Messaggio di Pasqua dell’Arcivescovo

Pasqua, gioia e speranza.
La Pasqua è il giorno della gioia e della speranza. Gioia perché l’amore vince la morte, Cristo è risorto. Speranza perché, con la risurrezione di Cristo, non c’è più nessuna situazione umana a cielo chiuso. La risurrezione coinvolge tutta l’umanità e la creazione stessa.
“Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”. Così ogni domenica, concludiamo il Credo, la nostra professione di fede che ci riporta al fondamento senza il quale nulla avrebbe senso nella nostra vita di cristiani, come ci ricorda san Paolo: “Se Cristo non è risorto, è vana la nostra fede!” (cf. 1Cor 15,17).
Cristo con la sua agonia nell’orto degli ulivi, con la sua passione e morte sulla croce è disceso agli inferi, sconfiggendo la morte in modo definitivo. Gesù non ha vinto la sua morte, bensì la morte: “Con la morte ha vinto la Morte”, così ci fa cantare la liturgia pasquale. (Liturgia bizantina, Tropario di Pasqua).
“O morte, dov’è la tua vittoria?” O morte, tu non sei più l’ultima parola sulla vita, ma sei diventata un passaggio alla vita per sempre, dove Dio è l’unico Signore, dove la sua comunione d’amore è l’unico regno. Cristo risorto è la nostra speranza perché lui è vivo, è il vivente e in lui e con lui tutto cambia. Questo dovrebbe essere il canto del cristiano il giorno di pasqua, nel giorno festa delle feste, perché Cristo è risorto quale primizia di tutti noi, perché la vita regna definitivamente e in ogni creatura è iniziato un processo segreto ma reale di redenzione, di trasfigurazione.
Un giorno un bambino pose alla mamma una domanda: Mamma ma tu mi sai spiegare cosa significa che Gesù è risorto, come ha detto il sacerdote in chiesa? Ma se è risorto adesso dove è? Io non lo vedo! La mamma chiama il papà, prende il piccolo e se lo mette in braccio. Qualche volta hai visto che io e papà abbiamo avuto qualche momento difficile e non siamo stati capaci di volerci bene? Vuoi che viviamo così? Certamente no. Adesso vedi io, papà e tu siamo insieme e ci vogliamo bene, questo significa che Gesù è risorto, che è con noi, lui riporta, tra noi sposi, l’amore e in famiglia porta la pace e la gioia. Lui non lo vediamo, ma noi crediamo che è qui con noi e vince i nostri momenti di buio, le nostre morti spirituali. Se ci affidiamo a lui tutto risorge, tutto ritorna a viere.
Oggi tanti attendono e cercano con fatica la buona notizia che la vita è più forte della morte, che l’amore è più forte dell’odio e della violenza. Questa buona notizia, che le donne hanno portato agli apostoli, tornando dal sepolcro, e che poi hanno annunciato a tutti è quanto ciascuno di noi, avendo fatto l’esperienza del Risorto, del Signore vivente, è chiamato a  portare al mondo perché ci sia speranza, guardando il cielo aperto da una luce nuova, quella della Risurrezione. E’ tempo di gioia e di speranza.  Buona Pasqua!