Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo (Mt. 17,15)

Di seguito viene riportata una sintesi della seconda Lectio divina di Mons. Angelo Spina al santuario di S. Giuseppe da Copertino a Osimo.

Orazione iniziale:

O Dio che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per divenire coeredi della sua vita immortale.

Lettura del Vangelo: La trasfigurazione di Gesù Matteo 17, 1-9

1Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». 6All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». 8Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. 9E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Salmo 97: Il tuo volto io cerco Signore, mostrami il tuo volto

Il Signore regna, esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sono la base del suo trono.Il tuo volto io cerco Signore, mostrami il tuo volto

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Tu sei, Signore, l’Altissimo su tutta la terra,
tu sei eccelso sopra tutti gli dei.

*  Dopo sei giorni.li porta su un monte alto in disparte

* li porta su un monte alto in disparte

* brillò il suo volto come il sole, le sue vesti divennero bianche come la luce

*Mosè, Elia conversavano con lui

*E’ bello per noi essere qui

* farò tre tende

*una nube, una voce

*questi è il Figlio mio, l’amato, in cui mi compiacqui

* ascoltate lui

* non viedro nessuno se non Gesù dsolo

*Elia è già venuto

*Il Figlio dell’uomo sta per soffrire

Il Vangelo di Matteo insiste sulla venuta del regno dei cieli. Perciò quello di Matteo è il vangelo della Chiesa, cioè del popolo di Dio guidato dal suo capo e maestro Gesù il Cristo.

IL testo che racconta la trasfigurazione fa parte di una sezione del vangelo nella quale l’evangelista sviluppa il tema della venuta del regno in un gruppo di discepoli che a poco a poco costituirà il corpo della Chiesa.

Il racconto si trova subito dopo il primo annunzio della passione e l’enunciazione necessaria per seguire Gesù “Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e resuscitare il terzo giorno….ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò protestare dicendo:<<Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai…>> ……………Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.” (Mt 16.21-28).

Prima della glorificazione, Gesù deve andare a Gerusalemme per il compimento del mistero pasquale cioè: passione, morte e resurrezione.

Coloro che non accettano l’evento della croce nella vita di Cristo e allora nel programma della sequela sono considerati da Gesù “satana” perché non pensano secondo Dio, ma secondo gli uomini.

Gesù allora si presenta a noi come guida nel cammino verso il regno.

* E dopo sei giorni.. E’ il settimo giorno, compimento della creazione…questa indicazione di tempo dice che il fine della creazione non è la sua fine: essa non è destinata alla “sfigurai zone” della morte, ma alla trasfigurazione. Nel Figlio dell’uomo, in Gesù, il creato è destinato ad assumere la forma del Figlio di Dio. La divinizzazione è il senso della creazione, fino a quando Dio sarà tutto in tutti (1Cor15,28).

Nel racconto della trasfigurazione Gesù è presentato come il nuovo Mosè che incontra Dio “su un alto monte”, nella nuvola luminaosa, con il volto che brilla.

  • Anche Mosè incontra Dio nella nube sul monte Sinai (Es 24,15-18)
  • Con il volto luminoso (ES 34,29-35)
  • Anche Elia incontra il Signore sull’Horeb, il monte di Dio (1Re 19,9-13)
  • Come nell’evento del Sinai (Es 19,20; 33-34) anche qui c’è la rivelazione della nuova legge: Ascoltare il Figlio prediletto nel quale Dio Padre si compiace.
  • Battesimo: questi è il mio figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto
  • Centurione “Davvero costui era figlio di Dio” Mt 27,54

In questo testo della trasfigurazione, più importante della legge, della quale Gesù è il compimento (perciò dopo la visione gli apostoli non videro più nessuno se non Gesù solo), si mette in rilievo la rivelazione da parte del Padre che proclama la filiazione divina di Gesù Cristo.

La scoperta dell’identità del Figlio, suscita nei tre testimoni il timore di Dio, prostrandosi con la faccia a terra

  • I magi entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono Mt2,11
  • Una reazione simile la troviamo anche nel vangelo di Giovanni dopo l’auto rivelazione del Signore, nel racconto dell’arresto di Gesù al Getsemani:<<Disse loro Gesù, “Sono io”…Appena disse “sono io” indietreggiarono e caddero a terra (Gv 18,5-6)

NUBE simbolo nel primo testamento della presenza divina.

  • MENTRE Israele usciva dall’Egitto <<Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte (Es 13,21).
  • Quando Mosè salì sul monte Sinai <<la nube coprì il monte. La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nubel o coprì per sei giorni>> (Es 24,15-16)
  • Durante il pellegrinaggio di Israele nel deserto la nube prende possesso della tenda del santuario. Infine, la nube riempie il tempio costruito da Salomone per consacrarlo e segnalare che ormai Dio è venuto ad abitarvi (1Re 8,10-12).

Quale è dunque il significato della nube nel racconto della trasfigurazione? La sua presenza indica certamente che Dio è presente in modo particolare, in questo momento, sulla via che conduce a Gesù sulla croce e alla resurrezione. Il Dio che ha accompagnato il suo popolo con una colonna di nube nel deserto, che è sceso sul monte Sinai, che è venuto ad abitare in mezzo al suo popolo, prima nella tenda nel deserto, poi nel tempio di Gerusalemme, è ormai presente in Gesù Cristo che cammina in mezzo al suo popolo e la sua gloria.

Gesù è dunque il luogo definitivo della “presenza” di Dio in mezzo al suo popolo. Non a caso la voce udita dai tre discepoli dice:<<Ascoltate lui>>.

Il Padre ha una sola parola, che lo rivela pienamente: il Figlio. A noi dice di ascoltarlo, perché, ascoltando lui, diventiamo come lui, figli.

La trasfigurazione è l’esperienza fondamentale della vita di Gesù: la scelta fatta nel battesimo, che ora si concreta nella prospettiva della croce, è confermata come via alla libertà e alla gloria di Dio. E’ una illuminazione interiore tanto forte che <<trasforma>> il suo stesso corpo in sole e luce. E’ importante anche per i discepoli averlo visto: quando sarà risorto, potranno capire che il Risorto è lo stesso Gesù.

La trasfigurazione del Figlio rappresenta anche l’anticipo di ciò che saremo. IL seme della nostra gloria divina è gettato quando decidiamo veramente di <<ascoltare>> lui e di fare la sua parola: questa è la <<forma>> che trasforma la nostra vita a immagine della sua, fino alla sua misura piena.

Il brano presenta la salita sul monte dove avviene l trasfigurazione e la discesa dove la si interpreta come anticipo della risurrezione che passa attraverso la croce.

Gesù, nella sua umanità, mostra la divinità: i discepoli vedono il suo corpo che riluce della gloria del Figlio nel quale il Padre si compiace, raggio anticipato della risurrezione.

Tre verbi: salire – sostare – scendere