Messa in onore di Santa Barbara, patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco

Per la ricorrenza di Santa Barbara, Patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco, Mons. Angelo Spina ha presieduto la Santa Messa presso la Chiesa di san Domenico, alla presenza delle autorità civili e militari, tra cui il prefetto Darco Pellos, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Mariano Tusa, l’Ammiraglio Ispettore Davide Gabrielli, Capo di Stato Maggiore del Comando delle Scuole della Marina Militare di Ancona, e il vicesindaco di Ancona Pierpaolo Sediari. La tradizione invoca santa Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa, e il 4 dicembre è il dies natalis della santa che subì il martirio per decapitazione ad opera del padre, contrario alla fede cristiana della figlia. Nonostante il padre la sottopose più volte a punizioni e supplizi, la santa ebbe una fede forte e coraggiosa. «Fede, rischio e sacrificio sono ciò che ella ha attuato – ha detto l’Arcivescovo – senza mai desistere, costi quel che costi. Nella preghiera a voi cara e che recitate si afferma: “Arde nei nostri petti perpetua la fiamma del sacrificio”; e ancora: “Siamo i portatori della tua croce e il rischio è il nostro pane quotidiano. Un giorno senza rischio non è vissuto, perché per noi credenti la morte è vita ed è luce. La nostra vita è il fuoco e la nostra fede è Dio”. Preghiera bellissima, profonda e vera, che indica nella fede e nel sacrificio, nel rischio e nel coraggio le virtù proprie di un Vigile del fuoco, di uno della Marina Militare. Santa Barbara ha avuto un fede forte e coraggiosa e ha saputo rischiare su Dio il suo presente e il suo futuro: lo ha fatto senza tentennamenti e con gioia nel cuore. Ella vi sorregga dunque nell’esercizio del vostro quotidiano lavoro.

Ringrazio tutti voi, uomini della Marina Militare, della Capitaneria di Porto, i volontari di ogni genere per il vostro servizio umile e quotidiano, a volte nascosto: siete sempre, in prima linea, esposti anche voi personalmente a tanti pericoli. Svolgete sempre con professionalità ma soprattutto con molta passione i vostri compiti e doveri. Sono certo che se vi lasciate animare da umiltà e dal volere il bene dell’altro, specie dello sconosciuto e dello straniero, avrete assolto ad una missione evangelica. Proseguite in questo cammino per amore della comunità civile alla quale avete prestato giuramento sempre nella ricerca del bene comune. Non posso dimenticare quando sono giunto ad Ancona il primo ottobre 2017 via mare da Numana ad Ancona, sulla Motovedetta che nel Mediterraneo aveva salvato tante vittime. Grazie perché chiunque è in pericolo in mare riceve il vostro soccorso, perché ogni vita umana venga salvata. Cari Vigili del Fuoco, tanti sono i segni di affetto e di vicinanza che voi, ci avete offerto; ve ne siamo grati, come Chiesa diocesana, insieme a tutti gli abitanti del nostro territorio, che usufruiscono giorno per giorno del vostro lavoro, che dà loro sicurezza e vi rende così apprezzati e stimati da tutti, soprattutto in questo tempo di pandemia.

C’è un tratto di santa Barbara che vi sostiene e di cui dovete esser fieri: il nascondimento, che non reclamizza il vostro sacrificio e non esalta l’eroico coraggio che dimostrate a volte. Oggi si cerca la visibilità a tutti i costi, si cerca di apparire. Il Signore dice nel Vangelo: «Non sappia la tua mano destra ciò che fa la sinistra» (cfr. Mt 6,3), per sottolineare che il bene va fatto perché è bene, non solo perché è anche a nostro vantaggio, e perché è nostro dovere compierlo . Voi non amate la pubblicità e quel che fate nel silenzio non lo sbandierate ai quattro venti per suscitare ammirazione e benevolenza. L’audience non sta al primo posto nel vostro lavoro e per questo siete ancora più benvoluti dalla gente e dai più bisognosi di aiuto e sostegno.

Al rispetto che avete per ogni persona si aggiunge il grande problema del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente, di cui voi, Vigili del fuoco, siete custodi, intervenite quando ci sono gli incendi, quando ci sono gli allagamenti, quando operate nei momenti difficili, penso a quelle emergenze come il terremoto. Ho ritenuto opportuno parlarne, perché santa Barbara non è solo patrona di chi spegne gli incendi, ma anche protettrice di chi salvaguarda e custodisce, anche in modo preventivo, l’ambiente di lavoro, di casa e di vita, determinante per l’incolumità delle persone e dei beni dei cittadini. A voi, che lo fate con grande professionalità e impegno generoso e fedele al vostro compito, spetta un encomio e il sostegno da parte della Chiesa, delle istituzioni e dell’intera società». Al termine della celebrazione, il Comandante Mariano Tusa e l’Ammiraglio Ispettore Davide Gabrielli hanno ringraziato l’Arcivescovo e gli uomini e le donne della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco per il loro impegno e servizio al Paese e alla popolazione, dopodiché Mons. Angelo Spina ha benedetto i presenti con la reliquia di Santa Barbara.

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