Incontro su Giovanni Paolo II, maestro di santità

Un incontro ricco di testimonianze, proiezioni e poesie è stato l’evento “Giovanni Paolo II, maestro di santità”, organizzato venerdì 20 ottobre presso il teatrino San Cosma da Polovers, progetto di conoscenza interculturale e incontro internazionale fra Italia e Polonia. Nel 45esimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio è stata celebrata la figura iconica e amata di Papa Wojtyła, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e del mondo intero. Il suo messaggio di amore, pace e speranza ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. L’iniziativa è stata promossa dal Consolato Onorario di Polonia ad Ancona, dall’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e dall’associazione italo-polacca Nuova delle Marche in collaborazione con il Centro pastorale dei Polacchi a Roma presso la Chiesa di S. Stanislao, la John Paul II Foundation e il sostegno della Domus Stella Maris di Colle Ameno.

Dopo il saluto del parroco don Alessio Orazi, il presidente emerito della Fondazione GPII per la Gioventù Marcello Bedeschi ha ricordato la sua amicizia con Giovanni Paolo II e il profondo legame che il Papa aveva con Ancona.  «Ho conosciuto una persona straordinaria – ha raccontato Bedeschi – al centro del suo pontificato ha messo “l’uomo”.  Si interessava con tanto amore delle situazioni del mondo e delle persone, soprattutto dei giovani che lo hanno tanto amato. Tante volte è stato nelle Marche e ad Ancona. Era amico del vescovo di Ancona Carlo Maccari ed è stato nel capoluogo dorico in occasione dei mille anni della Cattedrale di San Ciriaco». Anche Mons. Angelo Spina ha ricordato il Papa santo, il ruolo decisivo che ebbe nella caduta del muro di Berlino, e le parole con cui inaugurò il suo pontificato: “Non abbiate paura. Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo”. «Vicino alla statua in bronzo dedicata a Papa Wojtyła, voluta dal cardinale Menichelli e collocata nello spazio antistante la cattedrale di San Ciriaco, – ha ricordato l’Arcivescovo – c’è un cartello toponomastico con la scritta: “Largo San Giovanni Paolo II”. Al Papa santo è stato dedicato il piazzale e ciò testimonia il legame di questa città con Giovanni Paolo II».

Mons. Pawel Ptasznik della diocesi di Cracovia, già addetto alla Segreteria di Stato del Vaticano e collaboratore diretto di Papa Wojtyla, ha poi raccontato i dieci anni vissuti con lui. Ha parlato dei tratti caratteristici del Papa polacco e dell’ultimo periodo della sua vita segnato dalla sofferenza. «Ho vissuto accanto a un santo, – ha detto – ma non me ne rendevo conto. Il Papa era un uomo semplice e aveva un grande amore per Cristo e per l’uomo. Egli viveva la fede come intimo rapporto con Cristo morto e risorto, presente in mezzo a noi. Meditava sempre la Parola di Dio e, in ogni circostanza, si chiedeva cosa avrebbe fatto Gesù al suo posto. Celebrava l’Eucarestia con il desiderio di incontrare il Signore. Pregava assiduamente e, tante volte mentre lavoravamo, l’ho visto chiudere gli occhi, era in colloquio spirituale con il Signore. Ogni giorno arrivavano tante richieste di preghiere e gliele portavamo in una cartella. Quando era nella cappella, lui le leggeva e pregava. Arrivavano anche tanti messaggi di grazie ricevute, di malati guariti, di coppie riunite e di sposi che, dopo tanti anni, erano riusciti ad avere un figlio. Era sempre attento a chi gli stava vicino e tutti coloro che lo hanno incontrato ricordano il suo sguardo. La gente si sentiva amata».

Mons. Pawel Ptasznikha poi ricordato l’ultimo periodo della vita di Wojtyla, segnato dalla sofferenza. «Quando fu sottoposto a un intervento di tracheotomia, – ha raccontato Mons. Pawel Ptasznik – dopo l’operazione non poteva parlare e scrisse su un biglietto: “Io sono sempre Totus Tuus”, affidando ancora una volta alla Vergine Maria la sua persona e il suo ministero. Durante il suo pontificato e, in particolare nell’ultimo periodo della sua vita, si è sempre affidato completamente a Maria per ottenere la sua intercessione e protezione».

Durante l’incontro sono state proiettate anche alcune immagini con le poesie di Karol Wojtyła, un’occasione per immergersi nella sua straordinaria opera letteraria e poetica, e sono state ascoltate le testimonianze di tre giovani che hanno partecipato lo scorso agosto alla Gmg a Lisbona. Marco Vittorio, Stefania e Mattia hanno raccontato la bellezza di vivere questa esperienza con migliaia di altri giovani: «Non siamo soli, ci sono altri ragazzi come noi che credono e vivono la fede. È stata un’esperienza piena di gioia che ci ha cambiato la vita». Al termine dell’incontro Cristina Gorajski Visconti, Console Onorario di Polonia ad Ancona, ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti e ha invitato i presenti a partecipare alla santa messa presieduta da Mons. Angelo Spina nella parrocchia Ss. Cosma e Damiano. Anche durante la celebrazione, commentando il Vangelo in cui Gesù dice “Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri”, l’Arcivescovo ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II “Non abbiate paura”, frase che ricorre tante volte nella Bibbia.

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