2017/09/23 – Scelto, consacrato, mandato

Arcivescovo Edoardo Menichelli


Sabato nella memoria di S. Pio di Pietralcina
Ordinazione presbiterale di Massimiliano A. Scafi
(Is 61, 1-3;Sal 88,21-22.25.27;Ef 4,1-7.11-13;Gv 10,11-16)
CATTEDRALE S. CIRIACO – ANCONA
Sabato 23 Settembre 2017
La misericordia di Dio sorprende ancora una volta questa Chiesa nostra diocesana che gode stasera della perfusione dello Spirito Santo su Massimiliano che sarà consacrato per essere collaboratore nell’azione di salvezza nella quale tutta la Chiesa è chiamata; come nell’Incarnazione Maria chiede a Cristo l’orientamento sacerdotale, cioè l’essere uomo e lo Spirito lo consacrò sacerdote unico ed eterno, così lo Spirito consacra questo figlio che la Chiesa grembo spirituale oggi presenta.
Questo, carissimi, è il ministero che si compie ora e questo mistero siamo chiamati ad accogliere e ad adorare.
Tu caro Massimiliano, ti porterai addosso questo mistero, e in forza di questo mistero parteciperai all’unico sacerdozio di Cristo e su di Lui sarai chiamato a conformarti, il sacramento, cosi si dice cos’ è, ti configura nella grazia a Cristo la tua alleanza e la forza dello Spirito ti aiuteranno a conformati a Lui.
Il periodo di tempo passato in seminario è stato utile per discernere, ascoltare, verificare con l’aiuto egli educatori e dei professori, che ringrazio, anzi che mai abbastanza ringrazio, il disegno di Dio su di te.
Ora è il tempo di accogliere di stabilirsi nell’alleanza di Dio come fu per Maria, madre di Cristo e nostra, questo è il tempo dell’”eccomi”!
Per te, se accetti, questo è il tempo di abbandonare la mentalità dell’ingegnere abituato alla necessaria meticolosità del costruire con perfezione ed entrare nel piano e nell’obbedienza della volontà di Dio, che tutto dispone e fa servendosi della nostra fragilità e debolezza dentro la visione della Chiesa serva e alleata di Lui per e della storia della salvezza.
Il suo piano, caro Massimiliano, è perfetto e chiede collaborazione e non cambiamento del piano.
Sono lieto che tu ti sia lasciato educare dalla Parola di Dio offerta in questa liturgia di consacrazione quasi a voler descrivere, fin da ora, la strada del ministero.
Riassumo e ricordo anche a me, in questa stagione singolare della mia vita, la strada che la Parola di Dio disegna.
Scelto, consacrato, mandato, per l’annuncio della salvezza, quella annunciata e celebrata in Cristo per le strade della Giudea e della Galilea, a Gerusalemme sul trono della croce, al sepolcro vuoto, nel cenacolo dove, pregando, si attende lo Spirito del coraggio e della sapienza, dove si va
a scuola di Lui e non di cattedre, come dice S. Paolo, per essere sottili ragionatori delle faccende terrene.
Scelto, consacrato, mandato per essere collaboratore, coedificatore del Corpo di Cristo.
Il sacerdote e il Vescovo non hanno un territorio e una comunità da governare, ma da condurre alla misura della pienezza di Cristo.
C’è la grazia della Chiesa e delle vocazioni che in essa nascono, e un’attenzione escatologica, una misura mai completa dell’amore, una necessità di comunione che libera dalle stravaganze del soggettivismo.
Scelto, consacrato, mandato per offrire la vita per le pecore, così abbiamo letto in Giovanni (10, 11-16), tanto si discute e tanto si scrive oggi su questa questione dell’odore delle pecore.
In realtà, caro Massimiliano, a riguardo, tutto si risolve non con profumi, ma con la vicinanza che non accontenta ma accompagna ed educa dentro una condivisa fatica di fedeltà e di comune appartenenza alla famiglia dei peccatori.
Singolare poi è la piccola nota che fa il Vangelo e cioè che il Signore ha molte pecore fuori dal recinto, anche quelle occorre guardare dentro un progetto che è misurato non dalle nostre formule, né dettato dalle nostre paure.
Ora ti accompagni in questo la storia religiosa e di grazia di questa Chiesa che oggi, per le mie mani, ti consacra.
Ti incoraggi il presbiterio nella cui famiglia oggi entri, ti consoli la misericordia di Dio, ti modelli in Cristo lo Spirito Santo, ti protegga Maria, amata Regina di tutti i Santi, ti sia vicino la memoria filiale di tuo padre e ti consoli ogni giorno la tenerezza di tua madre, ora il mio abbraccio e la mia benedizione.
Amen!
† Edoardo Arcivescovo
(Il testo dell’ omelia è stato trascritto direttamente dalla registrazione, senza revisioni da parte dell’ autore)