Sussidio per la preghiera personale o familiare nella IV domenica di Pasqua

Uno dei genitori o dei familiari fa da guida (G) e altri da lettori (L). Si può preparare una icona o un quadro con il volto di Gesù.

G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.

L. Gesù non sta in mezzo a noi come un capo geloso del suo prestigio, né come un leader sensibile al successo e al consenso. Oggi si presenta a noi come un pastore che pensa solo alle sue pecore. Anzi, è lui la porta spalancata verso la vita vera. Apriamogli il cuore. Ascoltiamo la sua voce. In comunione con la Chiesa intera oggi preghiamo per il dono di vocazioni al sacerdozio responsabili e gioiose che rendano vive le nostre comunità.

ASCOLTO DEL VANGELO DELLA DOMENICA
Dopo aver letto il Vangelo o al posto della sua lettura, soprattutto dove ci sono i più piccoli, si può usare questo video che racconta, con linguaggio semplice e visuale la pagina evangelica di questa domenica: https://www.youtube.com/watch?v=L0WFjp7D1cc

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

COMMENTO AL VANGELO
Per aiutarti nella riflessione e della preghiera potresti ascoltare questo semplice commento: https://www.youtube.com/watch?v=fkWr3ryQ8j4 o farti aiutare dal testo che segue:

A sera, i pastori erano soliti condurre il loro gregge in un recinto per la notte, un solo recinto serviva per diversi greggi. Al mattino, ciascun pastore gridava il suo richiamo e le sue pecore, riconoscendone la voce, lo seguivano (B. Maggioni).
Su questo sfondo familiare Gesù inserisce l’eccedenza della sua visione, dettagli che sembrano eccessivi e sono invece rivelatori: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome. Quale pastore conosce per nome le centinaia di pecore del suo gregge e le chiama a sé a una a una? Per Gesù le pecore hanno ciascuna un nome, ognuna è unica, irripetibile; vuole te, così come sei, per quello che sei. E le conduce fuori. Anzi: le spinge fuori. Non un Dio dei recinti ma uno che apre spazi più grandi, pastore di libertà e non di paure. Che spinge a un coraggioso viaggio fuori dagli ovili e dai rifugi, alla scoperta di orizzonti nuovi nella fede, nel pensiero, nella vita.
Pecore che non possono tornare sui pascoli di ieri, pena la fame, ma gregge in uscita, incamminato, che ha fiducia nel pastore e anche nella storia, nera di ladri e di deserti, ma bianca di sentieri e di sorgenti. Il pastore cammina davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini. Non un pastore alle spalle, che grida o agita il bastone, ma uno che precede e convince, con il suo andare tranquillo che la strada è sicura. Le pecore ascoltano la sua voce. E lo seguono. Basta la voce, non servono ordini, perché si fidano e si affidano.
Perché lo seguono? Semplice, per vivere, per non morire. Quello che cammina davanti, che pronuncia il nome profondo di ciascuno, non è un ladro di felicità o di libertà: ognuno entrerà, uscirà e troverà pascolo. Troverà futuro. Io sono la porta: non un muro, o un vecchio recinto, dove tutto gira e rigira e torna sui suoi giri. Cristo è porta aperta, buco nella rete, passaggio, transito, per cui va e viene la vita di Dio. «Amo le porte aperte che fanno entrare notti e tempeste, polline e spighe. Libere porte che rischiano l’errore e l’amore. Amo le porte aperte di chi invita a varcare la soglia. Strade per tutti noi. Amo le porte aperte di Dio» (Monastero di San Magno).
Sono venuto perché abbiano la vita, in abbondanza. Questo è il Vangelo che mi seduce e mi rigenera ogni volta che l’ascolto: lui è qui per la mia vita piena, abbondante, potente, vita «cento volte tanto» come dirà a Pietro. La prova ultima della bontà della fede cristiana sta nella sua capacità di comunicare vita, umanità piena, futuro; e di creare in noi il desiderio di una vita più grande, vita eterna, di una qualità indistruttibile, dove vivi cose che meritano di non morire mai.

PREGHIERA COMUNE
G. Preghiamo dicendo: Ascoltaci, Signore.
T. Ascoltaci, Signore.

L. Guida la tua Chiesa, o Dio, perché ascolti sempre la voce di Cristo e accompagni ogni persona davanti alla tua porta per sperimentare la tua salvezza. Ti preghiamo.

L. Guida i governanti, perché ascoltando i loro popoli sappiano operare scelte per il bene comune e guidarli oltre la crisi del momento presente. Ti preghiamo.

L. Guida, o Dio, tutti coloro che desiderano seguire il Signore Gesù in una speciale dedizione a te e alla Chiesa. Si lascino guidare solo dalla tua voce per gustare la gioia che tu prometti. Ti preghiamo.

L. Guida, le persone impegnate nella formazione dei futuri presbiteri e diaconi, nella preparazione dei religiosi e dei missionari. Siano strumenti perché la voce del nostro Signore e Maestro raggiunga chi ha scelto di seguirlo. Ti preghiamo.

L. Guida, Padre, i nostri fratelli e sorelle che riposano in Cristo a pascoli erbosi e acque tranquille: possano abitare nella tua casa per lunghi giorni. Ti preghiamo.

L. Guida, o Dio, tutti noi qui riuniti e le persone della nostra comunità che si sentono smarrite a causa della malattia e del lutto, che trovano porte chiuse, che sono incappate in ladri e briganti. La voce di Cristo, buon Pastore, sia per loro conforto e speranza. Ti preghiamo.

T. Padre nostro…

G. Dio immenso, ascolta il grido del tuo gregge lacerato e disperso.
In mezzo a molte voci di ladri e briganti
risuona ancora alta la voce del tuo Figlio:
donaci il coraggio di seguirlo
oltre la porta della passione e della croce,
perché vivendo la nostra vocazione
e passando dall’egoismo all’amore
possiamo entrare nella gioia pasquale che non conosce fine.
Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.

CONCLUSIONE
G. Il Signore Gesù, pastore e porta del suo gregge,
rimanga sempre in mezzo a noi.
T. Amen.

PREGHIERA IN ATTESA DELL’EUCARISTIA
Preghiera per la comunione spirituale, da recitare al momento della comunione mentre si segue la Messa in TV.

Ai tuoi piedi, o mio Gesù,
mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito
che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza.
Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore,
desidero riceverti nella povera dimora
che ti offre il mio cuore.
In attesa della felicità della comunione sacramentale,
voglio possederti in spirito.
Vieni a me, o mio Gesù, che io venga da Te.
Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere,
per la vita e per la morte.
Credo in Te, spero in Te, Ti amo.
Così sia.

 

Pubblichiamo il Sussidio per la preghiera personale o familiare nella IV domenica di Pasqua: