Camminata nel parco del Cardeto con gli studenti e gli insegnanti di religione

Dopo il trekking eco-spirituale sul Monte Conero, quest’anno la Pastorale scolastica diocesana ha proposto una camminata nel parco del Cardeto per iniziare insieme il nuovo anno scolastico 2023/24. Un percorso tra storia, natura e bellezza, accompagnato dalle spiegazioni di Samuele Bellizzi, studente del liceo Rinaldini (indirizzo musicale) di Ancona, e dalla musica. Un’occasione per «iniziare insieme il nuovo anno scolastico, nel segno della speranza che riempie il cuore», come ha sottolineato don Lorenzo Tenti, direttore dell’Ufficio Scuola diocesano. «Lo stare a scuola richiede una speranza audace che sostiene il cammino quotidiano personale e comunitario di conoscenza, relazione e competenze. Non vanno temute le difficoltà e le ingiustizie. Sono l’opportunità per crescere e per scoprire tutto il bene che Dio ha posto nel cuore dell’essere umano», ha detto don Lorenzo.

Sabato 23 settembre il cammino dei giovani e degli insegnanti di religione è iniziato dalla Cattedrale di San Ciriaco, dove hanno incontrato Mons. Angelo Spina che li ha invitati a guardare il dipinto di Gesù risorto presente all’interno della chiesa e a riflettere sul brano del Vangelo dei discepoli di Emmaus che lungo il cammino incontrano Gesù e lo riconoscono nello spezzare il pane. «Oggi siete chiamati a riprendere un cammino che all’interno della scuola è delicato e faticoso – ha detto – perché non riguarda solo l’istruzione, ma anche l’educazione che è urgente e necessaria. Non si tratta di riempire le persone ma, con un’immagine presa dall’arte, il cammino educativo è quello che faceva Michelangelo con un pezzo di marmo. Non metteva, ma toglieva e il risultato era un’opera d’arte. Pensate al capolavoro della Pietà. Non bisogna mettere, ma togliere perché deve venir fuori tutto quello che c’è dentro ogni persona: la ricchezza umana, l’intelligenza, la parte profonda e spirituale». Inoltre ha invitato gli insegnanti a «stare accanto al mondo giovanile. Voi potete aiutare gli studenti a fare una lettura delle loro emozioni e dei sentimenti, ma soprattutto a costruire relazioni. La scuola, palestra di vita, non deve essere il luogo delle contrapposizioni, ma delle composizioni. La società è plurale, con pensieri, età, colori e culture diversi, e siamo chiamati a vivere l’incontro con l’altro, non lo scontro. È importante eliminare i pregiudizi. Prendetevi a cuore i giovani, perché come diceva San Giovanni Bosco “l’educazione è cosa di cuore”. Siamo quindi partiti dal cammino di Emmaus e abbiamo visto Gesù risorto, è proprio da qui che nasce una possibilità nuova per costruire una scuola viva, in cui tutti siamo coinvolti».

Dopo la recita del Padre nostro e dell’Ave Maria e la benedizione, prima di iniziare il cammino, Samuele Bellizzi ha raccontato la storia del duomo di Ancona, «un luogo sacro, che guarda il mare e il porto. San Francesco quando partì dal porto di Ancona e chiamò la città porta d’Oriente». È poi iniziata la camminata, scandita da due tappe. La prima tappa è stata all’interno del parco, nella zona del faro ottocentesco. Qui Samuele ha parlato del faro e degli edifici militari, come il forte Cardeto e il Bastione San Paolo, ma è stato anche ricordato l’esperimento che effettuò Guglielmo Marconi nei pressi del faro nel 1904. Don Lorenzo ha infatti sottolineato che «Guglielmo Marconi con il suo desiderio di comunicare ha ricercato nuove vie per superare i limiti degli ambiti geografici, affinché gli uomini e i popoli potessero dialogare e condividere reciprocamente la ricchezza della vita personale e sociale. Nella scuola vivere ogni giorno la cultura dell’incontro può diventare la grande occasione per scoprire la bellezza di vivere il presente e di costruire un autentico futuro».

Dopo aver ascoltato la canzone Radiofreccia di Ligabue, la camminata è continuata fino al Campo degli ebrei, seconda tappa del percorso. Samuele ha spiegato che è «uno dei cimiteri ebraici più grandi d’Europa, con oltre cento cippi funerari» e ha parlato della «convivenza pacifica tra gli anconetani e la comunità ebraica». «Non dobbiamo avere paura – ha detto don Lorenzo – di un autentico dialogo che si svolga a partire dalla propria identità e apertura all’altro, in cui ascoltarsi, conoscersi, provare a comprendersi. Papa Francesco afferma che il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia, però aiuta a vivere meglio». Con gli occhi rivolti verso il Campo degli ebrei, i giovani e gli insegnanti hanno ascoltato il salmo 23 e la canzone ebraica Gam Gam. Infine si sono incamminati per tornare al duomo di Ancona dove il percorso si è concluso con l’esibizione di Lorenzo e Olimpia, due studenti del liceo Rinaldini (indirizzo musicale) che hanno interpretato l’Ave Maria di Astor Piazzolla sul sagrato della Cattedrale.

Servizio da “Il Respiro dell’Anima” del 30.09.2023

 

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