Venerdì 11 dicembre Mons. Angelo Spina, Arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, ha incontrato la comunità portuale per gli auguri natalizi. Nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale erano presenti il presidente Rodolfo Giampieri, l’ammiraglio Enrico Moretti, comandante della Capitaneria di porto di Ancona, don Dino Cecconi, cappellano del porto, e Ida Simonella, assessore comunale al Porto, mentre le altre autorità, il cluster marittimo Marche-Abruzzo, i dipendenti dell’Adsp e gli imprenditori portuali hanno seguito l’incontro con un collegamento online.
«Per il Natale che viene, andiamo a Betlemme, – ha detto l’Arcivescovo – dove Dio è nato e nasce ancora. La strada che conduce a Betlemme è però ostruita da interruzioni e detriti, come il nostro orgoglio, l’egoismo e le violenze, che ci impediscono di andare e vivere l’incontro con il Signore. È dunque importante ripulire questa strada perché abbiamo disperatamente bisogno di Betlemme dove c’è la notizia più bella che sia stata data all’umanità. Duemila anni fa, Dio si è fatto vicino a noi, si è fatto uomo. Andare a Betlemme allora significa imparare la povertà e l’umiltà. Colui che ha creato il cosmo e ciascuno di noi, si è fatto piccolo, povero e ha donato tutto se stesso. Dio è anche umile: Maria e Giuseppe non trovano posto nell’albergo e pongono Gesù in una mangiatoia, in latino presepium. E Dio a Betlemme porta la pace, frutto di una conversione del cuore all’umiltà e alla povertà. Questo è il messaggio del Natale, il messaggio che illumina la notte del mondo orgoglioso e avido».
L’Arcivescovo ha anche ringraziato tutti coloro che lavorano nel porto e ha sottolineato che «nel mare passano tante barche e navi. Anche noi siamo tutti sulla stessa barca e siamo connessi l’uno con l’altro. Non possiamo dire “si salvi chi può”, perché ci troveremo tutti contro tutti. Questo è il momento di riscoprire la nostra umanità che ci fa riconoscere fratelli. Quando scopriamo la dimensione umana della fraternità, allora cominciamo a vedere i volti e a metterci ognuno a servizio dell’altro». Durante il suo intervento, il presidente dell’Adsp Giampieri, ha sottolineato che «questo è stato un anno difficile segnato dal covid, che ha bloccato la vita sociale ed economica, ma anche da un incendio devastante nell’area ex Tubimar e dalla morte di una persona che lavorava al porto. Sono però convinto che chi lavora nei porti abbia la pelle dura, un cuore forte, coraggio da vendere e sappia trovare la forza per reagire. Da poco sono terminate le iniziative relative agli 800 dalla partenza di san Francesco dal porto di Ancona e credo che questo anniversario abbia donato un messaggio di grande fiducia e di ragionato ottimismo. Ci sono le basi per ripartire».
Al termine dell’incontro, l’Arcivescovo ha visitato il presepe che l’associazione Stella Maris sta allestendo in questi giorni alla Portella Panunzi. Con la Sacra Famiglia, sono gli elementi del mare i protagonisti di questo presepe: una barca, le reti da pesca e le nasse simboleggiano il legame fra il porto, il lavoro, la sua storia e la vita di tutti coloro che vi operano o vi passano.
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