrarsi, a gioire, perché “il Signore è con te”, ecco il motivo della vera gioia. Sapere che il Signore ci è vicino, ci ama sempre, ci è fedele, nonostante le nostre infedeltà.
Nel Vangelo, poi, Gesù dice che, chi compie la volontà di Dio è per lui fratello, sorella e madre. Ci domandiamo: ma c’è qualcuno che ha compiuto la volontà di Dio più di Maria, la sua madre? Lei si è fidata di Dio ed è rimasta fedele sino alla fine, anche nel momento più tragico e doloroso, quando, sotto la croce, ha visto morire il figlio. Tutto ha sofferto e tutto ha offerto a Dio, trasformando il dolore in amore a Dio, nella sconfinata fedeltà. La Vergine Maria ha obbedito, ha obbedito al Padre e perciò è grande.
E se la gioia è accogliere in noi la presenza di Dio, la fedeltà è portarlo agli altri, facendosi vicini e donandosi ai fratelli. È la fedeltà del servizio che ognuno è chiamato a svolgere; è la fedeltà dell’amore che doniamo, specie a chi è nella paura e nella prova, nello sconforto e nella solitudine; a chi è vittima della violenza, delle calamità naturali.
Celebrando la Virgo Fidelis, Patrona dei Carabinieri, noi guardiamo alla fedeltà di Maria che vogliamo imparare, imitare, implorare, certi che la nostra vita personale, familiare e interiore, ma anche lo stesso servizio all’Arma, sarebbero compromessi da una mancanza di fedeltà.  Come fa male quando sentiamo che un vescovo, un sacerdote non si è comportato bene, quanto fa male quando sentiamo che un carabiniere ha fatto cose che non doveva fare, cose gravi e sbagliate. La Madonna ci preservi da ogni male e ci faccia essere fedeli a Dio e agli impegni presi con perseveranza e generosità.
Cari Carabinieri,  la vostra presenza capillare nelle tante stazioni, che sono presidi presenti in tutto il territorio nazionale, vi chiama a partecipare alla vita della comunità nella quale siete inseriti, cercando di essere vicini ai problemi della gente, specialmente alle persone più deboli e in difficoltà. La vostra vocazione è il servizio. E Il vostro servizio si esprime nella tutela degli individui e dell’ambiente, nell’azione per la sicurezza, per il rispetto delle regole della convivenza civile e per il bene comune: è un impegno concreto e costante nella difesa dei diritti e doveri dei singoli e delle comunità. La tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza delle persone è un impegno sempre più attuale in una società dinamica, aperta, ma che tende all’individualismo e alla conflittualità. Tanta è la fiducia che e la stima che la gente ripone in voi. Ciò richiede costante disponibilità, pazienza, spirito di sacrificio e senso del dovere. Nel vostro lavoro siete sostenuti da una storia scritta da fedeli servitori dello Stato che hanno onorato la vostra Arma con l’offerta di sé stessi – Questi, ricordiamoli in questo momento, col cuore, con la preghiera e con il silenzio.
La seconda lettura ci ha detto che siamo stati chiamati, scelti, per essere santi e immacolati. Pensiamo al servo di Dio Salvo d’Acquisto, che a 23 anni, vicino a Roma, a Palidoro, ha spontaneamente offerto la sua giovane esistenza per salvare la vita di persone innocenti dalla brutalità nazista. Nel solco di questa lunga tradizione, proseguite con serenità e generosità il vostro servizio, testimoniando gli ideali che animano voi e le vostre famiglie, che sempre sono al vostro fianco. Non cessate di rendere ovunque una chiara e gioiosa testimonianza di umanità, specialmente nei confronti dei più bisognosi e sfortunati.
Vegli su di voi, sulle vostre famiglie e sul vostro servizio la Vergine Maria, vostra celeste Patrona che venerate con il titolo di Virgo Fidelis. A Lei ricorrete con fiducia, specialmente nei momenti di stanchezza e di difficoltà, sicuri che, come madre tenerissima, lei saprà presentare al suo Figlio Gesù i vostri bisogni e le vostre attese e proteggervi nei momenti di difficoltà. Amen.”