Il Comune di Ancona ha consegnato la civica benemerenza alla Caritas diocesana

Sabato 4 maggio, solennità del patrono San Ciriaco, la Caritas diocesana di Ancona-Osimo ha ricevuto la Civica Benemerenza dal Comune di Ancona con la seguente motivazione: «In questi anni di cammino e collaborazione al trattamento in Istituto con le persone detenute ha dimostrato di non restate mai indifferente alle loro numerose richieste di aiuto, delle loro famiglie, degli operatori del trattamento, rispondendo sempre alle richieste con umanità e profondo, generoso impegno civile, nella costante adesione ai valori di solidarietà e fraternità cristiana».

Dopo aver ritirato la pergamena sul palco di piazza del Papa, il direttore della Caritas diocesana Simone Breccia ha ringraziato l’Amministrazione comunale e gli Istituti Penitenziari di Ancona (sedi di Montacuto e Barcaglione) e ha sottolineato che «questo riconoscimento è prima di tutto per quelle persone che non possono essere qui stasera perché detenute. Sono loro gli ultimi che muovono il nostro cuore, il nostro desiderio di incontro e poi la nostra attività e i progetti. È la loro disperazione, il loro grido di aiuto, il loro sentirsi rifiutati ed esclusi ma anche la loro richiesta di ricominciare, che interpella la nostra Caritas diocesana da oltre vent’anni».

Un riconoscimento per i tanti volontari e operatori che, in fedeltà allo Statuto Caritas e al motto “l’uomo non è il suo errore”, hanno vinto l’indifferenza della società e hanno voluto e saputo ricercare la persona, e soprattutto la dignità di quella persona, rimasta sepolta dietro la colpa. La Caritas cerca infatti di diffondere un nuovo paradigma, quello della giustizia riparativa perché convinta che tutti noi abbiamo bisogno di una riconciliazione e una ripartenza ma anche di riportare il carcere, e le persone che ci vivono, all’interno della comunità, della nostra città. La Caritas vuole essere a fianco delle persone detenute per ascoltarle senza pregiudizi e falsi buonismi, reinserirle nella società che nega i diritti ed esclude, e accompagnarle a riscoprirsi capaci di vivere in libertà. Simone Breccia ha rivolto un sentito ringraziamento anche all’Arcivescovo Angelo Spina, «da sempre particolarmente sensibile e vicino a tutte le povertà della nostra diocesi e in modo autentico e concreto alle persone detenute».

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