Visita pastorale nella parrocchia di Offagna: l’Arcivescovo ha incontrato le famiglie e i ragazzi dell’oratorio

Stare a contatto con gli amici, divertirsi, crescere umanamente e spiritualmente. Con questi obiettivi un gruppo di famiglie di Offagna tre anni fa ha aperto l’oratorio San Tommaso per i propri figli che l’Arcivescovo ha incontrato venerdì 25 dicembre, durante la sua visita pastorale nella parrocchia San Tommaso Apostolo. Le famiglie hanno raccontato come è nata l’idea dell’oratorio, inizialmente aperto in uno dei locali della parrocchia e poi nell’ex campo sportivo Falaschi che è stato riqualificato grazie all’impegno dei genitori e di tanti parrocchiani. I genitori hanno voluto offrire un luogo di aggregazione, incontro e dialogo per i bambini e per tutta la comunità offagnese. Uno spazio all’aperto in cui organizzare laboratori e condividere momenti di festa, preghiera e convivialità con i propri figli. In un momento in cui il mondo virtuale, i telefoni e i computer lasciano sempre meno spazio alla relazione, l’oratorio permette ai giovani di stare a contatto con gli altri e di crescere insieme.

L’Arcivescovo ha ringraziato i genitori che non si sono limitati a chiedere l’apertura dell’oratorio, ma per primi si sono impegnati e hanno dato la loro disponibilità per questo progetto educativo e ha parlato dell’importanza di creare una rete di alleanze educative, con la famiglia, la parrocchia e la scuola. «Viviamo un cambiamento di epoca – ha detto – gli smartphone e il mondo virtuale una volta non c’erano. Davanti al computer e al cellulare i ragazzi si staccano dalla comunicazione reale, vivono la connessione, ed è quindi importante offrire loro spazi e momenti in cui vivere le relazioni. È tempo di creare una rete di alleanze educative: la famiglia, la parrocchia e la scuola devono camminare insieme. La famiglia e la parrocchia sono i luoghi dove i bambini imparano l’amore e la gratuità. Nella parrocchia si vive anche la fraternità e la vicinanza ai più deboli, e a scuola si imparano cose nuove. La scuola però non è solo istruzione, è anche educazione. San Giovanni Bosco diceva infatti che “l’educazione è cosa del cuore”».

Mons. Angelo Spina ha così incoraggiato le famiglie ad andare avanti con un progetto educativo all’interno dell’oratorio. «Si possono organizzare mille attività e laboratori – ha detto – ma bisogna sempre valutare se vanno nella direzione del progetto educativo. È importante utilizzare spazi e tempi nel modo corretto, in modo che l’oratorio sia sempre un luogo di vita, incontro e dialogo, in cui i bambini possano scoprire e approfondire la fede. Uno spazio in cui far nascere nel cuore dei giovani il desiderio. In tal senso, un’esperienza bella da organizzare per i vostri figli sono i campi estivi. Il vostro deve essere un cammino gioioso, non di fatica. Un cammino dove donare se stessi. Una persona è infatti matura quando non vive per se stesso, ma per gli altri, quando è disposto a donarsi e ha capito che ciò che conta nella vita è amare e servire». L’incontro è terminato con la recita dell’Ave Maria, la benedizione dell’Arcivescovo e la cena in un clima di convivialità e condivisione.

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