La comunità diocesana incontra le famiglie ucraine

Un’emozionante serata, venerdì 26 agosto, presso il Centro Pastorale diocesano di via del Castellano, tra la comunità diocesana e gli ucraini accolti nella nostra diocesi attraverso la rete della Caritas.

L’Arcivescovo Mons. Angelo Spina ha infatti promosso un incontro tra le oltre 50 persone ospiti nel territorio e le famiglie che hanno offerto il loro contributo attraverso l’accoglienza ed il sostegno. All’incontro era presente anche don Mihailo Korcheba, sacerdote ucraino da 10 anni in diocesi che tanto si è speso in questo periodo.

Come ricordato da una testimonianza, sono passati poco più di sei mesi dall’inizio del conflitto quando tante donne e bambini hanno lasciato la propria terra e i propri cari, costretti da un momento all’altro a fuggire lontano, nudi e spaventati.

È stata un’occasione di condivisione perché, come ha evidenziato Simone Breccia, Direttore della Caritas Ancona-Osimo l’accoglienza non riguarda solo il rifugiato oppure il migrante ma tutti noi. Riguarda la nostra umanità, la nostra carità, il nostro mettere gli ultimi al primo posto, la costruzione della città futura (Eb 13,14), di Dio e dell’uomo. E questo futuro comincia oggi, da ciascuno di noi, si costruisce insieme con questi segni e queste attenzioni; il farsi prossimi, accompagnare e sostenere gli altri, ci permette infatti di ricostituire il senso di una comunità che si arricchisce e si completa nella diversità.

Stefania Papa, referente dell’Immigrazione Caritas, ha sottolineato il fondamentale ruolo delle famiglie e delle comunità parrocchiali nell’accoglienza e il consistente aiuto che la Caritas diocesana ha potuto offrire, grazie anche alla generosità di tantissimi benefattori, soprattutto tramite Vestilbene e la rete degli Empori della Solidarietà.

Il Vescovo ha ricordato come sin da febbraio la nostra diocesi si è stretta in preghiera per la pace condividendo le sofferenze del popolo ucraino nella piena convinzione che il bene trionferà ancora una volta sul male. Ha poi voluto ringraziare la Caritas, i sacerdoti e le parrocchie e tutte le famiglie che hanno aperto le loro case a questi fratelli e sorelle nel momento della disperazione e assicurato che questa rete di solidarietà continuerà ad essere viva fin quando sarà necessario.

La serata è proseguita in amicizia con la condivisione della cena.

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