La nave Amerigo Vespucci al porto per san Francesco

In occasione della festa di san Francesco d’Assisi e degli 800 anni dalla partenza del santo dal porto di Ancona per la Terra Santa, questa mattina (4 ottobre) è arrivata nel porto dorico la nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci. Il celebre veliero è ormeggiato presso la banchina 1, dedicata proprio a san Francesco, e potrà essere visitato fino al 7 ottobre: sabato pomeriggio e per tutto l’arco della giornata di domenica. Sabato mattina le visite saranno invece riservate alle scuole.

L’arrivo della nave più bella del mondo nel giorno della festa del patrono d’Italia non è casuale e rientra tra gli eventi organizzati in occasione degli 800 anni della partenza del santo dal porto dorico. Una ricorrenza importante per la quale il primo settembre è stata dedicata la banchina 1 al santo di Assisi e, oggi pomeriggio, a bordo della nave Vespucci è stato presentato il bozzetto del bassorilievo raffigurante il santo che sarà posizionato a dicembre sulla banchina. «Sarà un bassorilievo in bronzo – ha spiegato Monsignor Angelo Spina, arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo – con una cornice in pietra d’Istria. Sarà raffigurato san Francesco su un’imbarcazione che lancia una colomba, simbolo della pace. Intorno a lui il creato, cantato dal santo nel Cantico delle Creature. Sotto l’imbarcazione i fondali del mare con i pesci, in alto le stelle, la luna, il sole, le nuvole e la vela gonfia dell’imbarcazione che cammina. Accanto la scritta “Ancona porta d’Oriente, via della pace 1219-2019”. Questo segno ci ricorderà che dobbiamo essere porte aperte e avere menti e cuori aperti, per costruire un’umanità nuova, di pace».

Il disegno del bassorilievo è stato un’idea dell’arcivescovo che, in occasione degli 800 anni, ha voluto dedicare quest’anno al santo di Assisi. «Ancona è la città dorica – ha detto – ed è stata sempre la porta verso l’Oriente. Francesco nel 1219 si imbarcò dal porto di Ancona e partì per l’Oriente e questa partenza segnò un dirottamento della storia umana. Era in corso una crociata e Francesco non partì con la spada, ma a mani e piedi nudi e con la pace nel cuore. Visse un incontro, non uno scontro, un dialogo non un duello. L’esempio di Francesco ci invita a promuovere un’ecologia ambientale e umana, quindi un’ecologia integrale». «Il bassorilievo sarà posizionato a dicembre sulla banchina dedicata al santo – ha spiegato Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale – e chiunque passerà nel porto lo vedrà. Ringrazio l’arcivescovo perché ha voluto fortemente celebrare questi 800 anni e ha riunito intorno al tavolo diversi enti. L’intitolazione della banchina 1 a san Francesco, il primo settembre, è stato un momento importante, così come è un grande regalo l’arrivo oggi della nave più bella del mondo. Il porto sta crescendo e oggi faccio mia una frase di Francesco: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”».

«Questa è la decima volta che la nave arriva ad Ancona – ha detto il Capitano di Vascello Stefano Costantino, comandante della nave scuola Amerigo Vespucci – e siamo pronti ad accogliere coloro che vorranno visitare e scoprire questa nave che dal 1931 è l’emblema della Marina Militare». Alla conferenza stampa, a bordo della nave, hanno partecipato anche Antonio D’Acunto, Prefetto di Ancona; Luigi Piccioli, Comandante in seconda del porto di Ancona; l’ammiraglio di Squadra Alberto Bianchi, comandante delle Scuole della Marina Militare, Alessia Morani, Sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo Economico. «Oggi è una grande festa – ha sottolineato Padre Ferdinando Campana, ministro provinciale dei Frati minori delle Marche – ancora oggi san Francesco ci suggerisce che dobbiamo essere aperti all’incontro e al dialogo. Il suo incontro con il sultano ci ricorda che persone di religioni e culture diverse devono essere avvicinate non con i pregiudizi e la paura, ma con la capacità di dialogare. Francesco è andato dal sultano da cristiano, in maniera umile e semplice, e ha saputo apprezzare il bene che c’era nell’altro».

Bozzetto del bassorilievo raffigurante San Francesco