Celebrata la Giornata mondiale della lotta all'AIDS

Il primo dicembre, nella ricorrenza della Giornata mondiale della lotta all’AIDS, l’Arcivescovo si è recato a celebrare la S. Messa presso la Casa alloggio “Il Focolare”, struttura che dal settembre 2002 accoglie malati di AIDS – HIV e patologie correlate, sita alle porte di Ancona. Ha incontrato gli ospiti, gli operatori e i volontari, al termine della celebrazione ha benedetto il presepe, realizzato dagli ospiti della casa.
Il 3 dicembre si è recato a incontrare gli alunni delle scuole superiori insieme al dottor Luca Butini (direttore Unità Operativa Malattie Infettive Ospedale regionale), alla dott.ssa Chiara Bunellis, a Paolo Petrucci e Luca Saracini dell’associazione di volontariato Opere Caritative Francescane onlus/ Casa alloggio Il Focolare , P. Alvaro, presidente delle opere caritative francescane, Simone Breccia, direttore Caritas. Rivolgendosi agli alunni l’Arcivescovo ha detto: “vorrei soffermarmi su tre parole: libertà, verità e carità. Per essere liberi è necessaria la verità e non le fake news, la verità oggettiva che viene dalla conoscenza che vince l’ignoranza e che porta ad avere rispetto di se stessi e degli altri in modo consapevole e responsabile…Sono gli stili di vita che ci proteggono dall’Aids e non altro…ringrazio quanti lavorano per la prevenzione, quanti si prendono cura delle persone malate di Aids e le accompagnano nel corso della vita… Cari ragazzi, la vita è una, che nessuno la butti via!”.
Le persone colpite dall’Aids in Italia sono circa 130mila, con 3500 nuove infezioni ogni anno. Nel mondo, 37 milioni di persone sono sieropositive e ne sono già morte 2 milioni. L’elemento più preoccupante, però, è che spesso questa malattia viene diagnosticata tardi e molte persone non sanno di essere infette. Sono 15mila le persone “sommerse”, quelle cioè che non sono a conoscenza di avere contratto l’Aids.
Sembra una malattia lontana, che non può toccarci da vicino e invece l’Aids è presente in un numero sempre maggiore di famiglie.
L’Aids è una malattia poco conosciuta tra i giovani, lo hanno dimostrato i test proposti nelle scuole superiori. I ragazzi hanno delle lacune sulla conoscenza della malattia derivante dal virus dell’HIV e queste sono state confermate dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità sull’incidenza dell’Aids sulle nuove generazioni.
È importante, quindi, che si attivi una riflessione profonda sull’Aids, per conoscerne le cause, per sensibilizzare alla prevenzione e alla cura.