S. Messa alla spiaggia delle due Sorelle

Dal porto di Numana sono partiti tre traghetti colmi di passeggeri per recarsi alla spiaggia delle due Sorelle, nel cuore della  riviera del Conero. E’ un appuntamento che si ripete da anni, promosso dal parroco don Michele Marchetti. Giunti a riva, le centinaia di passeggeri hanno sostato per partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Angelo, che ha invitato a ringraziare il Signore per tutti i doni, mentre sorgeva il sole, si sentiva il respiro del mare,  la natura si colorava di bellezza e apparivano sempre più chiari i due scogli gemelli  emergenti dalle acque del mare limpidissimo e calmo, che se visti da nord assomigliano a due suore poste in preghiera.

Raccolti in un luogo così suggestivo sembrava di rivivere una pagina di Vangelo. L’Arcivescovo ha ringraziato don Michele, don Ludovico, le Suore, il Sindaco a tutti i presenti provenienti da diverse parti d’Italia. Commentando il Vangelo ha detto:<< Nel Vangelo di oggi Gesù pone una domanda: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». La risposta è bellissima, ma incompleta: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti ». Gesù non si sofferma oltre su ciò che dice la gente, Egli sa che la verità non risiede nei sondaggi d’opinione. Ed ecco allora la grande domanda: «Ma voi, chi dite che io sia?». Preceduta da un “ma”, perché nessuno deve accontentarsi di parole di altri. Per seguire Gesù bisogna rispondere a questa domanda: ma tu chi dici che io sia? Il Vangelo costringe a non accettare nulla come scontato o risaputo. La domanda che Gesù pone aspetta una risposta personale, come a dire: tu, con il tuo cuore, la tua forza, la tua esperienza, il tuo peccato, tu, cosa dici di Gesù? E qui non servono studi, letture o formule di catechismo, ciascuno deve dare la sua risposta. Ma dire, non basta, perché possiamo essere facilmente specialisti di parole. La vita non è ciò che si dice della vita, ma ciò che si vive della vita. E di Gesù Cristo non conta ciò che dico di Lui, ma ciò che vivo di Lui: «Non chi dice Signore, Signore! Entrerà nel regno>>. Il cristianesimo non è una dottrina o una morale, ma è il rapporto personale che si ha con Gesù, il Signore, che va amato come lui ci ama. Cristo non vuole persone mediocri al suo seguito! Oggi Cristo si serve della nostra fede in lui per costruire la Chiesa: grande è la nostra responsabilità! Grande sia il nostro impegno!>>.

Terminata la celebrazione don Michele Marchetti ha ringraziato i presenti e li ha invitati a risalire sui traghetti dove è stata offerta una abbondante colazione. E’ stato un momento ricco di fraternità, di fede, di preghiera e di condivisione, in un luogo dove la natura presenta tutta la sua bellezza e invita al rispetto e alla contemplazione.

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