Conclusa la visita pastorale nella parrocchia San Giuseppe Lavoratore all’Aspio

È stata un tempo di grazia, preghiera e comunione la visita pastorale nella parrocchia San Giuseppe Lavoratore all’Aspio, iniziata lunedì 30 gennaio e conclusasi domenica 5 febbraio con la Santa Messa presieduta da Mons. Angelo Spina, concelebrata dal parroco don Michele Montebelli, padre Norbert e don Giovanni Carini. Dopo aver ringraziato la comunità parrocchiale per l’accoglienza, durante l’omelia l’Arcivescovo ha continuato la catechesi sul Credo Apostolico e ha spiegato la parte in cui si recita: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”.

«La Chiesa è una – ha sottolineato – perché c’è una sola fede. Un solo battesimo, un solo Dio che ci dona la comunione tra di noi. Noi siamo figli di Dio e fratelli. La chiesa è santa: noi siamo peccatori, ma Dio è misericordioso e cancella i nostri peccati con la confessione e ci rende vivi, abitati da Dio. I santi sono persone che permettono a Dio di abitare nella loro vita. La chiesa è cattolica: questa parola significa universale. La salvezza non è solo per alcuni, ma per tutta l’umanità. Ecco perché la chiesa per sua natura è missionaria, cioè annuncia a tutti il Vangelo. Dobbiamo quindi avere cuori sempre aperti all’accoglienza. La chiesa è apostolica. Gesù e il fondamento della Chiesa e gli apostoli sono le colonne che la sorreggono. Il vescovo è il successore degli apostoli e, venendo in mezzo a voi, vi conferma della fede».

L’Arcivescovo ha poi spiegato il significato delle insegne episcopali: la croce che è il segno della nostra salvezza, perché Cristo ha redento il mondo morendo sulla croce; lo zucchetto che si toglie solo davanti a Dio e indica che il vescovo ha ricevuto la pienezza dello Spirito Santo; la mitria, le cui code indicano l’Antico e il Nuovo Testamento, dei quali il vescovo è sommo annunciatore, custode e interprete per il popolo di Dio a lui affidato. È un copricapo alto e rigido che indica ciò che il vescovo deve fare: portare le persone a Dio con la preghiera e i sacramenti che sono i segni efficaci della grazia di Cristo. Compito del vescovo è santificare il popolo di Dio. Il pastorale è segno di guida, di cura e di protezione e ricorda che Gesù è il buon pastore; l’anello vescovile, è segno di Gesù Cristo, sposo della Chiesa sposa. Questo anello indica che il vescovo deve essere fedele alla Chiesa.

Mons. Angelo Spina ha poi ricordato tutti gli incontri vissuti durante la settimana, con i bambini della scuola dell’infanzia, le attività commerciali, gli ammalati nelle loro case, i gruppi parrocchiali e il circolo Anspi, gli anziani della “Residenza dorica”, e i vari momenti di preghiera, come la celebrazione della Santa Messa e le catechesi sul Credo. «Questa visita pastorale mi ha riempito di gioia – ha detto – custodiamo il dono della fede e non lasciamoci rubare la speranza. Siamo chiamati ad essere sorgente di luce per gli altri e sale in questo mondo che ha perso il sapore dei valori. La Chiesa è viva, perciò evviva la Chiesa». La visita pastorale si è conclusa con il pranzo comunitario e un momento di animazione, con l’Arcivescovo che ha suonato la fisarmonica.

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