Visita pastorale nella parrocchia San Biagio: incontro con cresimandi, genitori, padrini e madrine

Durante la visita pastorale nella parrocchia San Biagio di Osimo, sabato 15 ottobre l’Arcivescovo ha incontrato i ragazzi che domenica prossima riceveranno il sacramento della cresima. Ha ascoltato le loro domande e li ha fatti riflettere sull’importanza di questo sacramento, spiegando in maniera particolare il dono della sapienza. «C’è differenza tra il sapere e la sapienza – ha detto Mons. Angelo Spina – e ve lo spiego con un esempio. Sui pacchetti delle sigarette c’è scritto che il fumo uccide, ma spesso le persone pur sapendo che fanno male, fumano lo stesso. Le cose dunque si conoscono, ma non si riesce a farle. Lo Spirito Santo ci aiuta proprio a farle». L’Arcivescovo ha anche sottolineato che «conosciamo tante cose, ma la sapienza ci fa porre delle domande importanti: qual è lo scopo della nostra vita? Perché siamo venuti al mondo? Lo Spirito Santo non toglie le conoscenze, ma ci aiuta ad andare in profondità. C’è qualcosa che va oltre la scienza ed è appunto la sapienza. Se non accogliete questo dono e non lo vivete, perdete il meglio di voi. Lo Spirito Santo è la luce che ci apre gli occhi e ci fa vedere la strada giusta. In tanti momenti della mia vita questo dono mi ha aperto la mente e il cuore». L’Arcivescovo ha spiegato ai ragazzi che «a volte il cuore si chiude. È ragionevole fare la guerra? No, eppure esiste. C’è la conoscenza, ma non la sapienza. Il cuore di chi vuole la guerra è diventato cieco, senza amore, e non vede gli altri. Lo Spirito Santo invece apre il cuore all’ amore e, quindi, agli altri».

Durante l’incontro i catechisti e il parroco don Michele Montebelli hanno presentato il gruppo dei cresimandi, formato da 38 ragazzi. Dopo aver sofferto nel periodo della pandemia per aver frequentato il catechismo a distanza, lo scorso anno sono ricominciati gli incontri in presenza e i giovani sono potuti stare nuovamente insieme. Oltre ai momenti in parrocchia, i ragazzi hanno vissuto delle esperienze, come la passeggiata a Cingoli fino al Cristo delle Marche, il banco alimentare e la visita alla Cattedrale di Ancona. I giovani hanno poi posto delle domande all’Arcivescovo e hanno chiesto ad esempio come si svolge la sua giornata. Dopo aver risposto a tutte le domande, ha chiesto loro cosa stanno provando in attesa di ricevere la cresima e c’è chi ha detto di sentire nel cuore tanta felicità perché riceverà lo Spirito Santo con i suoi doni. Mons. Angelo Spina ha allora spiegato che la cresima è il sacramento della confermazione, perché lo Spirito Santo ti rende fermo e saldo nella fede». L’incontro si è concluso con la preghiera, la recita dell’Ave Maria e la benedizione.

L’Arcivescovo ha poi incontrato i genitori dei cresimandi, insieme ai padrini e alle madrine, e li ha incoraggiati ad accompagnare i giovani nel cammino della vita e della fede, invitandoli a donare amore, ad educarli e ad essere un esempio per loro. «I vostri figli sono un dono di Dio – ha detto – quale eredità volete lasciargli? Il valore più grande da trasmettere e l’amore, che non è un sentimento. I genitori non sono amici e hanno il compito di tirare fuori il meglio dei figli, non riempirli delle proprie aspettative e di ciò che vorrebbero per loro. Ciò significa che bisogna educarli alla vita dicendo i sì, ma anche i no. Altrimenti crescono senza regole se si dicono solo i sì, e insicuri con soli no. I vostri figli sono belli perché li amate. Sono belle le persone che si amano e che amano». Mons. Angelo Spina ha spiegato che «i genitori e i figli hanno anche «bisogno della forza e della luce della fede. Con il catechismo, voi li portate al Signore che sulla croce ha vinto la morte, tutte le forme di odio e divisione, e ha detto che ci ama da morire. Gesù chi è per la vostra vita? Uno che amate o uno di cui avete paura? La domenica dove andate? I ragazzi non vanno più a messa, perché per primi i genitori non frequentano la chiesa. Il vostro compito è dunque quello di trasmetter loro la fede, non a parole ma con il vostro esempio. Anche i padrini e le madrine hanno il compito di accompagnarli nel cammino della vita e della fede. I vostri figli così cresceranno nel popolo di Dio, non soli». Agli sposi ha anche ricordato le tre parole indicate da Papa Francesco che non devono mai mancare in un matrimonio, ovvero permesso, grazie e scusa. Il momento finale dell’incontro è stato dedicato alle domande dei genitori, dopodiché c’è stata la preghiera, con la recita del Padre Nostro e la benedizione.

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